Giuliana Sinodani per il Simplicissimus
Questa storia allucinante non è interessante solo per lo spaccato del luccicante mondo berlusconiano, ma anche perché sono in opera le stesse modalità, le stesse illusioni, gli stessi inganni che vediamo al governo del Paese

E’ stata un ‘esperienza sconvolgente e distruttiva.
Credevo a tutto quello che mi dicevano, ho fatto i loro test segreti, ho avuto colloqui nei quali non dicevano nulla, come se conservassero misteri pitagorici  e il gran sacerdote che mi riceveva si dava arie di capo intoccabile: del resto anche la sua scrivania era in alto assieme alla sua sedia, lasciando l’interlocutore molto i basso, in posizione fantozziana.
Alla fine sono arrivati gli esiti, tutti positivi e sono stata presa a lavorare…Dio mio vorrei non mi fosse mai capitato!
L’atmosfera era quella dell’amore a tutti i costi, entrata a far parte degli adepti del culto ci amavamo tutti e cosi’ ci coinvolgevano..addirittura esercitavano le loro pressioni a seconda della personalità suggerita dai test: le persone d’amore le coinvolgevano con l’amore, le persone di soldi le coinvolgevano facendo baluginare all’orizzonte guadagni favolosi.
Son venuta a sapere dopo che i test servivano per individuare la tipologia di persona e per esercitare meglio pressione.C’erano dei budget da raggiungere, e quello è normale, ma  il modo era terribile. Ogni lunedi’ c’era la tv aziendale dove passavano messaggi subliminali per i promotori, ho sentito la frase “se non convinco prima te, come puoi convincere i clienti?” Poi la famigerata riunione del lunedì dove si maltrattavano pubblicamente i promotori “incapaci”con mortificazioni e insulti (addirittura ai colleghi avevano detto di parlare poco con me perchè portavo sfiga).
Poi la giornata proseguiva col colloquio personale dove i maltrattamenti erano ancora peggiori, le carte sbattute ad un centimetro dal volto per far sobbalzare, la voce che si alzava di tono all’improvviso per far spaventare…ero arrivata al punto di desiderare un incidente piuttosto che arrivare in ufficio. Il tutto era condito da uno spreco enorme di soldi, sempre a carico nostro, dei promotori. Imponevano feste e riunioni con possibili clienti, giorni da passare fuori casa per miniconventions e pagavamo sempre noi.
La cosa terribile erano le conventions nazionali dove in un posto sufficientemente ampio, solitamente i palasport, si riunivano tutti i promotori d’Italia. La chiamavano festa ed era circonvenzione di incapace: tra un intervento e l’altro si vedeva un film a spezzoni, che di solito parlava di qualcuno in cui nessuno credeva e che si rivelava un campione grazie agli sforzi effettuati, cercavano di farci sentire dei vincenti, degli onnipotenti.
Ho visto uomini di 60 anni e passa piangere per la vittoria del cavallo bolso o del ragazzino disabile che alla fine vince la gara. Tutto era condito da musiche assordanti, luci forti, lustrini, coriandoli luccicanti che piovevano dal soffitto, rumori assordanti di trombe da stadio ed ospiti,vecchie glorie, che parlavano della loro esperienza, di come ce l’avevano fatta, come fossero i tre astronauti che son arrivati sulla luna o Bartali sul mont Ventoux.
Usavano qualsiasi sistema, perfino un consulente nano che ce l’aveva fatta per risvegliare sentimenti di pieta’ e carita’ pelosa. E, perché no, anche invidia dai più. Mi rendevo sempre piu’ conto che non era per me: i prodotti scadenti e con commissioni altissime a carico dei clienti venivano venduti a noi per primi e solo quando ci avevano indottrinato per bene ci mandavano a lavorare. Ho avuto vari scontri finché non sono andata via, non volevo lasciare le persone che si erano fidate di me in balia di lupi pronti a sbranarli, ho sopportato finche non ho potuto portar via i miei clienti.
Questo senza parlare del danno economico che ho subito:tra quello che mi hanno fatto spendere, multe per essere andata via e restituzione di provvigioni si son mangiati soldini messi faticosamente da parte e alla fine non ho guadagnato nulla, anzi ci ho rimesso.
Hanno fatto del metodo del bastone e la carota un ‘arma invincibile, la loro arma vincente. Guardiamo al governo, alle televisioni…la carota è sempre là a fare da specchietto per le allodole, il bastone sempre pronto a fustigarci per farci lavorare come schiavi a favore del padrone.