Anna Lombroso per il Simplicissimus
L’intemerato Pigi Battista sferza gli antipremier colpevoli di disprezzare “chi ha contratto il vizio morale di votare contro la sua parte”. Esercizio a suo dire che ha il pregio di tonificare l’Ego e di arrogarsi l’automatica appartenenza all’Italia dei “migliori”, che si sente antagonista, sempre secondo la pennetta al vetriolo, di un popolo che reputa volgare e grossolano, massa di manovra imbottita di spot pubblicitari e quindi vulnerabile di manipolazione.
Dio sa che non appartengo alla categoria degli sconfitti e scontenti ben testimoniata che ne so dal Manifesto. A volte mi piacerebbe vincere e stare dalla parte di chi sottoscrive un patto con gli italiani e quelli chissà come ci credono. E lotto sia pure con scarso successo contro la faziosità cieca e l’iroso pregiudizio.
E ricordo a Battista che quella certa minoranza che si sente di appartenere ad un aristocrazia illuminata è stata tacciata di essere “cogliona” e viene quotidianamente irrisa per il suo attaccamento a valori e principi morali e civili.
Ma mi permetto una osservazione dettata dal mio attaccamento a radici elitarie se non addirittura dal cosiddetto “razzismo etico” definito da Ricolfi.
Se non sono rozzi, beoti, corrotti gli elettori del Pdl non saranno un tantino cretini? Me lo chiedo perché se i partiti sono soggetti rappresentativi e portatori di interessi generali a loro chi glielo fa fare di tutelare l’affarismo personale e privatissimo di un leader che li priva di diritti, li espropria della possibilità di esprimersi e contare, reprime le loro proteste, li umilia come uomini associandoli a modelli di comportamento bestiale e come donne assimilandole a creature senza dignità e autodeterminazione, li inganna con promesse non mantenute e promette un futuro di scorciatoie miserabili e corruttrici, erodendo le loro aspettative, svuotando principi, sapere e bellezza, interessato solo a quella effimera e morbosa del consumo vorace di corpi e emozioni.