Scacciare i mercanti dal tempio è diventato un gravoso esercizio, soprattutto quando si è ormai dipendenti dalle mercanzie. E così assistiamo in questi scomposti giorni di sodoma, al silenzio di chi pretende di essere l’unica guida morale.

Il quotidiano Avvenire, voce di velluto e raso dei vescovi, pochi giorni fa si è scagliato in prima pagina contro la bestemmiuccia di un concorrente del Grande Fratello, come se quello fosse il segno evidente e scandaloso del degrado morale. Ora, di fronte alle nuove  vicende parla genericamente di “irrespirabile polverone” frase aperta ad ogni tesi, frase di piccola virtù giornalistica che nasconde più di un peccato capitale. E di qualcosa che ferisce e sconvolge, come se già di ciò che si è squadernato non si fossero avuti assaggi e segnali evidenti.

Nei giorni scorsi mi ero chiesto cosa avrebbe detto la Chiesa della nuova distesa di fango che si allargava, questa volta più grave che mai. Bè non ha detto nulla. Preferisce dire che non vuole l’educazione sessuale, ma adotta un saldissimo silenzio sulla degenerazione sessuale.

E davvero non so se è più scandaloso il peccatore o colui che non vuole vedere il peccato perché non gli conviene. Così lo sappiamo: tutto verrà trattato con estrema “prudentia” ed estrema ipocrisia perché il mercante lo si è invitato nel tempio e adesso non è che lo si possa scacciare tanto facilmente.

Semmai è questo che dovrebbe ferire e sconvolgere. Dovrebbe ferire e sconvolgere che si facciano pressioni su alcune forze politiche perché si alleino con lo squallido protagonista di queste vicende, per aiutarlo a continuare. Errare è umano, ma perseverare è diabolico. E questa chiesa pare avere una sola virtù: perseverare in tutto.