Leggo con sconcerto, ma anche con rassegnata ironia che si moltiplicano le richieste di pena di morte per lo zio di Sara Scazzi. E permettemi di omettere l’ “h” finale per far uscire questa povera ragazza, almeno da morta, dalla coltre di soap e novelas da cui è uscita quella lettera incongrua e tuttavia grondante di tanta vita provinciale italiana.
Addirittura la madre di due compagne di scuola di Sara ha esposto uno striscione con questa scritta: “Pena di morte per lo ‘zio’ animale”.
E’ così questa Italia, come quella sventurata “h”, emotiva, irrazionale e quasi incapace di reazioni che non siano primitive. Perché a me la prima cosa che verrebbe in mente non è di condannare a morte lo zio della ragazza, ma di chiedermi se anche nella mia famiglia non si nascondano insidie.
Ma questo sarebbe esaminare con occhio critico un modello di vita, mettere in crisi mentalità radicate, rapporti che non si possono e non si vogliono discutere. Perciò la vendetta offre una facile uscita da qualsiasi domanda, scarica su qualcuno l’ansia nascosta e mette le premesse perché altra Sara vengano sacrificate a insospettabili zii, cugini, figliocci, padrini, nonni.
Solo con la cattiva coscienza si è tolleranti e magari la si alimenta con la morte altrui.
dico solo questo a tutti voi che avete commentato deve pagare e poi secondo me deve morire anche in carcere perchè non si merita di uscire perchè come ha ucciso la piccola sarah potrebbe uccidere altre persone quindi mai fidarsi di persone anche che conosci ma ti devo solo fidare di tua madre e di tuo padre ciao a tutti eh mi dispiace per la famiglia di sarah che sta provando questo fortissimo dolore
Alfredo :p.s dimenticavo una cosa fondamentale: chi stupra e uccide le donne le guarda e vede solo delle “vagine ambulanti” e non come esseri umani dotati di sentimenti, emozioni, affetti, il problema è nello sguardo….è un pò più chiaro ora?
@Alfredo scusa ho scritto una riflessione parlando delle mostruosità che ci sono in ognuno di noi. Non ho fatto proclami femministi, quindi da dove arrivano queste tue obiezioni? … Due cosine però te le rispondo perché pensare che il commento é stato fatto in calce ad un post che parla dell’assassinio e dello stupro di una ragazza di quindici anni, mi ha creato un sincero malessere: “Donne dimostate di non essere vagine ambulanti” : e come Alfredo? Con la castità? Indossando un burqa? Non uscendo la sera? Non mettendo camicette trasparenti? L’uso del corpo delle donne dìnei Media? Ma quello lo fanno solo in Italia. In tanti Paesi europei non si azardano a fare tanta macelleria perché a monte come in Spagna, ci sono commissioni che valutano se le immagini non siano lesive della dignità delle donne. Ma tornando a te, Alfredo. E’ estrememamente significativo che tu alluda al simbolo della vagina, quello fatto con le mani dalle femministe negli anni ’70 come “desiderio dell’uomo” . Oh si é talmente rivelatrice le perifrasi che hai usato per definire la vagina; guarda la puoi anche chiamare patatina, passera, sorca, eppoi c’é una magnifica poesia del Belli vai a leggerla “La madre de le Sante” ma soprattutto leggiti I monologhi della vagina, ti consiglio caldamente la lettura: ecco per te, Lei, la passera, non è l’organo sessuale delle donne, quell’organo caldo e avvolgente carico del desiderio sessuale delle donne, no, la vagina per te è “il desiderio dell’uomo” così l’hai definita. E qui Alfredo ci passa un mondo, e soprattutto ci divide un mondo. Perchè le donne sono soggetti sai? Non “vagine” disponibili, sono esseri senzienti, dotati di desiderio, tanto quanto gli uomini, e credo che abbiano tutto il benedetto diritto di scegliere come vivere la loro sessualità.E’ la mancanza di riconoscimento del desiderio delle donne e della loro soggettività che ha creato quella mostruosità culturale che permea tanti cervelli ancora, che le reifica a “cose” a “vagine disponibili” , che arroga agli uomini , anzi scusa , voglio essere precisa, che arroga ai tanti “peni ambulanti”, di scipparle con la violenza, del diritto al rispetto della loro soggettività se si comportano come : “troie”, “mignotte”, “zoccole”, puttane” ..a meno che non si consacrino ad “un unico utilizzatore iniziale e finale del desiderio maschile” (Marito, Fidansè, eccetera). Capisci? No eh? Non lo capisci, è difficile eh? .no non credo tu capisca, tantopiù che non credo pretenda mai , nè ti sarà mai passato per la testa che un uomo ti dimostri di essere un uomo e non un pene deambulante.
Anche se devo dire che in Italia di peni deambulanti ce ne sono tanti, tantissimi, ma di uomini pochi pochissimi.
In breve per Nadia… Non pensi (lo so che lo pensi…) che lo sfruttamento del corpo femminile che imperversa su tutti i canali televisili ed i “culi” ondeggianti anche nelle pubblicità delle agenzie di assicurazioni siano i maggior colpevoli. Voi come donne vi basta alzare le due mani e formare il “desiderio” dell’uomo per vincere la battaglia in difesa di voi stesse…? Dimostrate a noi uomini, ai vostri figli o nipoti che siete un’altra cosa… non una “vagina” disponibile… Scusami, ma mollti pensieri e poi considerazioni lasciano il tempo che trovano. Iniziate una battaglia d’attacco… Troverete anche uomini pronti e disponibili al vostro fianco…
A che serve castrare, a che serve condannare a morte? A nulla. Terenzio “Sono un essere umano: niente di ciò che é umano é estraneo a me”. Se mai dovesse esserci un insegnamento da fatti così atroci dovrebbe proprio essere quello di non utilizzare il mostro di turno per esorcizzare le nostre mostruosità, e proiettarle scagliandole lontano il più lontano possibile da noi; perché le abbiamo, le “mostruosità” in misura diversa certo, non tutti arriviamo a torturare, uccidere, o fare violenza, o a dsitruggere un essere umano o vivente. Ma nell’inneggiare alla tortura e al massacro di questo uomo (perché questo é Michele Misserri, non un alieno, non un mostro ma un uomo che lavorava e aveva una moglie ed una figlia) sento comunque la vibrazione di quella stessa bestialità che ha animato il delitto di Sarah. Dissento però dalla correzione del nome che ha fatto Alberto pur con tutta la comprensione per la sua analisi, ma Sarah si firmava così, e forse nella tenerezza dei suoi quindici anni considerava una unicità ed una specialità quella “h” finale del suo nome e così la chiamerò. Dissento anche dalla semplificazione sull’atto dello stupro post mortem (se c’é stato), ha ucciso per farla tacere ma se lo stupro c’é stato ha un significato atroce. Non tanto perché commettere lo stupro da viva sarebbe stato meno grave, ma perché dimostra con quella bestialità che per Michele Misserri , Sarah era una cosa, una cosa da possedere e basta: viva o morta che fosse per lui non faceva differenza.
L’ultima cosa che é inquietante: l’ottundimento delle emozioni, dei sentimenti, della coscienza che ci rende ciechi al pericolo o alle invocazioni di aiuto degli altri. Spesso dei figli che dovremmo proteggere. In ogni famiglia dove avvengono queste atrocità alla fine si scopre sempre che c’erano stati precedenti, avvisaglie, confidenze, parole dette sottovoce striscianti che denunciavano il pericolo per i figli ma che sono rimaste lì latenti, fino all’epilogo finale tragico. La mostruosità che ci riguarda tutti è questa non sentire abbastanza, non vedere abbastanza, vivere nel l’ottundimento delle emozioni e sentimenti.
la tua analisi, finalmente la prima lucida che va oltre…
@Marialuisa. La castrazione sottintende che esistano pulsioni non contenibili o controllabili. Se esistessero davvero i colpevoli non sarebbero punibili. Inoltre il movente in questo caso non è stato sessuale, nonostante la violenza post mortem. E stato invece il tentativo di impedire alla ragazza di rivelare le avances dell’assassino. Bisognerebbe castrare l’ipocrisia profonda di questo Paese.
Dici bene, ultimamente padri, zii, cognati (senza allusioni secondarie) e vicini di casa vengono guardati male. Magari sono le persone migliori del mondo, ma anche gli assassini prima di esserlo venivano considerati brave persone. Si arriverà alla difesa ad oltranza, anche immotivata?
La realtà triste è che ora siamo tutti sgomenti, tra un paio di mesi ce ne saremo scordati, presi forse da nuovi omicidi.
Per esempio abbiamo già sorpassato Shakinne, sostituita da Sarah.
Concordo su tutto. E cmq e sempre contro la pena di morte’ ma……una sana castrazione no??