Per quindici anni abbiamo sopportato, abbiamo resistito, abbiamo sperato e soprattutto siamo rimasti delusi e sconcertati. Ma i prossimi tre anni saranno quelli decisivi, quelli in cui nessuno potrà evitare di schierarsi.
Il sultano infatti farà di tutto per scassare la Costituzione e garantire a se stesso, ai servi e ai clienti altri anni sicuri sulla pelle del Paese. Non può perdere la prossima occasione di insediarsi al Colle, perché dopo sarebbe troppo tardi, anche con innesti, ciprie, lifting e pozioni magiche del medico di fiducia.
Non gli importa più di nulla se non di questa ambizione. Non gli importa di fare lo statista, cosa che del resto non gli riuscirebbe nemmeno volendo, non gli importa di risollevare un’economia che sta perdendo terreno proprio a causa dei quindici anni in cui ha governato o condizionato i governi e le menti altrui, non gli importa dell’unità nazionale e men che meno gliene importa della democrazia, anzi sa bene che il suo progetto può riuscire solo in un quadro sudamericano.
Qualcuno pensa che punti soprattutto a una specie di premierato elettivo. Può darsi, ma è soltanto un obiettivo secondario, non sufficiente per le sue vanità e oltretutto più incerto da realizzare perché il declino è reale e i prossimi anni saranno drammatici: potrebbe anche ritrovarsi sconfitto o con una maggioranza risicata.
Così adesso la direzione è quella di mettere il bavaglio alle inchieste per sentirsi al sicuro dai suoi scheletri negli armadi, di riportare alla luce i piani fiscali dell’amministrazione Bush e dei suoi economisti per spostare il peso delle tasse da quelle dirette a quelle indirette, cosi da far pagare meno i ricchi e, ben che vada, sempre troppo i poveri e i redditi fissi. Un espediente per conservare lo zoccolo duro del consenso. Dare infine via libera alla Lega e al federalismo, anche nelle forme abbastanza incognite con cui si presenta.
Al sultano non interessa tanto che tutto questo finisca per provocare caos, anzi lo vuole e ne approfitterà per presentarsi come la scialuppa di salvataggio del naufragio che lui stesso ha provocato. E ha i mezzi di persuasione di massa per farlo credere.
Sta a chi ama ancora questo Paese e le sue istituzione farlo ricredere.
Personalmente penso,e vorrei che qualcuno mi convincesse del contrario, che tutto ciò che proclama Berlusconi con la sua grottesca ignoranza, non sia sorto dalla sua mente ma da un piano ben stabiito e strutturato dal suo “guardiano” Letta con la complicità del Vaticano…per ora Berlusconi è stato “l’uomo giusto al momento giusto” per poter avere il seguito di gran parte di un popolo che si nutre delle sue tv e media vari. Credo ancora che l’obbiettivo della poltrona di Napolitano sia del suddetto Letta che non permetterà gli venga soffiato sotto il naso.
Tutte le prevaricazioni che sta subendo il nostro paese vengono da molto lontano…gran parte di noi non ragiona più con il proprio cervello ma è “intossicato” dalle bugie e false speranze…ma bisogna pur iniziare da qualcosa e se non se ne occupa l’opposizione, restiamo noi cittadini pensanti a prendere l’iniziativa, mi rivolgo a tutti : il segnale forte non è non andare a votare ( come del resto si è visto) ma iniziamo a disdire tutti i nostri abbonamenti, tv pubblica e privata, giornali, case editrici compiacenti,abbigliamento vario…tutto insomma ciò che arricchisce chi ci sta dominando !! grazie per l’attenzione Tina Ionni