Mi sta venendo l’orticaria. Mi riempo di bolle appena comincio a sentir parlare di laboratorio, di facce nuove, di papi stranieri, di cantieri, di scatti necessari. Tutte cose dette all’indomani delle elezioni e già naufragate nei tentennamenti del Pd sul legittimo impedimento: referendum o non referendum, questo è il problema, mentre si palpeggia il cranio ossuto dell’elettorato rimasto. Tutte cose che si dicono per non far nulla.
La verità è che se la sinistra è rimasta impigliata e impagliata nella diarchia Veltroni- D’Alema, se i giovani non ci sono, se gli scatti sono solo di nervi, è per la ragione che non si davvero cosa fare, non esiste più un’idea complessiva di società, non si sa esprimere una reale alternativa, ci si rifugia nei correttivi e nelle forme, nei tatticismi. Il cantiere con i vari subappalti dura ormai da vent’anni, rischia di essere più lento e inefficiente di quello della Salerno- Reggio Calabria.
Se le idee sono quelle di vent’anni fa, per forza ci sono gli stessi uomini. E gli stessi uomini inchiodano le idee alle poltrone. Un circolo vizioso che alla fine ha allontanato le persone.
Bisogna avere il coraggio di prendere tutta la timida “elaborazione” degli ultimi due decenni e farne un rogo: basta riformismo ipocrita, basta prudenze manovriere, basta anche, per quanto mi riguarda, l’eccessiva concretezza che di giorno ha portato il Paese allo sfascio e al disastro economico. Basta inseguire gli altri, basta scannarsi su come fare ciò di cui si è persa la memoria. Basta socialdemocristianismo.
Orripilo di fronte al pensiero che il milieu politico di opposizione abbia salutato il legittimo impedimento con un sospiro di sollievo, dimostrando così di essere illegittimamente impedito nel far politica.
Per dio, non chiedo di vincere un’impossibile battaglia parlamentare, non chiedo la vittoria nel referendum, pretendo però che ci si batta per affermare l’eguaglianza di fronte alla legge, per collegarsi a quell’area di cittadini che credono ancora in un minimo di civiltà democratica.
A meno che anche questo non sia tema di possibile dibattito, di contrattazione. Perché se così dovesse essere qualsiasi cantiere nascerebbe abusivo.
Battiamoci altrimenti rischiamo di cadere nell’indifferenza, di non far nulla perché tanto non succederà nulla, e’ la cosa che più mi da paura, che non si provi più a far nulla sarebbe terribile, la fine di ogni speranza. Dobbiamo uscire da questa situazione, dobbiamo fare qualcosa