Si, ha ragione Saviano: ci vorrebbe l’Onu per garantire la correttezza del voto, soprattutto in alcune regioni dove i poteri criminali hanno la maggioranza. Ma i brogli principali sono a monte, come si diceva una volta:  consistono nel tentativo di bloccare ogni vera informazione, di far tacere le voci scomode e non servili. Questo è il grande broglio e il grande imbroglio.

In questo Paese è stata imposta, giorno per giorno, da molti anni una cultura del nulla per cui una vasta platea di persone non considera un suo diritto  il poter disporre di voci diverse. Soprattutto non pensa che sia un bene, un vantaggio anche per se stessa. Moltissimi sono stati trasformati da cittadini in semplici tifosi, in carne da televisione e da voto.

Qualcosa sta cambiando, certo. La reazione “positiva” alla censura dei talk show con Raiperunanotte ci dice che molta gente non è più disposta a subire, limitandosi a mugugnare. E anche la precipitosa marcia indietro fatta dalla Cei dopo la sua dichiarazione elettorale, ci dice che l’area dell’ipnosi ha ormai raggiunto la massima estensione e comincia ad erodersi ai suoi margini.

Ma per ridiventare una democrazia normale, per ritrovare dignità, per fermare la decadenza etica del Paese che va di pari passi con la decadenza economica, non possiamo rivolgerci a nessuno. Dobbiamo rivolgerci solo a noi stessi e chiederci cosa siamo disposti a mettere in gioco.