La storia dei vaccini Covid imposti con la forza e con l’inganno a tutti quelli che erano ricattabili o così idioti da non farsi domande, non finisce mai e quasi ogni giorno la verità colpisce la superficie dell’inganno facendo tremare questa ignobile costruzione che alla fine salterò assieme a tutti quelli che vi hanno messo mano, Proprio in questi giorni è stato pubblicato dopo un anno di attesa un inquietante studio svolto a Cambridge nel quale viene evidenziato che l’8% delle volte i sieri Pfizer mRNA contro il covid  vengono interpretati dalle cellule  in modo errato, portando alla formazione di proteine ​​​​non intenzionali. In poche parole il filamento di mRna che penetra nella cellula e dovrebbe dare istruzioni per la produzione della proteina spike, ma in un consistente numero di casi da luogo alla creazione di proteine aberranti.

Tale  errata interpretazione è chiamata frameshift, e si verifica  quando una o due basi dell’mRna vengono saltate. Poiché le basi vengono “lette” e tradotte  in gruppi di tre, saltare una base influenzerebbe tutte le sequenze a valle, portando alla formazione di nuove proteine che ovviamente non c’entrano culla con quella che si voleva far produrre alle cellule e dunque non hanno nemmeno la capacità di mobilitare il sistema immunitario contro il covid. Infatti mentre la maggior parte degli mRna  presenti in natura contengono uridina, i vaccini Pfizer utilizzano N1-metilpseudouridina e ciò rende la sequenza genica  più resistente e meno soggetta alla degradazione da parte del sistema immunitario, cosa per la quale la proteina spike (che è comunque tossica) acquista una diffusione e  una resistenza nel tempo che non erano stati messi in conto causando potenzialmente danni ad ogni organo. Ma in circa un dieci per  cento dei casi favorisce la formazione di proteine diverse da quella attesa e sui i cui effetti non sappiamo praticamente nulla, In alcuni casi  la base artificiale usata da Pfizeer per l’mRna può anche rallentare e interrompere la traduzione dell’mRNA in proteine, portando potenzialmente a sequenze proteiche più brevi del previsto.

Insomma il sistema immunitario – con tutti gli enormi limiti che questi tre  anni hanno sottolineato – in questi casi viene allertato contro proteine che non esistono nella realtà e creando risposte immunitarie fuori bersaglio. Secondo alcuni  queste proteine ​​uniche possano aumentare il rischio di una persona di sviluppare malattie autoimmuni perché alcune di esse possono essere simili alla proteine e dunque la famosa vaccinazione potrebbe portare l’organismo a combattere alcune sue strutture danneggiandole lentamente, ma irrimediabilmente mentre la “vittima”  non si accorge di nulla, magari per mesi o per anni. Già i risultati dello studio dell’immunologo Aristo Vojdani suggeriscono che le proteine ​​​​spike hanno il potenziale di causare reazioni crociate in  oltre 20 diversi tessuti umani, poiché condividono somiglianze strutturali con le proteine ​​umane, e adesso arriva anche questa nuova tegola che potrebbe spiegare almeno in parte il fenomeno delle morti improvvise. E non basta: la produzione di queste proteine ​​e peptidi aberranti può anche aumentare il rischio di cancro: è stato dimostrato che le cellule di melanoma inducono le proteine ​​frameshifted a sfuggire al rilevamento immunitario.

Secondo gli autori dello studio esiste la possibilità che  le proteine ​​aberranti generate durante il frameshifting possono attivare meccanismi di sopravvivenza che imitano quelli sviluppati dalle cellule tumorali per sfuggire alla sorveglianza immunitaria”. Ora ci si chiede: possibile che la Pfizer non si sia accorta di questi fenomeno e che nessuno degli organi di controllo abbiano chiesto nulla in merito? Sembra impossibile, ma è così: di fronte a miliardi di profitti  le domande non si fanno.