Ricordo che da ragazzino del ginnasio il prof di greco ci diede da tradurre un aneddoto di cui ricordo solo il testo, ma di cui ho perso completamente traccia: un ateniese conversa con uno spartano e passando davanti a un tempio in cui sono effigiate alcune gloriose gesta militari di Atene dice al suo interlocutore, ” ecco il valore degli ateniesi”. Ma prontamente lo spartano disse: “si, nelle immagini”. Ora Sparta e Atene non esistono più e nemmeno gli stereotipi che le hanno accompagnate, eppure assistiamo a qualcosa di simile, a un America che si fa invincibile nella narrazione, ancorché abbia praticamente perduto quasi tutte le guerre che ha intrapreso e regalato al mondo il terrorismo che è poi la sua azione di maggiore successo. E adesso deve gonfiare i muscoli di fronte ai suoi sottoposti e ai suoi stessi cittadini nel confronto con un Paese che è il più estesi del mondo, con le più grandi risorse minerarie del pianeta, con una grande cultura e con una tecnologia militare avanzatissima nel campo dell’energia nucleare, dei sottomarini, dei missili ipersonici e di molte altre cose: tuttavia questa dimostrazione di forza è qualcosa a cui una psiche fondamentalmente infantile non può rinunciare, anche se il rischio è immenso.
Pochi hanno fatto caso nelle settimane scorse al successo del test finale del nuovo missile russo Sarmat di cui si stanno entrando in liea i primi 50 esemplari , eppure esso in qualche modo viene da lontano e vuole essere una risposta preventiva alle guerre stellari, inaugurate a parole da Reagan, ma mai di fatto realizzate. In qualche modo quell’idea è stata per circa trent’anni trent’anni un supporto per la strategia del “primo colpo”, inaugurata da Clinton: si pensava di poter colpire la Russia o la Cina, anzi entrambi questi Paesi con salve di missili che avrebbero potuto distruggere gran parte delle possibilità di reazione degli avversari. Era un po’ la sostituzione dell’idea di devastare l’Unione Sovietica con 240 bombe nucleari concepita all’indomani della seconda guerra mondiale nella convinzione che l’Urss non sarebbe mai e poi mai stata in grado di avere in tempi brevi una propria bomba atomica: dopo tutto gli Usa avevano dovuto raccogliere tutti gli scienziati europei per realizzare un ordigno che da soli non avrebbero mai potuto concepire e costruire. Bene, il Sarmat è la risposta russa esistente alle guerre stellari non ancora esistenti degli Usa: gli scienziati russi ci lavorano da almeno due decenni, per sottolineare la differenza di progettualità che esiste con il futile occidente dell’eterno presente. Immaginate un missile intercontinentale che può volare a mach 12 su percorsi suborbitali arbitrari verso punti arbitrari del pianeta e non può essere intercettato da alcuna tecnologia nota agli americani. All’arrivo questi missili rilasciano una serie di veicoli di rientro ipersonici manovrabili (Avangard) armati di carichi nucleari che non possono nemmeno loro essere intercettati, essendo più veloci di qualsiasi altra cosa abbiano gli americani che solo adesso stanno sperimentando un missile ipersonico, ma comunque parecchio meno veloce di ciò di cui già dispongono russi e cinesi. il quadro si completa con l’arrivo degli S500 in grado di intercettare a loro volta missili ipersonici. In parole povere significa che in una guerra nucleare l’occidente complessivo verrebbe cancellato.
Ecco una delle ragioni per cui i russi si possono permettersi di demolire mattone per mattone l’Ucraina assurda creata dalla Nato e affidata a fanatici, senza temere le fesserie muscolari dell’elite di Washington o le patetiche esibizioni dei suoi cagnetti addestrati che preferiscono suicidarsi per andare a raccogliere il bastone lanciato dal padrone, piuttosto che pensare. Ne ha bisogno di ribattere alle enormi sciocchezze che i media occidentali scrivono sulla debolezza russa o sui fantomatici eserciti di un milione di uomini che l’Ucraina potrebbe mettere in campo: si sa che la menzogna è come una droga, la dose va sempre aumentata e tra un po’ saranno due milioni più Superman, Batman e l’uomo ragno come riserva strategica. Si i russi possono aspettare il momento in cui a causa della sconfitta a cui stanno andando incontro i poteri deviati dell’occidente, il focus della falsa informazione non si concentrerà più sull’Ucraina.
Nota Al contrario di quanto generalmente si creda l’appellativo tovarisch che diventò quello comune in epoca sovietica non vuol, dire affatto compagno, come nelle varie dizioni europee, ma socio e in qualche usato usato anche per vice ( dal 1802 al 1917, ci fu la posizione di “tovarisch ministr” , vice ministro). Quindi non si tratta di un semplice compagno, ma di un socio nella costruzione di una nuova società.
Grazie per le informazioni e chiarimenti che sollecito anche per il futuro. Come avrete notato siamo subissati da un’informazione talmente imparziale, talmente taroccata, che pur essendo abituati a un certo andazzo questa volta crediamo si sia passato il segno. Manco nelle commedie di Goldoni mai si vide tanto servilismo.
Ma per esempio questo tovarisch arriverebbe a Davos?…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Non capisco perché il presidente Delaurentis non rinnova il contratto di Mertens per un altro anno, c’entra Putin?
http://paolodarpini.blogspot.com/2022/05/sionisti-e-nazisti-uniti.html
Il sionismo è il peggior nemico degli ebrei. Molta gente non capisce perchè sui libri di storia i nazifascisti sono i peggior nemici degli ebrei. ma col passare del tempo alcune famiglie di ebrei si sono arricchite, acquisendo poteri smisurati, tanto da mantenere la narrativa storica come substrato giustificativo alle loro innumerevoli attività economiche di tipo predatorio, tanto da diventare essi stessi come i loro aguzzini. Naturalmente non se ne è accorto quasi nessuno finora, e chiamare un ebreo nazista o sionista è un’eresia. Per fortuna non tutti sono così, ma le vere vittime ci rimettono sempre la reputazione.
Basta vedere gli abusi a cominciare dalla Palestina.
io invece da ragazzino a 14 anni e 24 giorni con i pantaloncini corti sono entrato a lavorare in fabbrica come apprendista con la paga di 14 lire all’ ora mio padre non fu tra i fascisti furbi e cosi con quella miseria qualche pagnotta riuscivamo a rimediarla con mio padre disoccupato e mia madre a fare la serva anche lei per 4 soldi in fabbrica divenni presto “tovarisch” e l’U.R.S.S. nel 1955 era l’unica speranza di riscatto da una vita di miseria e senza diritti nonostante la resistenza
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Bella seppure estremamente sommaria, “la storia della tua vita” … scevra da retorica o propaganda Pseudo comunista o simile…
hai descritto la tua realtà, senza troppi “Paroloni” o “prosopopea-reotrica”.
Sublime pezzo. Grazie
Sono un peletto più giovane tuttavia ci sono analogie fra te e me. Mio padre non fu fra i fascisti furbi sciroppandosi cinque anni di campo di concentramento in Uganda sotto gli inglesi, veri infamoni. Nel “soggiiorro”, si becca la malaria con febbre a 42 per un mese procurandosi un enfisema polmonare . Al rientro in Italia, dimagrito di 50 kg (tanto che la sorella, alla prima vista, non lo riconosce), si accorge che tutti i suoi camerati di un tempo ora sono comunisti o, in lucchesia, democristiani e già incistati nei migliori posti lavorativi statali e/o comunali. Mio padre, per trovare lavoro, si deve spostare di 50 km dopo mesi e mesi di fame, una moglie e due figli e grazie a un parente benevolo. Verso il 1969 comincio a pensare che deve esserci un altro modo di vivere diverso da quello americano. Da allora a oggi abbiamo visto come è andata; una delusione dietro l’altra D’altronde, quando non sei fra i comunisti furbi, i rifondaroli furbi, i pentastellati furbi è giusto così tuttavia, queste rumente, non mi avranno mai.
Grazie per le testimonianze. Anch io più che settantenne resto un comunista sfigato. Nonostante l’anticomunismo dilaghi vuoi perché si considerano comunisti i piddini e la cricca di leu, vuoi perché la Cina viene descritta come un paese totalitario fondato sul terrore e dove non c’è nessuna dialettica politica. Tempi duri per le nuove generazioni.