Si potrebbe anche dire che la notizia è clamorosa: la Pfizer ha ritirato la domanda di autorizzazione per la vaccinazione dei bambini dai sei mesi di vita ai cinque anni che aveva presentato con tutta la documentazione annessa per l’approvazione da parte della Fda. Con un comunicato emesso ieri l’azienda ha sostenuto che  lo studio sui bambini dai 6 mesi ai 5 anni è ancora in corso e sarà esteso a tre dosi, motivo per cui la richiesta di approvazione è ora rinviata. Viviamo in un mondo immerso in una menzogna pubblica senza precedenti, quindi la Pfizer ritiene di poter essere creduta quando dice delle totali assurdità perché in 10 giorni una documentazione clinica che si suppone completa e onesta tanto da spingere alla richiesta di autorizzazione non può improvvisamente diventare “incompleta”. Né  si può pensare che lo studio per una terza dose possa prendere pochi mesi se è vero ciò che dice la Reuter che la domanda dovrebbe essere ripresentata in aprile ( tenendo conto che l’Ad della più grande agenzia di stampa del mondo è anche nel consiglio di amministrazione della Pfizer).

Già l’intento di sottoporre i neonati a preparati genici contro un virus che non esiste più e che comunque rappresenta un pericolo uguale a zero per questa fascia di età , al puro scopo di fare profitti  testimonia della follia alla quale ci siamo consegnati, ma la sospensione richiesta fa comprendere che se persino questi grassatori senza scrupoli hanno rinviato il prossimo affare deve essere intervenuto qualche elemento importante. Su quale esso sia si possono solo fare solo delle ipotesi: può essere la scoperta di reazioni avverse in numero e in gravità tale da non poter essere nascosta specie in un momento nel quale i danni da vaccino riescono persino a perforare qui e là la dura crosta di ipocrisia e servilismo del mainstream. Oppure visto che la stessa Pfizer si attende un 2022 al ribasso può anche essere che  l’azienda stia cambiando le sue strategie. O è anche possibile che viste le ampie resistenza alla vaccinazione in generale e soprattutto a quella dei bambini, con questa mossa a sorpresa, la Pfizer voglia in qualche modo rassicurare sul fatto che gli studi clinici vengono compiuti con la necessaria diligenza, anche se i tempi sono comunque troppo rapidi rispetto a quelli necessari per constatare l’innocuità di un vaccino. Se la paura va cominciando a scemare allora è meglio usare la persuasione con gli stessi metodi usati negli spot.

Di certo però tutto questo denuncia la completa artificialità della situazione e il fatto che la salute delle persone non abbia assolutamente alcuna parte in ciò che stiamo vivendo.