L’ivermectina cura il Covid come decine di studi asseriscono e come conferma l’esperienza dei Paesi dove è stata usata regolarmente come l’India e il Giappone nei quali il numero di decessi attribuito al Covid è solo una piccola frazione rispetto al disastro occidentale, ma non può nulla contro l’avidità di Big Pharma. Com’è  noto sia Pfizer che Merk hanno sviluppato un trattamento antivirale e la scorsa settimana, Merck ha presentato domanda all’Agenzia per i medicinali degli Stati Uniti per l’approvazione di emergenza. Di emergenza perché come al solito si dovrà prendere qualcosa di non ben sperimentato al posto di un farmaco che viene usato da decenni, dal 1981 per la precisione e non presenta alcun problema, tanto da essere stato inserito dall’Oms nel novero dei farmaci essenziali. In realtà, da quanto è dato di sapere, la pillola magica di Merk sarebbe meno efficace dell’Ivermectina, dimezzando soltanto gli eventuali ricoveri,  cosa che in realtà non stupisce visto che il principio attivo chiamato Molnupiravir è affine al fallimentare Remdesivir che tuttavia a causa del suo alto costo ancora circola come presunto rimedio al Covid, nonostante una massiccia ricerca condotta nel 2020 abbia dato risultati molto deludenti.

Pare anzi che due aziende indiane che producono il principio attivo della nuova pillola, Aurobindo Pharma Ltd e MSN Laboratories, abbiano chiesto di sospendere gli studi sul farmaco a causa della scarsa efficacia e qui si è sviluppata tutta una polemica sul fatto che Merk e le aziende indiane abbiano idee divergenti sui sintomi moderati del Covid ( che sono poi esattamente identici a quelli dell’influenza e del raffreddore forte) e quindi sull’efficacia dell’intervento. Ma vi evito questo capitolo che dimostra comunque come si vada  a tentoni e più alla ricerca degli affari che di altro. Comunque il fatto sostanziale è che Merk venderà la sua pillola magica a un prezzo 40 volte superiore : 700 dollari per ciclo di cura contro un costi di produzione di 17 dollari. E per fortuna che siamo in emergenza per un terribile morbo. In realtà il farmaco per trattamento costa in India ( da dove presumibilmente verrà importato)  circa 2,5 dollari. E così voilà che il prezzo di vendita sale a 280 volte il costo. E già vedo profilarsi il periodo in cui si potrà ottenere il green pass con l’acquisto di queste pillole o di altri trattamenti altrettanto costosi. Così sebbene si prevede che Pfizer e moderna rastrelleranno l’anno prossimo 93 miliardi di dollari di puri profitti con i soli vaccini, ma non è detto che altre industrie farmaceutiche non possano fare affari stratosferici con farmaci collegati. Di sicuro la mattanza di soldi, di libertà e di vite continuerà imperterrita fino a che non si rinsavirà.