Prima o poi doveva accadere che ci si trovasse di fronte a una cifra tonda che assolve il potere e ne aumenta la presa. Ma anche fa crescere la rabbia di fronte a una palese menzogna: quei 100 mila morti di Covid proclamati in questi giorni che sono poi in gran parte morti con gravi patologie che sono risultati positivi a tamponi che persino l’Oms ha screditato con la scomparsa virtuale di tutte le altre patologie dell’apparato respiratorio, influenza compresa. Certo una strage c’è stata, ma ad averla compiuta non è stato un virus, bensì un sistema sanitario derubato anno per anno delle sue risorse, è stata la malasanità cresciuta come loglio attorno a questo declino; è stata la volontà di puntare esclusivamente sulle letali ospedalizzazioni e su un vaccino mai prima realizzato con un virus a Rna, escludendo qualsiasi cura per proteggere i guadagni di Big Pharma; sono state le terapie sbagliate, gli errori clamorosi come l’abbandono delle Rsa a se stesse e infine la caduta di assistenza per tutte le altre malattie, anche le più gravi. Tanto che in realtà tra quei centomila morti ce ne sono 25 mila che nemmeno ufficialmente sono covid e ci sono 8500 morti in meno rispetto agli scorsi tra le persone da 0 a 49 anni.
Paradossalmente proprio questa strage degli innocenti ha dato al potere più credibilità come “protettore” nonostante il Comitato tecnico scientifico, come ha rilevato la prestigiosa rivista scientifica Nature, non abbia la suo interno né un virologo, né un esperto di scuola che è uno degli ambiti più colpiti. Ma è così, più si gonfia la cifra dei morti più si riesce ad ottenere il reset economico del Paese: chi non si è fatto prendere dal panico e paralizzare dalla paura diventa testimone impotente della mistificazione. Se persino un’organizzazione come Oxfam, critica sì, ma tutto sommato inserita nel meccanismo ideologico del neoliberismo., parla di “virus della disuguaglianza” nel suo ultimo rapporto riconoscendo come le misure anti pandemiche rivelatesi poi del tutto inutili se non addirittura nocive come parecchi studi comparativi hanno messo in luce , hanno aumentato a dismisura la distanza tra ricchi e poveri già intollerabile prima ovvero, ci hanno insomma portato sull’orlo dell’abisso.
Di certo tutte le democrazie occidentali, ancorché ormai largamente formali e rituali più che sostanziali, sono adesso a rischio, sia perché il potere dei potentati economici e finanziari è aumentato a dismisura divenendo il focus delle legislazioni, sia perché dopo la crisi del 2008, la maggior parte dei governi ha tagliato e bruciato i propri stati sociali per salvare i banchieri e ora non ha più quella stampella per far fronte alla decimazione della piccola economia e anzi si è già fatto complice di una narrazione pandemica apocalittica e fittizia per portare a una definitiva uscita dai modelli democratici. E’ pensabile che essi siano in grado da questa posizione di subalternità, di ricucire un contratto sociale che è stato rottamato? Affronteranno i fiorenti miliardari, ritenendoli globalmente responsabili? Affronteranno la crisi dei redditi? E poiché milioni di persone si trovano di fatto disoccupate, i governi avranno la volontà di difendere i loro cittadini e rifiutandosi di permettere che siano ulteriormente sfruttati dagli avvoltoi capitalisti che ormai volano in cerchio? Oppure come è quasi certo tenteranno di rimane a galla con qualche mezza misura da elemosina? Da notare per quanto ci riguarda che il neo ministro Daniele Franco ha già fatto scendere i contributi del recovery da 209 miliardi in sette anni a 191, ma si tratta di una tappa intermedia che alla fine ha una sola possibile strada da percorrere: il riconoscimento che tali contributi presentati come salvifici sono in realtà un pourboire rispetto alle perdite dell’anno scorso e di quest’anno e che gran parte di essi se ne andranno nell’aumento per le spese della difesa che dovranno essere aumentate di 10 miliardi l’anno per ordine di Biden. Un argomento di cui mi occuperò in un successivo post.
Insomma c’è un rischio concreto che vi siano vaste ribellioni popolari, non ovviamente in Italia dove il popolo come è dimostrato anche dall’esperienza dei Cinque stelle, è tale soltanto sulla tastiera, mentre appena ci si allontana da essa, diventa gregge o tentativo di lupo. Ma im ogni caso è evidente che con i vaccini dall’incerta efficacia e comunque la poca duratura del tempo, con le varianti non si va affatto verso una normalizzazione, ma verso un disastro endemico, se così si può dire.
Riferimento integrativo punto C.
“Covid, Prof Garavelli: evitiamo i non-vaccini, meglio curarsi a casa per tempo”, AlessandriaOggi, 25 febbraio 2021
“Per favore, non chiamateli vaccini: sono terapie geniche sperimentali, e non è detto che bastino a neutralizzare un virus Rna, difficilissimo da “inseguire” proprio perché mutante. Ma soprattutto: perché dannarsi tanto per questi controversi non-vaccini, quando ormai è assodato che per ridurre la minaccia Covid sono più che sufficienti le cure precoci da somministrare ai primi sintomi, lasciando i pazienti a casa ed evitando quindi la corsa agli ospedali”?
Il professor Pietro Luigi Garavelli, alessandrino di Valmadonna, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Maggiore di Novara centro sanitario universitario, ha rilasciato questa interessante intervista ai colleghi di Libreidee che noi riprendiamo.
“Che si arrivasse ai vaccini era prevedibile, ma non in questo modo – protesta Garavelli – purtroppo, dovendo fare di necessità virtù e ritenendo di non avere altro in mano come le cure precoci domiciliari, la politica ha puntato tutto sulla vaccinazione”. Un rimprovero preciso: se un anno fa si poteva comprendere lo sbandamento generale di fronte a un virus “nuovo”, ora è imperdonabile il caos che continua a regnare, tra i gestori dell’emergenza.
“Ormai, del Sars-Cov-2 si conosce quasi tutto, inclusa l’inefficacia dei lockdown”.
E i vaccini?
“Se non vengono rapidamente somministrati fanno presto a risultare inutili perché il virus si replica e muta”.
Garavelli giudica inammissibile che la politica trascuri l’importanza strategica delle terapie precoci, alcune con farmaci aspecifici come Idrossiclorochina, Ivermectina e Colchicina, e altre con l’impiego di medicinali mirati come gli anticorpi monoclonali.
“Sono tutte terapie salva-vita – spiega il professore alessandrino -, finora incredibilmente soppiantate dalla grottesca indicazione a dare la Tachipirina, completamente inutile in caso di Covid. La battaglia – continua Garavelli – non la si può vincere negli ospedali dove i malati arrivano in condizioni già gravi. La vera trincea resta il territorio, finora gravemente trascurato: serve la possibilità di fare diagnosi rapide negli studi medici e nelle farmacie”.
La verità è che, dopo un anno, l’Italia sembra rimasta all’età della pietra. Le cure esistono e funzionano, ma la politica le ignora. In compenso punta tutto sui nuovi vaccini sperimentali, che veri vaccini non sono.
Riferimento e proseguimento:
https://www.alessandriaoggi.info/sito/2021/02/25/covid-garavelli-evitiamo-i-non-vaccini-meglio-curarsi-a-casa-per-tempo/
Riferimento integrativo punto A. Sentenza.
La sentenza del TAR che sconfessa l’Aifa ( Agenzia Italiana del Farmaco ) e Ministero della Salute: per curare il Covid a casa non basta la “vigile attesa”!!
https://www.affaritaliani.it/static/upl2021/2021/0001/202101412_05.pdf
Riferimento integrativo punto A.
“Covid, il Tar sconfessa l’Aifa: a casa non basta la “vigile attesa”. SENTENZA”, Affaritaliani
5 marzo 2021
Clamorosa sentenza del Tar del Lazio: sconfessata la linea Aifa, che in una nota del 9 dicembre 2020 diceva “Tachipirina e vigile attesa” per curare il Covid a casa. Ora è stata invece accolta l’istanza cautelare promossa dai medici del Comitato Cura Domiciliare Cvoid-19 nei confronti del ministero della Salute e di AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco)
ll tribunale amministrativo ha giudicato fondato il ricorso dei medici “di far valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza”, e che non può inoltre essere “compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi”.
Riferimento e proseguimento:
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-il-tar-sconfessa-aifa-a-casa-non-basta-la-vigile-attesa-sentenza-726899.html?refresh_ce
1. Presupposti fondamentali.
A. “Il dubbio è un passaggio obbligato alla verità”, Sant’Agostino
B. “Cogito ergo sum” = “Dubito, Quindi Sono”, Cartesio
2. DOMANDE.
Premessa.
L’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco) assieme al ministero della Salute sono quelli che imponevano fino a pochi giorni fa come unico protocollo valido per curare il Covid a casa “Tachipirina e vigile attesa” e che si è rivelato un disastro totale, dei medici di base coscienziosi e coraggiosi hanno invece effettuato con successo terapie domiciliari per curare il Covid con farmaci efficaci poco costosi, hanno segnalato questi loro protocolli vincenti ed efficaci all’AIFA e al ministero della Salute ma sono stati sempre ignorati e allora hanno fatto ricorso al TAR che ha dato ragione a loro e torto marcio invece all’AIFA e al ministero della salute!!
Domande.
A. Visto e considerato che l’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco) assieme al ministero della Salute hanno fatto dei disastri colossali per curare il Covid a casa ( vedasi quanto appena detto nella premessa ) e allora come cavolo ci si può fidare di AIFA e del ministero della sanità che sono quelli che hanno promosso questi pseudo vaccini sperimentali?
B. A una qualsiasi persona con intelligenza di minimo medio livello non passa per l’anticamera del cervello che i medici di base coscienziosi e coraggiosi che hanno effettuato con successo terapie domiciliari per curare il Covid con farmaci efficaci poco costosi sono stati bloccati da AIFA e ministero della Salute per favorire invece il grande business miliardario dei vaccini delle grandi multinazionali farmaceutiche? Ma come, ma un sacco di gente non è ( giustamente ) contraria agli sprechi di denaro pubblico? Ma si rende conto questa gente che spreco di vite ( terapie domiciliari volutamente sbagliate da parte di AIFA e ministero salute con conseguenti migliaia di morti che si potevano evitare!! ) e di denaro pubblico c’è stato e c’è in ballo?
C. Come mai il professor Pietro Luigi Garavelli, alessandrino di Valmadonna, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Maggiore di Novara centro sanitario universitario , non un pinco pallo qualsiasi, tutt’altro, che dice chiaro e tondo che non si tratta di vaccini ma di terapie geniche sperimentali e che è molto meglio curarsi a casa per tempo (con farmaci aspecifici come Idrossiclorochina, Ivermectina e Colchicina, e altre con l’impiego di medicinali mirati come gli anticorpi monoclonali ) non è stato mai invitato a parlare in TV e sui giornaloni? Se le sue argomentazioni scientifiche fossero deboli e la sua esperienza professionale discutibile e allora invece TV e giornaloni lo avrebbero fatto parlare per fargli fare una figura di merda colossale , per non farlo è più che evidente invece che hanno i carboni bagnati fradici!!
Riferimento integrativo punto B.
http://www.lavocedellevoci.it/2021/03/10/grazie-covid-gli-stratosferici-incassi-2021-di-big-pharma/
”’Ma anche fa crescere la rabbia di fronte a una palese menzogna: quei 100 mila morti di Covid proclamati in questi giorni che sono poi in gran parte morti con gravi patologie che sono risultati positivi a tamponi che persino l’Oms ha screditato con la scomparsa virtuale di tutte le altre patologie dell’apparato respiratorio, influenza compresa. Certo una strage c’è stata, ma ad averla compiuta non è stato un virus, bensì un sistema sanitario derubato anno per anno delle sue risorse, è stata la malasanità cresciuta come loglio attorno a questo declino; è stata la volontà di puntare esclusivamente sulle letali ospedalizzazioni e su un vaccino mai prima realizzato con un virus a Rna, escludendo qualsiasi cura per proteggere i guadagni di Big Pharma; sono state le terapie sbagliate, gli errori clamorosi come l’abbandono delle Rsa a se stesse e infine la caduta di assistenza per tutte le altre malattie, anche le più gravi. Tanto che in realtà tra quei centomila morti ce ne sono 25 mila che nemmeno ufficialmente sono covid e ci sono 8500 morti in meno rispetto agli scorsi tra le persone da 0 a 49 anni.”’
Ma per carità.
Abbiamo 2.700 pazienti in T.I.
Il fatto che siano morti meno ‘giovani’ non vuol dire niente, è la somma che fa il totale, se la gente crepa di meno in giovane età è per varie ragioni, tra cui meno incidenti sul lavoro, meno incidenti stradali e meno omicidi rispetto agli anni precedenti.
E ad ogni modo è disonesto mettere in contrapposizione le persone che hanno meno di mezzo secolo con quelle che ne hanno di più.
Sennò, quando morivano a branchi i giovani ai tempi dell’influenza ‘spagnola’ e pure di quella ‘suina’ cosa dovevamo dire… che erano problemi che affliggono una parte minoritaria della popolazione (quando quella maggioritaria è anziana)?
Le terapie ‘sbagliate’, bene, dica lei: quali sono quelle giuste? Hanno approvato almeno sperimentalmente decine di protocolli di cura, dalle vitamine al plasma iperimmune. Sono un anno e rotti che sperimentano a rotta di collo, spesso l’ottusità e la paura (se il protocollo sanitario è sbagliato E sperimentale, poi rischi di risponderne di persona), hanno aiutato a ridurre la diffusione di terapie, si è assistito a porcherie come la derisione della vitamina C, ma detto tutto questo, il problema è REALE, e se non fosse così, mi spiega come è possibile che in Russia c’é il QUADRUPLO dei morti accertati da COVID?
Mentre in Svezia, altro paese ‘liberale’ è il COVID ad avere PIU’ morti segnati dell’eccesso di mortalità, che comunque è record?
Ma io vorrei proprio sapere: quando leggete le statistiche, fare articoli del genere dopo 1 anno e una strage continua, ma possibile che non viene il dubbio che chi sottovaluta il COVID è un emerito coglione?
Oggi nella mia regione è morto pure un frate noto appassionato di cavalli, poco più di 60 anni, tanto per dire. Non era un ‘anziano pluripatologico’ ma è morto ugualmente.
A Perugia mortalità SOTTO il normale primavera scorsa, ma il 50% SOPRA autunno scorso. In tutto il centro-Italia è così, Toscana, Emilia, Umbria… regioni ROSSE per davvero.
Non è un fottuto complotto. E’ la verità, che poi il COVID uccida i vecchiacci malati è un altro discorso, ma loro c’erano per decenni prima, non è che tutti i 4 mln di ultra-ottantenni debbano morire quest’anno per fare un piacere a chi ciancia di ‘dittatura sanitaria’.
E che cavolo, nemmeno 100.000 morti vi bastano?
Tra l’altro, 100.000 raggiunti L’ANNO SCORSO quando il COVID era segnato a 76.000 decessi: ANVEDI quanto sono bravi a ‘terrorizzare’ le persone: segnano 1/4 di morti in MENO rispetto a quelli COVID.
Mentre la Svezia del ‘liberi tutti’ segna un TERZO IN PIU’ ovvero 10.000 anziché 7.000 come da eccesso di mortalità confermato, e comunque già record dal 1919 in poi.
E fate pace con la testa invece di mescolare notazioni giustissime sul governo dei bankster e liberisti, con la CAUSA (ante-hoc ergo propter-hoc) e non l’effetto.
Sennò si fa come dicevano gli antichi di Nerone, che ‘solo’ perché ne approfittò per ricostruire Roma come voleva, venne sospettato di averla bruciata lui.
Quadro nitido. Ormai abbiamo lasciato che s’ingigantisse un moloch tecno-sanitario che sovrasta e comanda sulle vite di tutti, atterriti da un virus ectoplasmatico, mentre torri di serpenti ippocratici si attorcigliano intorno ad antenne 5G.
Lo so, è una visione apocalittica, ma in questo momento storico, la fantasia può ispirare una sana reazione di rigetto.
Basterebbe una fionda, come fece Davide a Golia.