ForumAmbrosettiLa sera del 28 giugno 1981 Beniamino Andretta chiamò Alfredo Ambrosetti e gli diede una lieta novella: “Carissimo ti annuncio che oggi è nato il governo Ambrosetti”. Sei anni prima era nato il forum che porta il nome dell’uomo d’affari, meglio sarebbe dire consulente e mediatore globale che attraverso gli incontri settembrini a villa d’Este a Cernobbio aveva trovato il modo non solo di mettere sotto i riflettori le sue attività, ma di creare uno spazio in cui la creme del potere italiano potesse mettere a punto equilibri, alleanze  e trame di potere, come la telefonata di Andreatta dimostra. Tutto questo con un aiutante d’eccezione: il professor Monti che lo stesso Ambrosetti definì “l’anima del think thank” .

Come dice la presentazione ufficiale sono invitati “Capi di Stato e di Governo, massimi rappresentanti delle istituzioni europee, Ministri, premi Nobel, imprenditori, manager ed esperti di tutto il mondo”, ma la sostanza è che vi accedono poco più di 200 persone, tutte selezionate e paganti (nel caso dei ministri a spese nostre) che poi determinano i nostri destini. E non è un caso che la regola del forum vuole che si possa riferire ciò che si è detto, ma non chi lo ha detto. Insomma Il Forum Ambrosetti è una riunione di affari alla quale quest’anno è stato invitato anche Roberto Casaleggio che da domani porterà le sue chiome a Villa d’Este.

Si può tranquillamente dubitare che tanto onore derivi dall’attività aziendale del nostro, nonostante le molte liason multinazionali, quanto piuttosto dalla sua figura di ispiratore e di guru del Movimento cinque stelle. Anzi diciamo pure che l’invito è un’aperto tentativo di seduzione, un appello a far parte del ristretto club della gente che conta e che decide, a intessere nuovi e proficui rapporti con la classe dirigente. Fu al Forum che negli incontri fra Lama e Romiti che nacque la “politica dei sacrifici” e fu sempre lì, nel ’94, che Di Pietro seppellì mani pulite: “Basta con lo scontro”. Tante per fare qualche esempio ed evitare di anticipare le parole che Napolitano pronuncerà in videoconferenza come fa ormai da parecchi anni davanti alla destra mondializzata e quest’ anno di fronte a John McCain, l’ex presidente della banca mondiale Zoellick, Aznar e i nostri Saccomanni, Lorenzin, Giovannini, Cancellieri, Quagliarello, Scaroni, Alfano, Brunetta, Passera, Letta e l’eterno Monti, impegnati a parlare de ” Lo scenario dei mercati finanziari, del loro governo e della finanza”.

Francamente fossi a capo di un movimento politico che in qualche modo si pone contro gli assetti del potere mi guarderei bene dall’essere fra quei 200 che lo determinano e trovano nel Forum Ambrosetti il clima ideale per farlo, se non altro per evitare sospetti e speculazioni. Tanto più che le chiacchiere e i “peccati di parola” commessi vengono puntualmente riferiti, anche se si tace del peccatore e dunque non si tratta di esserci per sapere cosa bolle in pentola, ma di essere nella pentola o di assaggiare il finger food dello chef. Comunque di allacciare rapporti dai quali è poi difficilissimo districarsi: è come una tonnara e “lu pisci, lu pisci” viene regolarmente arpionato. E del resto basta vedere qui cosa diceva dell’edizione dell’anno scorso Claudio Messora ( qui), oggi responsabile dell’informazione cinque stelle, per rendersi conto delle mutazioni in atto.

Di certo il movimento non aveva bisogno di questa ennesima ombra con il guru che va al mini Bilderberg italiano, con il pericolo che le 5 stelle rimangano solo quelle del magnifico albergo nel quale i vlasti decidono per noi e assai spesso contro di noi.