Tra le sostanze oppiacee da salotto buono ce n’è una che ha mercato solo in Italia e che purtroppo miete molte vittime: la firma dell’intellettuale. Sebbene non sia elencata dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha effetti simili ai funghi allucinogeni dello Yucatan: altera la percezione della realtà, produce allucinazioni e deformazioni sensoriali, ma crea soprattutto nel firmatario una disposizione alla pace interiore da dovere compiuto. “Spesso rimango due giorni in preda all’ebrezza di essere tornato un intellettuale organico” dice un consumatore abituale che ovviamente vuole mantenere l’anonimato.
La firma dell’intellettuale è in realtà un prodotto di sintesi e deriva da un composto narcisistico dell’acido lisergico capace di creare una potente assuefazione. Allo spacciatore basta far firmare la prima volta l’intellettuale e poi la vittima rimarrà prese nella rete, chiederà disperatamente altri documenti, manifesti, appelli, carta straccia da sottoscrivere, perché a chi è dentro il tunnel di questo stupefacente sembra di esistere davvero solo se appone il proprio autografo. Alle volte per disintossicarsi non bastano nemmeno i metodi più coercitivi e inumani: in alcuni casi è stato inutile anche essere legati alla sedia, di notte, a leggere Kant. Secondo alcune ricerche tale percezione di sé non è sempre sbagliata, ma in ogni caso è chiaro che bisognerebbe mettere un argine alla diffusione della sostanza.
Proprio in questi giorni assistiamo a una terribile recrudescenza: due appelli firmati in pochi giorni, il primo indirizzato al “Caro Grillo”di sei intellettuali che fino 24 ore prima schifavano Grillo (qui) e ora un altro di Serra, Benigni, Ciotti, Gallo, Jovanotti, Petrini, Saviano, Spinelli, Ozpetek ,Fazio che urla Facciamolo! intendendosi per esso un governo di “alto profilo e alte speranze di cambiamento”. Quale sarebbe la natura di questo cambiamento non è dato sapere e di certo al firmatario in astinenza interessa un ciufolo, basta prendere la penna e sottoscrivere. Segnalo alla direzione nazionale antidroga il caso umano della Spinelli che ha firmato entrambi gli appelli, zan zan, come due piste in camera da letto, mentre sotto si fa festa.
E naturalmente a queste ne seguiranno altre migliaia, nonostante la palese aria di frittura mista che si alza dagli appelli: qui sono i piccoli consumatori che firmano e poi spacciano agli amici, il solito giro così difficile da colpire anche perché non è stato ovviamente possibile stabilire una quantità massima per uso personale. Che spreco: visto che sono i mezzi a giustificare il fine, tanta richiesta di cambiamento attraverso ritualità e fumi così vecchi non può che impressionare. E poi sono gli stessi che firmavano cinque, dieci, quindici, venti, anche trent’anni fa, risalgono al tempo che Berta firmava. Colpa dei grandi pusher di Repubblica ed Espresso che della sinistra sembrano aver ereditato queste modalità: hanno butatto via il bambino, le idee e la passione sociale e hanno tenuto l’acqua sporca di queste forme di partecipazione fasulla unita al vago leninismo che si esprime nelle élite, persino quelle da talk show. Possibile che non sia capito come questo prendere un gruppo di persone note e raggrumarle sotto a un testo, non voglia dire più nulla, specie quando diventa una forma abusata?
Alle volte viene da chiedersi, ma fare davvero qualcosa per questo Paese? Già, ma appunto questa sarebbe la realtà vera.
Governi di casa per sostenere cosa?
In questo Paese fatto a stivale, o si prende coscienza che il reddito di cittadinanza è indispensabile, e che non si lasciano indietro gli ultimi come zerbini sui quali pulirsi le calzature per entrare nei palazzi di comando romani, e non si prendono a calci dopo essersene presi carico per la campagna elettorale, o il Vaticano e i suoi vaticini continueranno a contaminare.
Che fortuna i caratteri siciliani, l’isola che non c’è, veramente, faceva bene a pensare all’annessione americana, e ora sta dando l’esempio, che non si è oggetti non identificati se si sogna il bene comune da realizzare, ma di Crocetta non è fatta l’Italia.
O reddito di cittadinanza e servizi educativi e curativi rispettosi della funzione dell’essenza umana, per primo dagli ultimi, su quanto ha già studiato Jhon Haglin per la comunità europea, tenendo conto di quanto ci spiega Jeremy Rifking e i più sani scienziati, non traditori dell’evoluzione umana. Oppure si insegna agli ultimi ad andar per carità in nome della pace (come la Chiesa che tanto parla e poi riflette l’economia di guerra), spiegando veramente l’esempio del Vaticano che ancora campa qua benon! Il quale ha potuto così arricchirsi per aver venduto paure in un paradigma di visioni scisse e frammentate.
Altrimenti tutti impareranno dal Gesù bambino a tirar maledizion, invece di arroccarsi di impotenza, nella mancanza di fiducia di un Dio che abbandona sulla Croce. Ancora non ci siamo levati dal mito di un divino che si fa carne per sfamare gli involuti. Anche Gesù, Dio fattosi carne ebbe le sue debolezze, che tutti prontamente sfruttarono per una propria visione egoica, di come “utilizzare” l’attorno. Nel gioco del transfert vince chi è più crudele, se non si ha una più alta consapevolezza della funzione dell’amore.
Quindi se è da andar a rémengo, almeno che sia con dignità, festa di guerra per tutti!
Manca l’essenza di umanità per fare una reale comunità che possa esser unita dal basso come campo magnetico di massa critica per far entrare in stato di non disagio i vertici della piramide che comanda l’attuale “società”. E per questo, ringraziamo pure il mistero della fede che ne fa il Vaticano.
Ecco svelato il mistero buffo e il grande bluff, dell’epicentro della Terra, conglomerato di furbi e fessi, dove mors tua è vita mea. Con queste fondamenta si va solo a rémengo in nome di orgogli che gorgogliano sempre più in sprofondi gironi.
Quindi per citare Krishnamurti con :
“Il cambiamento nella società è di secondaria importanza; esso avverrà naturalmente, quando voi, come esseri umani, produrrete questo cambiamento in voi stessi.”
(Jiddu Krishnamurti – Al di là della violenza – Ubaldini, Ed. 1974, p. 30)
D’accordo, ma se al singolo più sfigato non vengono date possibilità di cambiamento, e se non si insegna ad adoperare il cervello per quel che serve, dopo tutti questi secoli di contaminazione e condizionamenti in follia, può solo continuare l’ignoranza e le atrocità di guerra, come spiega Haglin
“Religione è la qualità che promuove una vita priva di frammentazione”.
(Jiddu Krishnamurti – La domanda impossibile – Ubaldini, Ed. 1974, p. 56)
Parole sante come quelle di Carmelo Bene : “ Religione è una parola antica, al momento chiamiamola educazione”
Grazie per la possibilità di espressione.
Cinzia
“vogliamo meno protezione dei Sindacati nei confronti dei lazzaroni, evviva il Lazzarone licenziato a patto che venga assunto, al suo posto, un giovane volenteroso!”
eh e allora va a capire chi sarebbe il lazzarone ed il giovane volenteroso…direi che in Italia potrebbe in finire che i giovan volenteroso sarebbe un figlio di papa’ laureato, senza alcuna esperienza di lavoro, mentre il lazzarone sarebbe un lavoratore demotivato senza santi in paradiso….tanto Grillo è maniche e tagli tutto con l’ascia….però se quello che si intuisce di Grillo è, il suo essere manicheo e grossolano, si può anche dire: W Berlusconi !
Meno protezione dei sindacati ai lazzaroni, e chi sarebbero i lazzaroni ??
Condivido tutto, gli intellettuali di mestiere (quelli descritti sopra) dovrebbero sparire al pari di politici sindacalisti e giornalisti
Ben scritto e ben argomentato. Alla fine non scrivete però “questo paese” alla Bersani (al quale non ho mai sentito dire il Nostro Paese) restiamo nell’indeterminato senza alcun senso di appartenenza. Questi pseudo-intellettuali si ritengono compagnucci di partito con gli eletti M5S o quanto meno colleghi di lavoro col gan Capo ecco i perché di questi appelli. Alla fine cederete? Penso di si, ma sarei contento di essere smentito! Gli 8 punti di Bersani sono una schifezza assoluta, rivogliamo la nostra libertà di cittadini, vogliamo che la burocrazia sia al nostro servizio, vogliamo meno protezione dei Sindacati nei confronti dei lazzaroni, evviva il Lazzarone licenziato a patto che venga assunto, al suo posto, un giovane volenteroso!
Jovanotti intellettuale?
L’abuso di cultura, come tutte le altre “droghe”, impone d’essere “Maestro di Vita”, contrapposto alla vero valore di un intellettuale: essere “Studioso di Vita”!