Ahiaiahi signor Matteo, mi è caduto sull'Arcore

Rottama oggi, rottama domani, alla fine si rottama anche la dignità istituzionale, ci si arrende al privato nella cosa pubblica. Ed è molto singolare che uno scafato come Renzi non si sia reso conto che andare a parlare con Berlusconi ad Arcore non sarebbe stata una mossa molto furba.

Pazienza gli errori si fanno, capita a tutti. Ma quello che un po’ mi ha impressionato e deluso è stata l’intervista a Renzi dopo il pellegrinaggio nell’epicentro del bunga bunga politics: “Sicuramente come sindaco io incontro a Palazzo Vecchio e non a casa mia. Ma, in questo caso, ho messo da parte i formalismi e sono andato oltre l’ideologia”.

Ideologia? Che cavolo c’entra l’ideologia con la correttezza istituzionale? Delle due l’una: o qui parliamo di un’ideologia che ha come suo cuore la confusione tra pubblico e privato, tra affari di Stato e affari personali, tra regole e arbitrio, l’unico senso possibile della frase  e allora Renzi si sarebbe dovuto tenere ben lontano da Arcore. Oppure ci troviamo di fronte a un politico emergente in gran confusione, che spara termini a casaccio senza sapere cosa significhino.

E francamente non vorrei che si rottamasse che quel po’ d’intelligenza rimasta. Perchè polli va bene, ma anche polli di Renzi, sarebbe davvero troppo.