Gli Usa non possono certo fare la figura di alzare il telefono e chiamare il Cremlino per chiedere la pace dopo aver fomentato la guerra in Ucraina da almeno un decennio: sarebbe un bruciante ammissione di sconfitta che non vogliono fare e che l’amministrazione Biden, garante della cupola orwelliana in quanto rimbambito, non può permettersi. Così mandano Blinken a Pechino con la scusa del disgelo, perché sia la Cina a negoziare un piano di pace elaborato a Washington e studiato per salvare la faccia. Secondo indiscrezioni tale piano consisterebbe nella spartizione del Paese grosso modo a sull’asse del Dnper: ad Est la Russia a Ovest un’Ucraina dimezzata ma con la garanzia della Nato, insomma qualcosa che permetterebbe agli Usa di ricominciare. Ripeto si tratta di indiscrezioni, ma è certo che Washington abbia dato il via a questa “triangolazione” che d’altronde la Cina non avrebbe accettato di svolgere se non avesse constatato la disponibilità di Mosca che l’ha ribadita al Forum economico di San Pietroburgo.
Del resto il tempo stringe: la fallita offensiva di Kiev è finora costata la perdita di 14 mila sodati ucraini e un numero straordinario di mezzi comprese le armi magiche dell’occidente che hanno fatto una terribile figura. Continuare così significa esaurire le riserve a fine giugno, né si può sperare che un pugno di vecchi F16 possa cambiare la situazione: come ha detto Putin farebbero la stessa fine dei carri Leopard. Ma c’è anche di più: abbiamo potuto vedere che la Nato non ha sviluppato vere e proprie dottrine belliche, o meglio ha sempre pensato di poter avere una superiorità così schiacciante da poter fare a meno di qualsiasi visione strategica, mentre le tattiche alla lunga si sono adattate in funzione della conquista di Paesi di fatto disarmati disarmati. Lo si vede perfettamente in questi giorni in cui gli ufficiali Nato danno la colpa dei fallimenti agli ucraini , mentre sono proprio loro ad aver organizzato e supervisionato tutta la controffensiva e che a quanto pare hanno anche il comando sul campo. E hanno mandato al massacro gli ucraini come ad Orekhovo dove sono morti 800 uomini in un inutile assalto.
C’è la famosa scena di un film in cui un ufficiale austriaco si alza e dice Basta Basta alle truppe italiane chi si facevano massacrare in una delle inutili battaglie dell’Isonzo. Ma oggi in un’Europa devastata dalla barbarie Usa, non c’è nessuno che dica finalmente basta poiché questo parrebbe una sconfitta. Ma si cerca un tavolo segreto di trattativa nel quale gli sconfitti storici di questa battaglia tenteranno di nascondere le loro colpe e soprattutto la loro debolezza, mentre ad di fuori dell’occidente so divertono a veder bruciare le armi attraverso lr quali il mondo intero è stato ricattato.
per loro parlare di pace
Senza Odessa, e quindi senza la possibilità di collegarla alla Transnistria, la vittoria russa sarebbe incompleta, quindi penso che a Putin convenga attendere ancora, in modo da azzerare ciò che rimane dell’esercito ucraino.
Nel suo Dopo l’impero, del 2002, Emmanuel Todd, in riferimento all’aggressione all’Afghanistan, spiegava che i dirigenti americani ricorrono a quello che può essere definito «micromilitarismo teatrale: dimostrare la necessità della presenza dell’America nel mondo schiacciando lentamente avversari insignificanti».
Ma la Russia non è l’Afghanistan.
Finché leviatano angloamericano no sarà annientato no vi sarà mai pace su pianeta Terra… costoro da giorno seguente eventuale trattato ricominceranno a perseguire scontri e guerre in ogni angolo di mondo!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/