Generalmente tendiamo a pensare che quella in Ucraina sia una guerra della Nato per procura- Ma quanto per procura? In realtà i militari dell’alleanza atlantica sono arrivati a migliaia in Ucraina sotto le false spoglie di consiglieri militari, di mercenari di ufficiali in pensione, in un turn over che ha interessato al meno 25 mila uomini di cui diverse migliaia (spesso dell’Europa orientale) ci hanno rimesso le penne. Questa presenza sempre più ampia della Nato è stata dovuto in parte alla necessità di utilizzare sistemi d’arma diversi da quelli in dotazione all’Ucraina e spesso complicati e in parte alla necessità di sostituire le formazioni naziste decimate che si occupavano di massacrare e fucilare tutti quelli che tentavano di abbandonare le armi: senza di loro  metà dell’esercito ucraino si sarebbe sbandato e perciò in questa meritoria opera di coagulo è subentrata la Nato.  Ad ogni modo la presenza occidentale in Ucraina è talmente palpabile che il gruppo Wagner due giorni fa vicino a Bakhmut ha distrutto  un’unità d’assalto delle forze armate ucraine, un battaglione sia pure ridotto ormai a un quarto degli effettivi  che ha preso il nome  dell’ex primo ministro britannico Boris Johnson e che faceva parte della 24a brigata meccanizzata ucraina. Che si sia sentito il bisogno di intitolare un reparto militare a un leader straniero non solo rafforza l’idea che sia stato proprio Johnson il distruttore di ogni idea di pace per conto degli Usa e tramite il pagliaccio Zelensky ed è possibile che ciò testimoni di una forte presenza inglese in questa zona del fronte, anche se si pensa che la maggior parte di essi si trovi ad Odessa. Ovviamente gli occidentali sono i primi a scappare e a lasciare le unità prima dell’arrivo dei russi. Secondo il comandante del gruppo Wagner, l’esercito ucraino dispone inoltre di una quantità straordinaria bandiere americane che spesso vengono anche usate persino per rattoppare le divise. E non oso immaginare quante altri e più consoni utilizzi esse abbiano.

Un altra cosa da segnalare è l’uso massiccio delle droghe che  gli americani solitamente  distribuiscono ai gruppi terroristi che finanziano e armano e che in qualche caso fanno anche finta di combattere. Per fortuna alla Nato grazie alla luna guerra in Afghanistan e a Big Pharma gli stupefacenti non mancano: i russi ogni volta che conquistano una città ne trovano a sacchi e di tutti i tipi con prevalenza del Captagon la cosiddetta droga dell’Isis, una sorta di amfetamina che in alcuni casi da noi è usata per scopi ricreativi e per smettere di fumare, ma che in forti dosi provoca perdita di giudizio, resistenza alla fatica, euforia e abbandono di ogni inibizione. Paradossalmente,  come sottolineatura della storia, questa questa droga così utile alla guerra è stata sviluppata da un’azienda tedesca, la Degussa Ag che a suo tempo produceva il Zyclon b per le camere a gas. E’ proprio un destino che non vuole passare.