Sembra di assistere alla fuga dall’Afghanistan: nessuno aveva previsto e dunque evitato un crollo così rapido delle forze americane che ha trasformato un ritiro ordinato e programmato in un fuggi fuggi. Analogamente  Washington sembra  non rendersi conto di  stare accelerando la fine dell’impero nel tentativo di salvarlo e questo nonostante il fatto che da molti anni  si sappia che il principale obiettivo per gli Usa dovrebbe essere quello di impedire una saldatura fra Cina e Russia in una zolla continentale in grado di aggregare attorno a sé molta parte dell’Asia e di altre parti del mondo. Invece nell’ultimo decennio l’amministrazione americana o meglio i poteri che la determinano, non ha fatto altro che lavorare incessantemente perché tale saldatura si verificasse. La hybris del potere che ha spinto a voler tentare l’avventura ucraina per spingere la Russia alla resa e le sanzioni successive non hanno lasciato altre possibilità sia a Mosca che a Pechino e non ne lasceranno ad altri Paesi stanchi di subire un continuo ricatto.

Fino a ora il privilegio monetario di cui gli Usa godono gestendo la moneta di riferimento degli scambi e dunque anche delle riserve, ha consentito agli Usa di imporre politiche neoliberiste al resto del mondo, senza dover usare molta forza militare propria se non per impossessarsi del petrolio del Medio Oriente: nonostante le gigantesche spese militari è il biglietto verso la vera arma decisiva. Ma la recente escalation delle sanzioni statunitensi che bloccano l’Europa, l’Asia e altri paesi dal commercio e dagli investimenti con Russia, Iran e Cina ha imposto enormi costi di opportunità agli alleati degli Stati Uniti. E la recente confisca dell’oro e delle riserve estere del Venezuela, dell’Afghanistan e ora della Russia,  ha messo fine all’idea che le partecipazioni in dollari e ora anche le attività in sterline e euro siano un rifugio sicuro per gli investimenti quando le condizioni economiche mondiali diventano precarie. E dire che al di là delle sciocchezze che si dicono su Putin, tutte di infimo livello e perciò stesso apprezzate per la loro primitività, la Russia anon aveva mai veramente provato a far decollare davvero la propria industria e la propria agricoltura. Poi Washington ha costretto Mosca a farlo per superare le varie sanzioni e rendersi autosufficiente in molti settori:  in pochi anni l’agricoltura è decollata, facendo della Russia il maggior esportatore mondale di grano, mentre altri settori prima di allora coperti quasi per intero dalle importazioni, si sono rapidamente evoluti. In più l’effetto delle sanzioni che hanno preso in ostaggio dollari , euro e sterline dei miliardari russi,  ha reso le piazze finanziarie occidentali un luogo troppo rischiose per detenervi i loro beni e quelle russe invece molto più convenienti e sicure. Avrebbero dovuto essere loro quelli che avrebbero avvicinato la Russia alle fauci occidentali e invece adesso investono in Russia invece che in ville panfili altrove. Qualcosa che del resto sta accadendo in tutto il resto del mondo. Come farà Washington a convincere tutti che è meglio stare alle regole dettate dagli Usa piuttosto che seguire l’interesse nazionale? Infatti è iniziata da qualche tempo la riconversione delle riserve in oro piuttosto che in dollari per essere più liberi dalle grinfie americane.

In tutto questo l’abominevole sottomissione dell’Europa e la drammatica caduta della sua cultura  ha fatto sì che i beni russi scaricati per imposizione americana dai disgraziati Paesi di questo continente siano finiti per quattro soldi a Blackstone, Goldman Sachs e compari a stelle e strisce. E’ evidente che tutto questo caos sta favorendo la nascita di un nuovo ordine internazionale, la cui forma è ancora incerta e di determinerà via via che gli eventi si accumuleranno, ma che comunque sarà un ordine multipolare e probabilmente a prevalenza asiatica, almeno fino che l’Europa sarà separata dalla Russia. . Nonostante la pessima qualità e il servilismo della politica sia della Ue che dei singoli Paesi che la formano, non è impossibile che la resa dei conti cominci dalla stessa Europa impoverita e sostanzialmente guidata da proconsoli della Nato verso un vero e proprio suicidio. Certo quelli che davvero non capiscono nulla dicono che ora l’Europa è unita nella celebrazione dei combattenti nazisti che si nascondono dietro gli scudi umani mentre vengono dati mille euro ai disgraziati profughi purché si attengano alle verità stabilite. Le cosa stanno esattamente al contrario: la Ue si sta disfacendo in maniera visibile e probabilmente in maniera definitiva mentre diventa sempre più evidente che una futura Europa potrà esistere solo senza la Nato e con l’impero messo finalmente a cuccia dalla storia.