Alle volte basta scavare un po’ per scoprire cose sorprendenti, cose nemmeno segrete, ma che rimangono in penombra. Per esempio sono rimasto francamente stupito dal trattamento che l’Australia ha riservato a Novak Djokovic quell’altalena di permessi dati e poi revocati come se egli fosse al centro di una battaglia segreta. E in effetti è proprio così: il tennista otre ad essere serbo e dunque inviso agli anglo cretini imperiali dell’isola, non solo non è vaccinato, il che lo trasforma agli occhi del gregge lotofago in un paria, ma è un nemico diretto di Pfizer e compagnia cantante vaccinale: infatti Djokovic, assieme alla moglie detiene una partecipazione dell’80% nell’azienda biotecnologica danese QuantBioRes , che sta lavorando allo sviluppo di una cura per il covid. Quindi è un pericolo triplo sia perché testimonia ai massimi livelli di notorietà una ripulsa verso presunti vaccini inutili e pericolosi, sia perché collabora alla messa a punto di cure che potrebbero far sparire i trattamenti genici dalla scena sanitario politica, sia perché diventa un concorrente scomodo sulle pillole anti covid che anche Pfizer e gli altri compagni di merende vaccinali stanno comunque mettendo a punto per impedire che se dovesse crollare la narrazione il campo non venga saturato da farmaci efficacissimi, ma di basso costo come l’ivermectina
Ecco da cosa deriva tanto accanimento. Il tennista più famoso al mondo ha acquisito la QuantBioRes nel giugno del 2020, cioè da quando essa ha varato ricerche per sviluppare un trattamento peptidico capace di inibire l’ingresso del virus nelle cellule umane, in qualche modo l’esatto contrario di quanto fanno i cosiddetti vaccini genici che invece ordinano al dna cellulare di produrre le proteine virali con cui il Sars cov 2 si introduce nelle cellule stesse. La piccola azienda farmaceutica prevede entro la fine dell’anno di avviare studi clinici nel Regno Unito: essa ha sì sede a Copenaghen, ma la sua pattuglia di ricercatori di divide tra la Danimarca, la Slovenia e … bingo l’Australia. Di fronte al pubblico ignaro viene inscenata la commedia della virtù vaccinale traviata da Djokovic, mentre dietro le quindi si tratta invece di un avvertimento a non mettere i bastoni tra le ruote a Big Pharma. E non si creda che la piccola dimensione dell’aziendina acquisita dal tennista renda arduo pensare a una lotta di Davide contro Gozzilla: Big Pharma sa benissimo che sono proprio le piccole aziende a cui nessuno bada quelle che poi servono per mettere in piedi le operazioni più oscure e più gigantesche. Pensiamo alla Biontech di Magonza che è partner di Pfizer nell’ideazione e nella produzione del vaccino: creata da una coppia di immigrati turchi, cosa già di per sé singolare, fino a due anni fa non era nemmeno una vera e propria azienda ‘farmaceutica, ma si occupava di immunoterapie specifiche per singoli pazienti ammalati di cancro o di altre patologie gravi, insomma “fabbricava” anticorpi monoclonali come altre migliaia di aziende in Europa. Ed era anche in perenne deficit e sempre sull’orlo del fallimento. Poi nel 2019 riceve un contributo di 55 milioni da Bill Gates ufficialmente per lo sviluppo di programmi contro l’Hiv e la tubercolosi campo di cui non si era affatto occupata prima di allora. Un mese più tardi viene quotata in borsa raccogliendo 150 milioni e un anno dopo la troviamo a fianco di una delle più grandi multinazionali del farmaco a godere dell’affare del secolo.
Dunque il timore che dietro la QuantBioRes ci possa essere lo zampino di qualche potentato che vuole spodestare gli attuali feudatari del farmaco o magari combattere la dittatura vaccinale in quanto strumento di una parte impazzita del capitalismo occidentale, non è affatto così remota come si potrebbe pensare.
Aggiornamento.
“Serbia revokes Rio Tinto lithium project licences amid protests”
by Ivana Sekularac for Reuters, January 20, 2022
BELGRADE, Jan 20 (Reuters) – Serbia revoked Rio Tinto’s (RIO.L) lithium exploration licences on Thursday, bowing to protesters who opposed the development of the project by the Anglo-Australian mining giant on environmental grounds.
Serbian Prime Minister Ana Brnabic said the government’s decision came after requests by various green groups to halt the$2.4 billion Jadar lithium project which, if completed, would help make Rio a top 10 lithium producer.
“All decisions (linked to the lithium project) and all licences have been annulled,” Brnabic told reporters after a government session. “As far as project Jadar is concerned, this is an end.”
Earlier this week, Rio had pushed back the timeline for first production from Jadar by one year to 2027, citing delays in key approvals. read more
Rio Tinto said it was “extremely concerned” by Serbia’s decision and was reviewing the legal basis for it.
The company committed to the project just last year, as global miners pushed into the metals needed for the green energy transition, including lithium, which is used to make electric vehicle batteries.
The mine was slated to produce enough lithium to power 1 million electric vehicles, in addition to boric acid, used in ceramics and batteries, and sodium sulphate, used in detergents. At full capacity, the mine was expected to produce 58,000 tonnes of refined battery-grade lithium carbonate per year, making it Europe’s biggest lithium mine by output.
Brnabic accused Rio Tinto of providing insufficient information to communities about the project. In a statement, Rio said “it had always operated in compliance” with Serbian laws.
Thousands of people blocked roads last year in protest against the government’s backing of the project, demanding Rio Tinto leave the country and forcing the local municipality to scrap a plan to allocate land for the facility. read more
Thursday’s decision comes as Serbia approaches a general election in April and as relations between Belgrade and Australia have soured after Sunday’s high-profile deportation of tennis star Novak Djokovic from Australia over the country’s COVID-19 entry rules. read more
Djokovic himself spoke out in support of “clean air” in a December Instagram story post captioning a picture of the protests, which was published by digital sports platform The Bridge.
Twitter users were quick to joke about Rio being deported from Serbia.
Serbia’s populist ruling coalition, led by the Serbian Progressive Party (SNS), had initially showed support for lithium and copper mining, a stance that made it come under fire, helping erode the comfortable majority the party enjoyed in a 2020 vote.
Sasa Djogovic of the Belgrade-based Institute for Market Research said the rulingparty “is losing popularity and because of that it is forced to fulfil the demands by activists.”
The SNS-led coalition is expected to hold parliamentary and presidential elections on April 3, although the date is yet to be officially confirmed by President Aleksandar Vucic.
“We are listening to our people and it is our job to protect their interests even when we think differently,” Brnabic said on Thursday.
The Jadar project, one of Serbia’s biggest foreign investments, was part of government efforts to draw in investment and boost economic growth. But environmental groups in Serbia, which has been heavily scarred by industrial pollution, say the new mine will pollute land and water in area.
Earlier this month, Brnabic had said the project would be likely paused at least until after the elections.
“A compromise will be probably reached after the elections, so that there could be a renegotiation of royalties or value-sharing,” said a Rio Tinto shareholder, who declined to be named.
The project was technically complex with Rio developing technology to economically extract lithium from jadarite, a mineral that has only been found in Serbia’s Jadar valley.
“Serbia historically is not a mining jurisdiction and I don’t see how anyone else would have a go,” said analyst Ben Davis at Liberum.
Riferimento:
https://www.reuters.com/business/retail-consumer/serbian-government-revokes-rio-tintos-licences-lithium-project-2022-01-20/
Commento.
Diciamo che è molto più una vittoria del popolo serbo e per il popolo serbo piuttosto che di e per Djokovic, anche perché finora se ne è stato sempre Monte Carlo nel tempo libero, ovviamente non perché a Monte Carlo si passa meglio il tempo libero ma a suo dire invece per il molto piacevole clima che si respira a Monte Carlo, l’ha detta per davvero !!
Vabbè comunque si accettano scommesse: Djokovic a fine carriera resterà a Monte Carlo, si trasferirà in Spagna ( ha un villone mi pare a Marbella ) oppure torna in Serbia?
Visto che i suoi due unici figli piccoli li ha fatti nascere a Monte Carlo e visto che Monte Carlo anche è sempre molto utile per ottimizzazione carico fiscale delle sue società e allora probabilmente resterà a Monte Carlo, that’s it!!
Reply
Djokovic è un nemico dello stato: Nel dicembre 2021 in Serbia ci furono proteste per la concessione di una miniera di litio a una azienda mineraria australiana, la Rio Tinto. Il premier serbo ha capitolato quando alle proteste si è unito…. Djokovic. A pensar male si fa peccato.
Dal Corriere , il CdM firma il nuovo dpcm . Al supermercato senza green pass , ma solo per prodotti di prima necessita’ .
Ma fin dove si spingeranno questi , mentre noi dormiamo !
“Djokovic bets on a COVID cure as he quests for tennis history”
by Nikolaj Skydsgaard for Reuters January 19, 2022
COPENHAGEN, Jan 19 (Reuters) – The pandemic has blocked Novak Djokovic’s march to tennis history, so the 34-year-old may be pinning his hopes on a cure for COVID to get his hands on another glorious grand slam before time runs out.
The Serbian superstar, who became a focus of the global vaccine debate over his failed attempt to enter Australia without being inoculated, holds a majority stake in a Danish biotech firm aiming to develop a treatment to counter COVID-19, the company’s CEO told Reuters. read more
QuantBioRes boss Ivan Loncarevic, who described himself as an entrepreneur, said the tennis player’s acquisition of the 80% stake was made in June 2020 but declined to say how much it was.
The company is developing a peptide, which inhibits the coronavirus from infecting the human cell, expects to launch clinical trials in Britain this summer, according to Loncarevic, who stressed the firm was working on a treatment, not a vaccine.
The CEO said the company had about a dozen researchers working in Denmark, Australia and Slovenia. According to the Danish company register, Djokovic and his wife Jelena own 40.8% and 39.2% of the company, respectively.
A spokesperson for Djokovic did not immediately respond to a request for comment.
Djokovic has enjoyed phenomenal success – Forbes listed him in the world’s top-50 highest paid athletes for 2021. It calculated his on-court earnings at $4.5 million, dwarfed by the $30 million it said he earned off court.
Yet time may not be on the world number one’s side in his quest to be viewed as the greatest player is history, as he advances deeper into his 30s.
He had desperately hoped to play in Australian Open this month with his sights firmly set on netting a 21st grand slam title, which would move him above archrivals Roger Federer and Rafa Nadal.
Frustrated Djokovic now risks being frozen out of tennis, with rules on travellers who are unvaccinated tightening in the third year of the pandemic and some tournaments reconsidering exemptions.
The most immediate concern is the next grand slam – the French Open in May where Nadal has already amassed a staggering 13 titles – after the country’s sports ministry said on Monday there would be no exemption from a new vaccine pass law.
Riferimento:
https://www.reuters.com/lifestyle/sports/djokovic-buys-80-danish-biotech-developing-covid-19-treatment-ceo-2022-01-19/
Commento.
Djokovic ha dato un colpo alla botte e uno al cerchio, insomma, se davvero intenzionato a fermare questa fake pandemia gli bastava dare aiuti finanziari nella sua Serbia per sostenere convintamente le già esistenti cure precoci efficaci in terapia domiciliare con normale farmaci, il problema ovviamente che il tasso di rendimento sarebbe stato zero tagliato e invece con questo altro tipo di investimento il tasso di rendimento sarà se gli va bene a due o tre cifre, una bella differenza, per non parlare poi come ciliegina sulla torta dell’effetto marketing sul suo personal brand, per questo ho detto che ha dato un colpo alla botte e uno al cerchio e l’ha fatto solo ed eslusivamente per suoi interessi personali, quindi meglio evitare di dargli patentino da eroe dei popoli oppressi da Big Pharma!!
PS poi per carità, può essere che sia ignorante come una capra da questo punto di vista e non sapeva delle esistenti cure precoci efficaci in terapia domiciliare con normale farmaci, ma non penso proprio!!
“Caso Djokovic: ecco i legami tra la multinazionale Rio Tinto e il governo australiano che potrebbero aver causato l’attacco politico al tennista a Melbourne.” , di Francesco Amodeo, 10 gennaio 2022
https://www.francescoamodeo.it/caso-djokovic-ecco-i-legami-tra-la-multinazionale-rio-tinto-e-il-governo-australiano-che-potrebbero-aver-causato-lattacco-politico-al-tennista-a-melbourne/
Breve commento.
I legami ci sono tutti e sono pure pesanti!!
C’è ossido di grafene nei vaccini Covid: emergono prove in diversi paesi. Da parte sua, il biofisico tedesco Andreas Kalcker insieme al suo team ha confermato la scoperta. Aggiunge che l’inclusione dell’ossido di grafene nei vaccini Covid ha un brevetto registrato in Cina nel 2020.
Ci sono documenti ufficiali in Spagna, Svizzera e Argentina. L’ossido di grafene viene introdotto attraverso test PCR, maschere e vaccini.
La presenza dell’ossido di grafene nei vaccini Covid, emerge da test effettuati in diversi paesi, e resi pubblici da referenti scientifici. La versione era stata ampiamente smentita dai media ufficiali e dai “fact checker”, ma le prove si stanno già accumulando.
Uno dei primi casi è stata l’analisi effettuata su una fiala del vaccino Pfizer dal dottor Pablo Campra Madrid , dell’Università di Almería in Spagna. L’analisi è stata promossa dal biostatistico Ricardo Delgado de “La quinta colonna” .
Il risultato di questa analisi ha mostrato che, con oltre il 90% di ossido di grafene, sarebbe questo a causare gli stessi sintomi di SARS-COV2. L’ossido di grafene verrebbe introdotto attraverso test PCR, maschere e gli stessi vaccini attualmente applicati.
Il grafene è un materiale con atomi di carbonio, ottenuto dalla grafite, con straordinarie condizioni di durezza e flessibilità, oltre ad essere un conduttore di calore ed elettricità. Ciò gli conferisce un grande potenziale per l’uso in applicazioni tecnologiche, dalle telecomunicazioni 5G ai display e alle custodie mobili.
Questo contenuto di ossido di grafene sarebbe la causa del magnetismo presente negli inoculati.
Andreas Kalcker conferma la scoperta
Da parte sua, il biofisico tedesco Andreas Kalcker insieme al suo team ha confermato la scoperta. Aggiunge che l’inclusione dell’ossido di grafene nei vaccini Covid ha un brevetto registrato in Cina nel 2020. “Tutti i vaccini sembrano avere le stesse caratteristiche”, afferma il creatore del CDS .
Argentina: atto dei medici davanti al Ministero della Salute
L’esistenza dell’ossido di grafene nei vaccini Covid è stata confermata anche da medici e ricercatori in Argentina, che ieri hanno presentato ufficialmente un documento con 13 domande davanti al ministro della Salute di quel Paese, Carla Vizzoti. Il dottor Martín Monteverde, affiancato da un gruppo di seguaci, ha spiegato che tutti i vaccini che vengono applicati hanno un contenuto di ossido di grafene superiore al 90% e che anche il vaccino antinfluenzale del 2019 contiene la sostanza. spiega che durante il 2020, e poiché il 5G è stato attivato in diverse città del mondo, molte persone anziane sono state vittime della malattia chiamata Covid-19, che in realtà ha gli stessi sintomi dell’avvelenamento da grafene:
Crea coaguli di sangue
Distrugge il sistema immunitario.
Scatena la tempesta di citochine
Provoca un sapore metallico in bocca.
Provoca infiammazione delle mucose.
Produce perdita del senso del gusto e dell’olfatto
https://diariodevallarta.com/oxido-de-grafeno-en-las-vacunas/?fbclid=IwAR3P3hyn9sixLpDLF_MZGHYEMbL6_ENRZUVedttea5Xuz4N19Yb_VYeBRtM
Si può leggere (!) :
https://scenarieconomici.it/anche-laustria-si-arrende-a-omicron-tamponi-fai-da-te/
tutto fa pensare ad un escamotage made in serbia, nota enclave delle russia per avere una farm Ce onde sdoganare il vax Sputnik, con buona pace degli utilizzatori finali Vediamo se il prezzo è sovietico o pfizer style. Sembra invece che si voglia ritagliare una fetta parallela al grande business dei vax che dureranno per i secoli a venire, pardon decenni viste le morti pari al 99,5% dell’umanità che alla fine li renderanno inutilizzabili. Dunque il caso del tennista, si palesa una malattia del gomito da tennista a furia di cacciar palle. Anche i miti, scivolano sulle bucce di banana, alla fin fine. Soldi travestiti da princìpi, filantropia.
Articolo molto interessante come altri che mi è capitato di leggere qui, ma mi sorprende la tua sorpresa per il trattamento che gli è stato riservato, era prevedibile che non avrebbe giocato in Australia anzi che non lo hanno tenuto dentro qualche settimana.
Si può leggere (!) :
https://visionetv.it/tar-e-consiglio-di-stato-curare-il-covid-e-lecito-e-ora-chiedano-scusa-ai-medici-sospesi/