All’inizio del 2021, la maggior parte degli stati che hanno avuto  un rapido ritmo di vaccinazione hanno anche  visto un forte aumento del numero di decessi per presunto Covid, nonché un eccesso di mortalità rispetto agli anni precedenti. Ovviamente in un assurdo bailamme di numeri impazziti è arduo farsi strada. In Israele che in un certo senso è il caso di scuola fino al 31 marzo si notava un significativo eccesso di mortalità registrato  in EuroMomo, ma il 1° aprile  il Paese è uscito dal database EuroMomo per tornarvi solo in seguito e presentando una mortalità più ridotta.

Insomma il solito scherzo: quando i numeri contradicono la narrazione allora si fa in modo di cambiare i numeri. Ma la cosa inquietante è che anche  la campagna per la terza dose sembra avere aumentato di molto i morti, sfatando il fatto che essa possa essere risolutiva. Sappiamo da uno studio danese condotto su 30.000 residenti di case di cura e 330.000 dipendenti nel servizio sanitario che ci sono stati il ​​40% in più di infezioni nelle case di cura e il 106% in più di infezioni tra gli operatori sanitari rispetto a quelli non ancora vaccinati nei primi 14 giorni dopo la vaccinazione.

E dallo studio presentato dalla stessa Pfizer, sappiamo che i linfociti diminuiscono molto rapidamente dopo la vaccinazione, il che riduce drasticamente la protezione contro le infezioni. Per inciso, i medici riferiscono che questo improvviso calo della difesa anticorpale può essere osservato nelle persone vaccinate anche dopo mesi. Prima o poi qualcuno dovrà darci delle spiegazioni che non siano delle sciocchezze da tv.