Barbara Spinelli “conosce poco o nulla della storia d’Italia”. Parola di Scalfari che per la verità, da superficiale di successo quale è sempre stato, non ne ha capito mai nulla a sua volta. Ma allora se così stanno le cose perché la prese fin da subito a Repubblica, giornale dal quale si è poi separata lunghi anni solo per vicende personalissime? “Perché è la figlia di Altiero Spinelli”, risponde barbapapà dalle stizzose lontananze senili mentre forse strimpella rabbiosamente “noi siam come le lucciole”, cavallo di battaglia per i concertini con cui torturava il suo clan di ammiratori, nonché infallibile strumento di seduzione. Certo la ragione per cui la figlia di Altiero non conosce la nostra storia, pur scrivendone in abbondanza su nobili e illustri quotidiani, è che non si rende conto di avere a che fare con “un Paese dove parte del popolo è incline e succube di demagoghi di ogni risma” e proprio per questo non è possibile dire, come ha fatto la Spinelli, che si può sperimentare il grillismo. Grave errore dopo aver incensato banchieri e finanzieri “di ogni risma” nei primi anni della crisi.
Come si vede bene qui il fatto che il M5S sia stato votato e che semmai occorre agire sulle ragioni per cui questo è avvenuto, sulla politica dunque, è del tutto accessorio, come immerso in una sorta di visione oligarchica, paternalistica dove pochi comandano e danno la linea. Ma chissà che all’età di Scalfari non siano più vividi i ricordi del passato, quelli in cui il figlio del direttore artistico del Casinò di Sanremo era caporedattore di Roma Fascista organo di quel Guf a cui era iscritto anche Napolitano. Anno 1942.
In questa querelle c’è grande confusione, ma anche molta parte di storia italiana, del suo immobilismo sociale, dei figli d’arte che sono straordinari a prescindere dalla sostanza, dello spirito di clan che si perpetua, del valore familistico che si riverbera anche sulle antiche amicizie, vere o presunte, dell’opportunismo trasformista. In poche righe ecco squadernata la differenza tra la borghesia europea e quella italiana che spesso riesce a far fruttare fruttare la mediocrità “di ogni risma”. Il beccarsi di due personaggi che forse sarebbero leggeri come lucciole se non fossero così protervamente pieni di sé, non è importante dal punto di vista di chi ha ragione o torto, ma come spia delle radici arcaiche della nostra società e, purtroppo, della sua difficile se non ostile convivenza con lo spirito e le pratiche della democrazia.
Dopo aver letto sui media e in giro per la Rete centinaia, forse migliaia di commenti naturalmente in favore di Barbara Spinelli, e quasi nessuno prendere posizione per quel povero, triste solitario y final di (Non)E’u(n)genio, non ci sono altre parole da aggiungere. Mi verrebbe quasi da solidarizzare col Barbapapà. Mi intristisce veramente dover assistere alla parabola discendente, prossima allo schianto, di uno che con tutti i suoi limiti di parvenu della cultura d’accatto, quanto minimo faceva opinione. Veramente, non mi va di infierire su un pezzo di legno tarlato, umido, ricolmo di funghi, che si sbriciola al primo alito di vento. Spero che qualcuno a lui vicino lo preghi di ritirarsi a buoni consigli, per il bene di tutto il gruppo Repubblica/Espresso, chissà, magari un Massimo Giannini, se avesse un po’ di nerbo e la stessa opportunistica celerità d’animo con cui ha bruciato le tappe. Ma ci credo poco: chissà quante volte ha dovuto chinar la capa al Capo, per es. quando s’è dovuto pigliar muto-rass-e-batt-‘o-pass un vibrrrante rimbrotto dal Sovrano del Quirinale, lui dubbioso sulle larghe intese, e Re Giorgio che alzava la voce, e il povero Giannini paonazzo in faccia come un pischello che vede la sua maestra redarguita dal Preside sulle sue marachelle. Questa la schiena dritta dei giornalisti che fanno carriera in Italia…
O Dio del Giornalismo e della Libera Stampa, ti invoco: salva Scalfari da quella pantomima di sè stesso!
(y) 😀
Il Grillismo è da sperimentare come “partecipazione popolare”. I meetups hanno ancora poca partecipazione dei singoli, che preferiscono starsene in panciolle a casa, demandando l’azione e restando “inclini e succubi di demagoghi di ogni risma”. Sinchè si vorrà limitare il Grillismo, paragonandolo ad un partito, al fatto che sia renitente ad assumersi responsabilità di governo indirette (le dirette non esistono e non sono mai esistite per il M5s, purtroppo), non si capirà mai il senso della sua nascita.
Il senso della sua nascita è estremamente chiaro: il malcontento popolare.
Malcontento ampiamente giustificato dallo schifo della nostra classe politica che sfrutta qualunque pretesto per far credere ad emergenze inesistenti (vedi “femminicidio”) e distogliere dai veri problemi
Purtroppo ho però il sospetto che questo malcontento sia sfruttato per permettere a qualcuno che usa l’immagine del testimonial di una nota agenzia pubblicitaria di sostituire l’ormai perdente Berlusconi.
Solo che se prima dietro Grillo c’era Yomo, adesso non è ben chiaro chi ci sia.
Resta che entrati in Parlamento si sono considerati “razza a parte” e si sono rifiutati di fare l’unica cosa vera che potevano fare, tenere per le palle con la fiducia un governo Bersani e hanno invece obbligato alla nascita del presente aborto.
Peraltro a Parma la giunta è di M5S (un nome peggiore non se lo potevano trovare)
Complimenti, senz’altro complimenti. Per me sono stati una delusione. E per tantissimi altri da quel che sembra…
ennesima prova che non si è “fatto nessuno sforzo” per capire il M5s … e che nemmeno si è entrati in un meetup per capire “come” il M5s si muove. Grillo non è da identificarsi col Movimento, ne è solo l’esteriorizzazione e, nel contempo, su incarico di quelli che vi sono entrati e partecipano a quello, una sorta di garante (col solo mezzo in mano di denunciare pubblicamente l’eventuale mancanza di adeguamento ai suoi principi). Non è mai, peraltro, esistita la possibilità (negata dai vertici stessi del PD) di “tenere per le palle con la fiducia un governo Bersani” (non si può pensare il PD talmente fesso!). Fortunatamente chi ha seguito il M5s ha sempre più fiducia e non sono affatto tanti quelli che l’hanno persa …
Vabbé, quando ci si arrampica sugli specchi pur di giustificare il capo siamo proprio alla decadenza più pura.
E’ una scena già vista con Craxi, Berlusconi e tanti altri compreso lo stesso Bersani che ha sbagliato in pieno campagna elettorale (solo che per lo meno l’ha ammesso anche se dubito che lui e gli altri del PD abbiano capito davvero in cosa abbiano sbagliato visto che continuano a parlare di fregnacce piuttosto che di cose serie).
E questo per non parlare del trattamento assolutamente irrispettoso della libertà dei parlamentari del Majestic 5 Stars Hotel with laundry service and Room Cable TV set. Un accidente che “ne è solo l’esteriorizzazione” del movimento: ne è il padrone incontrastato e detta legge con anatemi e fatwe ripugnanti. O meglio: è il portavoce del padrone, che non si sa bene chi sia.
Le regole parlamentari sono chiarissime: dai la fiducia e la togli quando vuoi. Non te lo viene certo a dire chi te la chiede. Semplicemente non ce ne è bisogno.
I dati elettorali successivi a quelle elezioni in cui Grillo ha sprecato il suo consenso sono impietosi, spiacente per te.
Chiaramente il pubblicitario potrà sempre inventarsi qualcosa di nuovo da fare urlare al testimonial per consentire al movimento di vivacchiare, come del resto sta facendo coi suoi deliri e le sue contraddizioni. Visto che non è interessato al governo gli basta avere una percentuale misera per potere fare casino in Parlamento. E infatti ha paura che cambiando la legge elettorale lo facciano sparire: uno che ha un quarto dei voti degli italiani non sparisce per il solo cambio di legge.
Personalmente ho sprecato fin troppo tempo a seguire un demagogo che altri non è che un testimonial di un prodotto con un marchio oscuro dietro, come ho già detto.
I fan e le fanzine esistono da sempre, e sono acritici e proni alle parole del nume di turno. Grillo non è interessante se non per il consenso che drena..
… se non ti piace continua a votare anonimamente quello che vuoi, non importa … ma non dire fesserie
Tipica risposta argomentata di chi “crede”.
Le ho ricevute uguali uguali dai Cattolici Popolari all’Università. Non ti preoccupare fra qualche anno capirai anche tu.
Ti saluto.
😀 (y) … veramente tipico. Auguri
D’accordo su tante cose, ma sul fatto che in Italia abbiamo dato ripetutamente fiducia a parolai e venditori di fumo è indubbio.
Peraltro, mi sembra che sia proprio il “Grilismo” a rifiutare di farsi sperimentare, vista al dichiarata renitenza a prendersi responsabilità di governo, dirette o indirette….