Anna Lombroso per il Simplicissimus
Mi sono risparmiata le descrizioni puntigliose e pruriginose di approcci, contrattazioni, mercanteggiamenti su baci, stranezze o effusioni secondo tradizione, acrobazie o destinazioni più o meno afrodisiache.. Mi sono risparmiata i rituali j’accuse contro le varie divinità dei nostri inferi, tutte con le maiuscole: Consumismo, Mercificazione, Mercati, Tv, Pubblicità, Crisi dei Valori, Declino di Principi, Sessismo, Maschilismo, Berlusconismo, Eclissi della Famiglia, Agnosticismo, etc etc.. Mi sono risparmiata le disquisizioni semantiche su come definirle: baby escort, no, baby squillo meno che mai, che quel gergo, che pure ha attraversato olgettina, veline, cene elegante, eccitanti mascherate, sembra impreparato a apostrofarle senza sguaiato compiacimento, senza stuzzicanti ambiguità.
Pare anche che io non sia autorizzata a parlare di adolescenti inquiete, di discutibili pedagogie, di principi educativi: nel clima di entusiastico primato del “privato”, più virtuoso e autorevole dell’ormai sputtanato pubblico ai rami secchi è interdetto criticare l’amor materno, pronunciarsi sulle pene della cura della prole, sollevare obiezioni su “cori de mamma” e i figli che so’ piezzi ‘e core, per non averlo provato direttamente sulla propria pelle, mentre tutti sono legittimati a allenare la nazionale, girare film, scrivere libri, cantare a Sanremo. E dire che sono invece convinta che chi non ha figli, abbia un rapporto più partecipe e più laico e più armonioso con il futuro e sappia guardare con più compiuto “civismo” e maggiore attenzione all’importanza dell’esempio, nei rapporti con le altre generazioni.
Così non azzardo ipotesi sul ruolo giocato non sola da padri assenti, probabili coetanei e colleghi e affini dei professionisti pariolini in cerca di emozioni, nemmeno sull’incerta posizione delle mamme, comprese quelle degli sciagurati “clienti”, ai quali, si deve supporre, non devono aver insegnato il rispetto neppure per se stesse.
Invece osservo che forse a causa di un certo clima penitenziale si, ma al tempo stesso compassionevole, misericordioso, comunque comprensivo, c’è una sorprendente estensione del concetto di vittima. Forse per via di quella Maiuscole, Pubblicità, Consumismo, Televisione, Cattivi Maestri, di cui sopra, sicché sono vittime le ragazzine, comprese quelle un po’ troppo “mature” e disinvoltamente dedite al proselitismo, le mamme, delle quali si vanno ad esplorare antiche sofferenze, vittime gli insegnanti poco accorti: e che pretendete con quello che prendono, vittima il quartiere ingiustamente coinvolto e criminalizzato. La tendenza potrebbe condurre anche a esercitare una certa clemenza nei confronti dei criminali, quelle specie di lupi a caccia di adolescenti, che è certo abbiano avuto una infanzia complicata, padri sessisti, mogli indifferenti, sorelle femministe.
Presto con quello elettorale avremo diritto al certificato di vittime, della crisi, del malaffare, della corruzione, della televisione, della mediatizzazione, dell’elettrosmog, del consumismo, della mercificazione di corpi, menti e lavoro. E anche dell’eccesso di umanità se si telefona per peroorare cause improbabili, dell’indole alla filantropia se si mantengono stuoli di puttanelle, di venerazione per le istituzioni se le più affettuose vengono poi elette in Parlamento, di sete di avventura se sia pure in funzioni pubbliche si frequentano ambienti malfamati per saggiare emozioni poco usuali e facilmente soggette a ricatto.
Nella dolciastra e tossica marmellata della pacificazione, dell’andar d’accordo tutti per via dello stato di necessità, nella comune convinzione che tutti sono uguali, tutti suscettibili di corruzione e di contagio del male, nella generalizzata assuefazione all’illecito, alla licenza, alla discrezionalità si perde il senso dell’arbitrio e quello della responsabilità. E questo è già tremendo. Ma quello che è più squallido e disonorevole è ci si compiace dell’essere vittime, del subire come se fosse un destino implacabile e ineluttabile, perché esonera dalle scelte, dalla facoltà di esprimersi, dalla bellezza della libertà, che è una bellezza ardua e infatti chi ne ha paura, la rifiuta, e quel che è peggio la limita e proibisce agli altri.
Interessante scambio di vedute, con l’enfasi, le omissioni, i pensieri non non colti, l’aggressività (garbata in questo caso), tipiche dei blog. Ma quand’è che si riuscirà a comunicare con voce chiara, a ripulire dal rumore di sottofondo, quello che si vuole esprimere?
santo cielo, Anonimo, lei ha proprio un contenzioso aperto con me. Le dispiacerà sapere che pur adorando le provocazioni non accetto quella di scendere sul piano personale esibendo le mie medaglie di apocalittica rispetto alla classe dirigente.. non ho la presunzione de essere esemplare e sono anche affari miei.. per quanto riguarda la sua impellente esigenza di avere delle risposte da me sui temi del lavoro, della lesione di diritti, della legalità, la rinvio, se proprio vuole, a leggere quello che pubblico quotidianamente da tre anni su questo blog. Grazie comunque dell’attenzione che mi lusinga
mi scuso per il modo di scrivere poco chiaro a volte, ma ho il browser che fa le bizze…
RETTIFICA-INTEGRAZIONE :
Lei sembra non volere considerare questo elementare quanto , con buon grado i aprossimazione concetto.Lei sembra non volere considerare questo elementare quanto , con buon grado i aprossimazione, PRECISO concetto.
Se così è,deve essere una sua inconscia deformazione mentale , a livello inconscio,di tipo boghese, da facente parte ( probabilmente) della fallimentare, classe italiana dirigente in senso lato . Ho un’altra semplice domanda, per Lei ig.ra Lombroso…chiapprova e promulga le leggi in un Paese, e su SOSTANZIALE (!!!) proposta di chi ?
Chi propone SOSTANZIALMENTE le leggi in uno Stato oligarchico ( leviatano in senso spregiativo direi), e chi determina nello stesso tipo di Stato le maggioranze politiche parlamentari di governo ??
Dopo essersi data delle risposte con un po’ di onestà intelletuale, di cosa va cianciando rispetto alla respnsabilità delle classi subalterne o della mia supposta superbia-superiorità ??
Sa cosa noto in questo suo scritto ? Fra le righe, vedo in buona sostanza, la supponenza la vera o fittizia sprovvedutezza – ecessiva leggerezza tipica della classe dirigente italiana in senso lato.
Non sia ipocrita, sig.ra Lombroso, Lei ha visto benissimo, ad esempio, che “”piega”” hanno preso i dirittti del lavoro, e chi ha prevalentemente determinato quel deleterio andazzo, lo deve aver visto bene, se non ha gli occhi foderati di prosciutto.
Chi ha portato il diritto dei lavoratori ad unn livello sostanziale così basso ???
Chi ??
Pensa che ci possano essere state ad esempio responsabilità ( anche in senso lato…)dei sinndacati stessi, o della magistratura, magari ??
Ecco risponda a questa domanda con il massimo di precisone di cui è capace, e poi magari sia io che Lei potremo avere le idee più chiare, anche se in modo forzatamente abbastanza ( ma non grossolanamente…) generico, sulle responsabilità anche morali dio chichessia.
Se Lei sig.ra Lombroso dal basso delle Sue responsabilità di probabiile
appartenente alla classe dirigente in senso lato, tende a distribuire indistitamente , magari, le responsabilità anche morali dello sfascio del Paese, beh posso pensare che Lei altro non sia che un ipocrita … al concetto che la direzione di un Paese è data nella sostanza dalla sua classe politica ( in italia solo politicante…) e dirigente , ci arriverebbe anche un bambino…Lei sembra non volere considerare questo elementare quanto , con buon grado i aprossimazione concetto.
Sig.ra Lombroso, sono il solito anonimo ( e direi che me ne vanto un po’ per l’anonimato…)…Le comunico che non ho complessi di superiorità…sono anche io italiano a suo pari, e perciò ho pur volendoli contrastare, in origine fosse anche in minima misura, i difetti di una forma mentis – cultura, forse antropologia italiana.
No non sono supponente, questo più probabilmente lo è Lei che pretenderebbe di estendere il suo privilegiato metro di misura morale ( da appartenente alla -fallimentare, e direi ora, pure pontificatrice morale- classe dirigente italiana in senso lato…) a tutti gli italiani indistitamente , dimostrando già solo con ciò un certo livello di supponenza… sa sig.ra Lombroso, se tutti gli italiani vivessero le favoloso modo della fallimentare, indolente e direi anche insipiente ( e mi ripeto, ora anche pontificatrice oltre che parecchio presuntuosa…) classe dirigente e borghese italiana .
Quella stessa classe dirigente che salvo qualche ipocrita e tardiva se non proprio sterile manifestazione di piazza oltre a qualche articolo sul web, nulla ha saputo fare negli ultimi 25 anni per contrastare ad esempio la concetrazione della proprietà dei mass media della propaganda di regime turbo capitalistico…la stessa propaganda che ha inebetito e ipnotizzato o sedato-anestetizzato le classi subalterne.
No sig.ra Lombroso, non è dall’alto o dal basso dei suoi post sul web, che può sparare giudizi generalizzati su tutti gli italiani…prima si metta naliizare i pensanti danni prodotti dalla PESANTE indolenza di una delle classi dirigenti più meschine del modo, della quale Lei in senso lato probabiilmente fa parte pur avendo magari solo alcune responsabilità per lo sfascio del Paese… la generalizzazione delle responsabilità nel momento del redde rationem, è un’ atteggiamento degno solo di una classe dirigente meschina e fallimentare…ma daltronde è quella che si è vista in Italia almeno negli ultimi 25 anni, perfettamente coerente con se stessa, nella sua pensante irresponsabilità , meschinità e cialtroneria.
Se lei sig.ra Lombroso, davvero pensa che ci sia una parte degli italini, magari addirittura una parte della classe dirigente italiana intesa in senso lato che ora possa ritenrsi degna di pontificare moralità agli italiani criticarne genericamente gli atteggiamenti o gli stili di vita, beh
la superbia è veramente solo sua, e Le deriva probabilmente dall’ovatta che ancora avvolge le classi dirigenti italiane…si , si ho compassione, ne altro potrei provare per gran parte delle classi subalterne italiane che si sono dovute sobbarcare quel insostenibile e meschino fardello che è la classe politicante e dirigente italiana, per poi al momento di fare valere le responsabilità essere tirata mistifcatoriamente in ballo al pari di chi ha le maggiori o pressoché tutte le responsabilità per il fallimento di un Paese… ma ciò è possibile solo in un Paese dove esista solo a parole una parte della classe dirigente responsabile e anticonformista…un Paese incivile insomma.
@Angelo, concordo in pieno e temo che presto ci spiegheranno che sono vittime anche loro, magari dei giudici comunisti…
@anonimo, sospetto che abbiamo già avuto occasione di incontrarci… giustamente lei non è solito leggermi, altrimenti saprebbe che ogni giorno e amaramente parlo della subalternità del nostro Paese. Ma non mi nascondo che forse faccia anche parte dell’autobiografia nazionale una certa indole alla delega e quindi all’assoggettamento.. ma questo lei lo sa benissimo, perchè sarebbe sufficientemente attrezzato per difendere la sua autonomia..rafforzata da quel complesso di superiorità che la fa guardare con compassione a un panorama di sottoproletari privi di qualsiasi strumento di discernimento e conoscenza.. ma sono costretta a deluderla, non è così.. c’è anche un segmento non irrilevante di società che sceglie un certo “conformismo”, un adattamento a a quella cultura dell’ubbidienza, della fidelizzazione, tanto più comoda…
Chissà come mai, ma vedo più meretricio in quei falchetti di plastilina che uscivano l’altra sera da Palazzo Grazioli, il cui unico sentore politico che avevano udito erano le barzelette (che peraltro manco ricordavano, ammesso che le avessero capite, livello intellettuale/ivo: sub-Alvaro Vitali, questa sarebbe la classe dirigente del domani, prego preparare le valigie, destinazione ovunque); vedo più squallore lì – dicevo – che in storie di ordinaria prostituzione urbana.
Lei Sig.ra Lombroso, forse pensa che si possa distinguere in modo manicheo, persone che sarebbero libere ( da cosa ? o da chi ?), da persone che sarebbero supinamente ed immoralmente sottomesso/a.
Purtroppo, davvero purtroppo, le cose non stanno così, nossignora.
L’italia stessa non è un Paese libero, ma una “colonia USA”, ed ora dire anche della U.E., zona euro, ci ha mai pensato sig.ra Lombroso ??
Sig.ra Lombroso, dalle sue parole si intuisce che anche attualmente Lei fa parte, per su fortuna delle classi dirigenti in ssenso lato, una buona cultura che Le permette di difendersi efficacemente e probabilmente anche di sufficienti mezzi economici e di socializzazione per difendersi.
ma di che libertà sta parlando sig.ra Lombroso ?
Quella dei bamboccioni figli della classe politcante e dirigente italiana ??
Quelli ce le hanno tutte le libertà, anche quelle non concesse, e da sempre .