Mariaserena Peterlin per il Simplicissimus
Comincio seriamente a pensare che la mia generazione si sia giocata quel brandello di reputazione che era riuscita a preservare grazie all’impegno di pochi e nonostante l’alacre azione distruttiva di troppi.
Figlia di padri e madri che avevano subìto il fascismo, essendo stati troppo giovani per impedirne la nascita ma abbastanza grandi per poi essere spediti in guerra o lasciati a casa a piangere i morti, che avevano superata la guerra mondiale e quella civile e ricostruita l’Italia, la mia generazione è cresciuta in una prospettiva di sviluppo, di benessere possibile, di progresso e progressismo.
Eppure, appena giunta alla maggiore età, questa stessa generazione si è cominciata a diversificare fortemente scegliendo varie e diverse strade.
Molti di noi sono usciti da famiglie di solide e sane tradizioni ma le hanno drasticamente rifiutate per attestarsi su posizioni di rottura, altri le hanno conservate ma facendone una prassi di facciata superficiale, altri ancora hanno faticosamente cercato di mantenersene nel solco, ma lavorandolo per cavarne anche frutti diversi e per dilatarlo verso l’avvenire proprio e dei figli. Appartengo a quest’ultima categoria, la considero la più dignitosa e sono arrivata alla conclusione che distinguersi dalle altre sia necessario non per vanteria e tanto meno snobismo, ma per ribadire una differenza effettiva e irrinunciabile che, del resto, chi appartenga alle altre non manca di bollare con un certo disgusto, peraltro cordialmente ricambiato.
La mia generazione, dunque, oltre ad aver sperimentato o assistito con una certa sbadataggine a cambiamenti radicali del costume, della morale, del comune senso del pudore, del gusto, delle abitudini sociali, della vita famigliare, ha fatto clamorosi errori di valutazione: ad esempio si è entusiasmata ritenendo che il progresso scientifico e tecnologico avrebbe portato una vita migliore e un diffuso benessere senza contropartite negative, ha inquinato forsennatamente senza nemmeno immaginare i danni dell’inquinamento, ha spesso avuto la presunzione di ritenere che la beneficienza elevata a sistema professionale avrebbe salvato il pianeta dalla fame e dalle malattie, si è concessa con festevole impudicizia all’opinionismo mediatico, alla pubblicità, alle tendenze consumistiche lasciandosene ipnotizzare. Di simili dissennatezze potremmo elencarne tante, ma potremmo anche tentare di bilanciarle elencando i lati positivi; tra noi ci sono infatti fedeli e ostinati lavoratori del bene grazie ai quali si è allungata l’età media, si è diffusa l’istruzione obbligatoria e non, si abbattono i pregiudizi, si sono affermate la tolleranza e la multi cultura e i diritti umani sono rispettati o almeno difesi, c’è una discreta sensibilità culturale. E anche qui potremmo continuare.
Insomma i lati positivi non mancano anche se ci sentiamo accusare di non avere avuto a cuore il futuro economico dei nostri giovani.
Confermo: potremmo fornire un lunghissimo elenco di fattori positivi, ma poi dovremmo comunque ammettere che alla manifestazione “giù le mani da Silvio” (per citare solo uno dei cartelli più insopportabili) c’era una vistosa presenza di questa mia generazione.
E questo non è accettabile.
È pur vero che siamo in tanti anche nella trincea democratica dell’anti-berlusconismo, anti-liberismo, anti-classismo, della lotta alla corruzione e della costruzione di un mondo giusto e solidale.
Tuttavia a me pare che i sessantenni che hanno partecipato, animato, acclamato alla manifestazione di piazza del popolo sarebbero stati troppi anche se fossero stati venti.
Non si vive a cavallo di due millenni e non ci si prepara alla vecchiaia per farsi trascinare a grottesche manifestazioni da burattini mascherati.
No, cari coetanei, non avete giustificazioni e, questa volta, non cercate di diluire la vostra impresentabilità deplorevole miscelandovi con noi. Di statistiche ne abbiamo abbastanza, voi siete voi, e noi siamo noi.
Se eravate in quella piazza bardati con ridicolo cappellino, bandiere e striscioni, col sacchettino della merenda “aggratis”, con la corriera pagata, con il fischietto e il santino di Silvio e forse con la speranza di avere in omaggio anche qualche lezione teorico-pratica di bunga-bunga assumetevene la responsabilità anche di fronte a figli e nipoti; e sia solo a vostra vergogna.
Noi siamo diversi. Orgogliosamente diversi.
Vedi cara PETERLIN, mentre andavo via dalla Manifestazione di Piazza del Popolo del 23/03/2013, con cappellino e Bandiere di SILVIO, una Sig.ra, se così si può chiamare, passandomi accanto, ha esclamato, ” Che Schifo ” bene, una cosa questa ( Merda di persona) deve ringraziare. Ed è che Io non l’Ho sentita, ma la sentita una mia amica che stava con me alla manifestazione e che camminava dietro di me. Perchè se la sentivo Io Pulivo tutta piazza del Popolo con il Suo Viso ( o Meglio Sedere). Dovreste solo che VERGOGNARVI. Questo Vostro modo di fare offende veramente l’intelligenza della gente.
Poi parlate di Fascismo! Voi che non sapete nemmeno dove sta la democrazia e non sapete nemmeno come si scrive la parola Democrazia. Una cosa devo Dirti Io non sono andato ” Aggratis” alla manifestazione ma con i miei mezzi ho mangiato con i MIEI soldi. Perchè sono UNO che ci crede e che HO sempre lavorato, e non vivo sulle spalle di nesuno.
Ciao Claudio c
Vedi, Cara Peterlin, è Vero NOI siamo DIVERSI ORGOGLIASEMENTE Diversi, pechè ognuno la pensa e agisce secondo coscienza e secondo il Suo modo di Vedere le Cose. NON siamo inquadrati, non siamo suqdristi come VOI che dinigrate gli altri e agite tutti insieme con un unico pensiero. L’importante per VOI è Eliminare BERLUSCONI.Visto che non ci riuscite Democraticamente, ci provate in tutti i Modi. Con La Giustizia, con gli Insulti e quant’altro di peggio possa esserci in questo mondo. Scusate ho detto Democraticamente, Ma Voi la parola Democrazia non la conoscete!
Vedete Voi scusate e appoggiate i NO-TAV i BLOG ecc come di Definiscono quelli cioè che alle manifestazioni vanno incappucciati che rompono e devastano le piazze e mettono a ferro u fuoco intere città. Quelli che devastano anche le proprietà private.
Vergognatevi – Imparete se ne siete capaci come fà il Presidente Berlusconi che dopo la Manifestazione di Piazza del Popolo con i SUOI soldi a proprie spese a fatto ripulire tutto. Questa è Democrazia. Questo significa rispettare gli altri e la loro libertà. Ricordatevi che Democrazia significa rispettare gli ALTRI. C.C.
ps: si tenessero il lusso inutile delle ford Cayenna e lo shopping cafone a via Condotti. Nulla del loro status può essere invidiato.
quei vent’anni, ma propendo per stimarne anche trenta, li hanno rubati anche ai loro coetanei diversi; molto diversi ossia quelli ostinatamente corretti e indisponibili alla cordata semplificata e che non hanno avuto gli incentivi, le promozioni, i concorsi vinti, i figli piazzati bene, le case agevolate ecc ma sono vissuti dignitosamente con le auto di vent’anni e più, gli affitti da pagare, le vacanze a casa e per lusso una pizzetta. Quelli che oggi si augurano che “loro” siano davvero solo il 30% e sperano che quel 30% diminuisca. Perché se il rimanente 70% riesce a dire no chiaro e tondo si potrebbe ricominciare a respirare un’aria nostrana (non abbiamo bisogno di Caraibi e resort condizionati) ma pulita.
Dal letame potrebbero nascere fiori, ognuno di noi ci sta lavorando come può.
Ci hanno rubato in tutti i sensi vent’anni della nostra vita. Noi pagavamo tutte le tasse e loro bellamente se ne strainfischiavano, noi facevamo la raccolta differenziata strappando con le unghie le etichette appiccicate sulle bottiglie di vetro e loro la monnezza la lasciavano dove gli pareva, noi a farci il mazzo per la cartellonistica e la logistica delle nostre manifestazioni, sudati coi nostri centesimi, loro in gita domenicale prepagata a comprare padelle & Padre Pio; noi con la nostro Punto S con l’assicurazione scaduta a camminar lentopede perché non si transita con la polizza scaduta, loro con la Porsche Cayenne col bollo e tutto scaduto in tripla fila tra Via Condotti e Piazza di Spagna; noi a studiare sulle fotocopie tutti i testi del barone della Facoltà e loro a fare l’happy hour o lo spritzino nel locale fighetto.
Dovremmo presentarvi un conto infinito per le ruberie e le soperchierie che ci avete perpetrato in questo ventennio. Ci avete sottratto il presente e anche il futuro, fatti vergognare di essere italiani.
Felice di non essere antropologicamente come voi, anche se costretto a respirare la stessa aria che voi avete proditoriamente contribuito ad inquinare.
Chi sei Tu per Definire impresentabili coloro che hanno partecipato la manifestazione del 25/3/2013? Tu che non rispetti il 30% degli Italiani?
Tu, e gli altri che si Definiscono Democratici? Di quale Democrazia Parli? Se non rispetti il pensiero degli Altri che la pernsano in mdo diverso dal TUO?
E’ Vero siamo anche andati a lezio teorico-pratico di Bunga-Bunga, ma ci mancava la Materia Prima quelle persone che la Pensano come TE.
chi vuole cambiare le cose in meglio deve dare un coerente esempio cosa che non riesco a vere in nessun leader attuale purtroppo
Condivido pienamente.
Ottimo commento.