Il burlesque, da Chaucher a Dita von Teese, impazzava a Palazzo Grazioli e dire che noi, ingenerosi, lo avevamo scambiato per un volgare bordello dove si consumava l’orgia del potere. Ma si sa errare è umano. Così umano che ci siamo cascati ancora una volta e forse pentiti della nostra malizia, adesso siamo disposti a considerare salvifico il bondage che si pratica a Palazzo Chigi.
La frusta della babbiona incompetente – la Fornero per gli amici – che adesso non sapendo più cosa fare con gli esodati, sui quali ha sbagliato tutto, vorrebbe che le aziende li riassumessero. E le corde del professor Monti che alla ricerca disperata di quattrini che non ha, ma che ha promesso all’Europa, assediato dallo spread che non ha intenzione di scendere significativamente, ormai si aggrappa a tutto e ha pensato all’Imu bis. Una tassa di scopo, perversa invenzione prodiana, che nasconde al suo fondo l’idea che la tassazione locale non ha scopo. Ma in questo caso uno scopo preciso ce l’ha: aumentare le imposte senza dirlo apertamente, prendendo come sempre dal serbatoio dei ceti popolari ed erodendo quelli medi.
Ma la punizione più raffinata di questi master è un’altra: quella di affermare ad ogni nuova castroneria, che se non ci sono loro finiamo come la Grecia. Certo è una bella tortura dirlo visto che al contrario, grazie a loro la fine della Grecia è assicurata. Sbertucciati ormai persino nei templi del liberismo, da noi indossano la veste dei taumaturghi e dei luminari. Bè diciamo che le parti si sono invertite: adesso sono i potenti e non più le veline che indossano il camice del medico impietoso perché gli astanti ubbidiscano. Alla fine non siamo usciti dal burlesque, solo che non ce ne accorgiamo.
Per Nadia: leggi le relazioni “scientifiche” della Fornero, poi potrai dire se è un atteggiamento maschilista. Non serve conoscere la matematica, basta il comune buonsenso.
Che il governo Monti abbia tutti i difetti dei governi Berlusconi e Prodi è testimoniato dal fatto che la tassa di scopo può finanziare anche il 100% degli investimenti dei Comuni. Negli enti locali l’unico mezzo che serve a non spendere pazzamente quando si fanno gli investimenti è il cofinanziamento con fondi (possibilmente) comunitari. In quel caso occorre fare delle rendicontazioni che vengono seriamente esaminate prima dell’erogazione dei fondi. Il cofinanziamento è tanto più elevato da parte della UE quanto più il progetto è strategicamente importante e ad elevato rendimento macroeconomico e può arrivare anche al 90% del progetto. Gli enti locali spesso evitano il cofinanziamento per poter fare come vogliono nelle scelte dei progetti, negli appalti e nelle spese. Se non si obbligano gli enti pubblici al cofinanziamento andiamo incontro al finanziamento di fatti corruttivi o a sprechi utilizzando le nostre tasse di scopo. Inoltre questa legge serve a far fare investimenti anche a quei Comuni che hanno esaurito le delegazioni di pagamento (e perciò andrebbero commissariati perché finanziariamente mal gestiti) e non possono più erogare denaro mediante la stipula di mutui con le banche.
Quindi la tassa di scopo è un mezzo per far pagare ai cittadini l’inadeguatezza dei politici locali.
condivido tutto dell’articolo ma non la definizione “BABBIONA INCOMPETENTE” : possibile che le donne debbano essere sempre giudicate per il loro aspetto? L’aggettivo che hai usato mi ricorda molto il berlusconi peggiore che apostrofava la bindi dandole della brutta o al contrario alle giovani e belle rivolgeva apprezzamenti carini. Ma voi maschietti (soprattutto se vi ritenete progressisti) vi deciderete a crescere e ad usare la corteccia superiore invece che la parte ancestrale del vostro cervello??
Guarda un po’, sbertucciati perfino dai liberisti, ma non dall’anticostituzionalista Napolitano e dal meta’fisico Bersani.
Cambiano i pagliacci ma il canovaccio del “burleque” è sempre lo stesso ed anche il capocomico!