Roberta Corradini per il Simplicissimus

Un gioco degli anni ’60/’70 era il Piccolo Chimico, con il quale i bambini si potevano cimentare in vari esperimenti.
Questo gioco ora piace anche a vecchietti che di anni ne han più di settanta e che s’improvvisano inquietanti, calcolatori e diabolici Mago Merlino di medievalesca fonte.
Questo anacronistico fattucchiere ha ben poco di chiaroveggente e non può contare nemmeno sull’assistenza della sua allieva Morgana Moratti.
Con la sicumera della senilità e l’imprudenza dell’arroganza crea associazioni e reazioni in modo casuale, febbrile, tentando esperimenti allucinanti, amalgamando sostanze nocive nella spasmodica ricerca della combinazione vincente.
Alle prese con alambicchi, storte, matracci, provette, tubi a U e fornelli che han più spirito di lui, mescola bava alla bocca, fango e menzogne, succhi gastrici, sputasentenze, puzza di bruciato, peli di toupet, corna di adulterio, terra di cimitero, lacrime di caimano da rapprendere con faccia tostata, sperando nell’incantesimo per trasformarsi in gigante e recuperare il terreno perduto.
Due ministeri da trasferire, un pizzico di no-tax area, una grattugiata di linee della metropolitana, politiche per la famiglia q.b. a Milano, una manciata di moratoria per case abusive e un cucchiaio di calo della disoccupazione a Napoli, un dado di meno tasse per tutti, qualche goccia di dimezzamento del numero dei parlamentari: mescolare con cura all’impasto precedentemente formato di soluzione problema rifiuti, basta al bollo auto, aiuto a Lampedusa e spolverare con un po’ di sabbia di spiaggia ai privati.
Nel suo indefesso impegno personale, l’apprendista stregone ha monopolizzato e “monotonizzato” le frequenze radio e tivù e sta determinando sempre più situazioni che sfuggono al suo controllo. E’ un caso clinico.
E quello che era un gioco istruttivo è stato alterato in un gioco distruttivo: da piccolo chimico a piccolo cinico.