Capita a volte che l’ottusità e la mediocrità siano vittime di se stesse e che il destino si prenda gioco di chi gioca con le vite degli altri. Il povero Maroni che tuona contro i clandestini e schifa le moschee, adesso deve aiutare l’alleato di Gheddafi nella sua guerra santa. Il capo libico al quale ci siamo legati a doppia mandata nell’incarcerare e torturare i migranti, ha infatti dichiarato la jiad contro la Svizzera sia per la questione della black list nella quale è incluso il figlio del dittatore, Hannibal, sia per il referendum che ha detto no ai minareti.

Dal momento che il governo italiano è l’unico alleato di Gheddafi  in Europa Maroni deve allinearsi e nei giorni scorsi, dimentico di quanto fa e dice ogni giorno a Roma, ha sostenuto che la Svizzera non può usare il trattato di Schengen per la sua controversia con Tripoli.

Parole sante dette proprio quando Gheddafi da Bengasi faceva sapere che ” non è terrorismo la guerra contro l’infedele e apostata  Svizzera”.

Così mentre i leghisti dichiarano la guerra santa cristiana contro gli infedeli musulmani, bimbi compresi, si rivelano a sorpresa alleati dei musulmani contro gli infedeli cristiani svizzeri.  Ma che volete, la coerenza si può chiedere al cervello, non alla pancia o agli organi sottostanti.