Giocare al tiro al bersaglio con i bambini down per qualcuno può essere divertente. Per i 1200 idioti che hanno aderito al gruppo di Facebook dedicato a questa nuova attività sportiva, per esempio. E francamente mi sarebbe piaciuto che il gruppo fosse stato lasciato in attività per vedere una per una le facce di questi che senza alcuna trisomia dimostrano il punto di abbrutimento a cui siamo giunti.
La cosa è molto differente dalla goliardia che ha visto nascere i gruppi in favore di Tartaglia o della Maiolo, va molto oltre il cattivo gusto, è un prodotto dell’Italia di pancia che è stata allevata, ingrassata, vezzeggiata e infine sfruttata elettoralmente lungo i due ultimi decenni. E sono disposto a scommettere qualsiasi cifra sul fatto che proprio gli aderenti a questa leggiadra compagnia siano in grande maggioranza della stessa parte politica che difende embrioni, morule, la vita nel suo significato puramente biologico o magari la vita esclusivamente vegetativa. E siano fans di quel cretino morale che ha accennato a una potenziale maternità di Eluana Englaro.
Ma è sempre così: quando si strofina la lampada per farne uscire un demone e gli si chiede di esaudire qualche assurdo desiderio, poi è quasi impossibile farlo ritornare dentro. Continua a vagare per le menti, distrugge ogni controllo di civiltà, diventa avido e incontrollabile.
La caccia ai down per quanto ignobile e insensata possa apparire, viene razionalizzata con l’argomento che sono un peso per la società, la stessa idiozia (peraltro radicalmente ipocrita) che viene utilizzata contro i clandestini o chi, per qualche verso presenta una diversità. Certo è tutto grottesco, ignobile, aberrante, ma non è affatto estraneo a questa Italia impaurita e malata, dal dna impazzito. La mediocrità produce mostri.
Non so come il troll si sia presentato sulla mia pagina, non ho nemmeno letto, anzi, ho letto solo il titolo ed ho telefonato alla polizia. Poi qualche occhiata qua e là mi ha fatto capire che tanti si erano iscritti per poter insultare gli autori. Voglio avere fiducia nel genere umano, voglio credere che tra gli iscritti sia andata veramente così. L'iscrizione è stata una scelta ingenua, bastava fare come ho fatto io.
Il sadismo quotidiano si annida ovunque e si manifesta in qualsiasi situazione che esprima diversità, interpretata come debolezza. Il gioco al bersaglio è il rivelatore dell’incapacità profonda di mettersi in relazione con la diversità da se stessi, diversità di ogni tipo: di genere, fisica, culturale, logica. Da tempo il corto circuito comunicativo ha sostituito la relazione, il dialogo, la scoperta e la curiosità di qualcuno diverso da se stesso. Come minimo si fa subito a botte e poi si pratica una forma di violenza mirata, personalizzata, adatta a offendere, umiliare, eliminare un determinato genere di persona: un bersaglio, appunto. Tutti possiamo essere bersagli, tutti possiamo essere diversi o deboli per qualcuno. Il disprezzo verso la difficoltà o la diversità dell’altro è sprezzante e evidente, non si nasconde, anzi si fa sempre più manifesto fino a essere orgoglioso di sé. Una mentalità e un comportamento che sanno intelligere perché comprensivi, solidali e partecipativi ma non pietistici, buonisti o permissivi non si costruiscono in fretta ma in anni di lavoro culturale, sociale e politico. Tutto questo è stato eroso e consunto dall’individualismo e dal carrierismo imposti come valori strutturali della società nuova che libera energie creative e produttive. Finite le aggregazioni, ognuno ha il suo viaggio da compiere e la sua meta da raggiungere o il suo tempo da perdere e il vagare senza meta, costi quel che costi…agli altri, però. Vasco Rossi agli inizi degli anni ottanta in Vita spericolata esprimeva già la disgregazione e l’individualismo a cui si era approdati in quegli anni in cui …forse non c’incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai ognuno col suo viaggio ognuno diverso e ognuno perso dentro i fatti suoi…
Io penso che potrebbe addirittura essere peggio.Penso che gli ideatori di questi gruppi vogliano soltano far parlare di sè, provocare indignazione tra la gente per bene; lo so non è una consolazione è un'aggravante:è la stupidità che va a braccetto con l'immoralità e che si prende gioco degli onesti e dei sani
Apprezzo ciò che ha scritto Fabio Chiusi, è certamente una chiave di lettura. Ma puntare troppo sulla manovra, significa in qualche modo assolvere la società italiana dalle pesanti ombre che vi si addensano. Un anno fa un gruppo che avesse affermato cacciamo via i negri da Rosarno, sarebbe stato considerato trollismo.
Concordo. E'vero, probabilmente come hai scritto tu fra loro vi sono quelli che tuonano a difesa degli embrioni, o magari hanno fatto fiaccolate per Eluana Englaro; E' questo che é inquietante, la totale incapacità di pensare oltre che di sentire… ma é inquietante che non ci sia più il sentimento della vergogna. Per questo, come hai detto tu Alberto sarebbe stato salutare lasciare per un pò il gruppo che fossero esposti loro e che lo subissero loro il tiro al bersaglio: tanto per provare un pò come ci si sente a stare dall'altra parte della barricata…Nadia
Si Antonella, ho letto. Ma in realtà proprio il fatto che il gruppo sia stato prontamente chiuso dimostra come la rete abbia abbastanza anticorpi contro il trollismo eccessivo. Quindi non so quanto possa essere utile come argomento a favore della censura. Mi pare più interessante la possibilità che dieci anni di trollismo politico, hanno creato una situazione fuori controllo
bella nota,Alberto.,concordo con Antonella e la proposta di Fabio Chiusi
Fabio Chiusi ha spiegato bene il fenomeno "troll" e come imparare a difendersi :http://ilnichilista.wordpress.com/2010/02/21/giochiamo-al-tiro-al-bersaglio-con-i-bambini-down-e-solo-trollismo-ma-e-pericoloso-impariamo-a-disinnescarlo/Antonella
Molto peggio che mostri.