Un sospetto, anzi una certezza comincia a farsi strada nelle menti obnubilate dei reggenti europei: quella di essere fottuti. Per esempio nella testa del bancario norvegese che è segretario della Nato, una totale nullità chiamata Stoltenberg, è stata finalmente concepita questa audace idea: Il fallimento dell’Ucraina nella controffensiva che non è riuscita a violare le linee russe, ma che ha fatto centinaia di migliaia di morti dimostra che la NATO non dovrebbe “mai sottovalutare la Russia”. Parbleu, come direbbe la pantera rosa, sta forse sostenendo che è stato commesso un gigantesco errore di valutazione? Che per due anni ci hanno raccontato balle? Che facevi pappa e ciccia con Zelensky affascinato dalle sue facoltà pianistiche? O che il padrone americano richiede ancora più sacrifici alla sua servitù europea? Il vero problema è che la realtà comincia a penetrare quando ormai si è andati troppo avanti a sostenere il marcio regime di Kiev, che le perdite ucraine sono state immense e pesano sulla coscienza dell’Europa, ammesso che esista, che oltre un milione di morti, totalmente inutili, sono stati sacrificati a un’ infame e peraltro futile narrazione imperiale.
Sì, è troppo tardi per poter pensare di ricostruire un rapporto con la Russia o con quello che viene chiamato il Sud del Mondo e il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov lo ha spiegato in maniera così chiara che il mio compito e davvero alleggerito: “Non proverò nemmeno a indovinare cosa farà l’Europa. Penso che essa (ad eccezione del cancelliere tedesco Scholz e del vicecancelliere Habeck) abbia capito dove è finita. Basta leggere le statistiche su quante volte la crescita economica degli Stati Uniti è più veloce di quella europea. La Francia, a quanto pare, sarà sullo “zero”, mentre Germania e Gran Bretagna “cresceranno” verso il basso. Dopo una serie di leggi adottate dagli americani per combattere l’inflazione, i prezzi dell’energia negli Stati Uniti sono 4-5 volte inferiori a quelli dell’Europa, dove è in corso la deindustrializzazione. Le aziende che pensano al loro futuro si trasferiscono negli Stati Uniti. Sono convinto che questa non sia solo una coincidenza, ma una politica deliberata di Washington. Perché anche l’Europa è un concorrente di cui gli Usa non hanno bisogno. Hanno bisogno di un gruppo di persone “grigie” che facciano ciò che ordinano. Non voglio offendere gli europei, ma è esattamente così che agiscono le attuali élite politiche.”
In realtà Lavrov è fin troppo gentile nei confronti di una ignobile pletora di venduti alla cupola globalistica che arriva a plaudire alla strage degli innocenti; dovremmo essere noi europei ad essere offesi per la gentaglia a cui per paura, per idiozia, per mancanza di senso di realtà, per indifferenza abbiamo consegnato il potere. E Lavrov continua: “In questa fase non dobbiamo pensare a come ripristinare le relazioni con l’Europa. Ora dobbiamo pensare a come non dipendere dai “colpi di scena” nella politica europea che si creano sotto l’influenza di Washington. Dobbiamo tutelarci in tutti i settori chiave della nostra economia (sicurezza e vita in generale), da cui dipende il futuro del Paese. Dobbiamo produrre in autonomia tutto ciò che ci occorre per la sicurezza, lo sviluppo economico, la soluzione dei problemi sociali, l’introduzione delle moderne tecnologie (di recente si è tenuto un altro evento sull’intelligenza artificiale), per non subire nuovi “capricci” quando e se vorranno attaccare noi con sanzioni. L’Occidente vuole congelare, guadagnare tempo (come nel caso degli accordi di Minsk), armare nuovamente il regime nazista a Kiev e continuare la sua aggressione ibrida (o non ibrida) contro la Federazione Russa. Ma anche quando tutto sarà finito, la maggior parte delle sanzioni rimarranno. “ Quando e se si riprenderanno la sbornia e ci offriranno qualcosa, ci penseremo dieci volte , valuteremo se tutte le proposte soddisfano i nostri interessi e quanto sono affidabili i nostri interlocutori. Hanno minato notevolmente la loro capacità di negoziare e la loro reputazione”.
In poche parole hanno scatenato l’inferno senza avere la minima idea di ciò che stavano facendo, alla luce solo di una tradizione russofobica che ha portato a sottovalutare in maniera catastrofica l’avversario. E adesso che il più forte esercito messo in piedi dall’occidente è stato sconfitto, anzi praticamente eliminato, non credono ai loro occhi, non sanno davvero cosa fare, forse sperano di poter riallacciare rapporti brutalmente troncati facendo finta di cercare qualche accordo o addirittura fingendo pentimento. Ma per l’Europa il dado è tratto, è già nel limbo della storia fino alla sua dissoluzione.
Non capisco tanto pessimismo. Si pensi all’Argentina, per esempio, dove il nuovo eletto ha promesso e proclamato (tra altre bellezze) che “dollarizzera’” la moneta. Fin qui sarebbe un’idea come un’altra. Ma – e da quanto letto e visto in registrazione – la cosa sembra autentica, molti dell’elettorato [anche giovani studenti – sic – dal latino ‘studium’ e radice indoeuropea “(s)teu” = spingere, tirare fuori (dal cervello)] hanno creduto che il neo-Zelenski argentino convertira’ i pesos in dollari alla pari. Vale a dire, al momento ci vogliono piu’ di mille pesos per un dollaro, ma si assuma che ne bastino mille. Ebbene molti elettori hanno concluso che con la dollarizzazione lo stipendio mensile medio di 250,000 pesos si trasformera’ in 250,000 dollari, istantaneamente convertendo gli argentini in un popolo di milionari.
Che si sappia, al contrario di Zelenski il neo-presidente argentino non sa suonare il piano con il pene. Ma tra breve si convertirà al giudaismo in una prima e prossima visita in Israele, tramite un ‘patto di sangue’. Non so di che si tratti, ripeto solo quanto sentito da piu’ di una fonte ufficiale argentina.
Quanto alla foto dell’articolo e’ bellissima. Il personaggio femminile al centro si posiziona tra un carattere la cui figlia l’ha praticamente accusato di incesto (sic) e un musicista del c. E l’espressione di beata contentezza e soddisfazione della donna in bianco la dice lunga su quanto la preoccupino gli affari di cui si presume sia responsabile.
Si può leggere (!) :
https://comedonchisciotte.org/controllo-disciplinamento-militarizzazione-liberiamocene/
Caro Babbo Putin Natale, la notte del 25 DIcembre, visto che sei nato e non sei Nato, portami un bel regalo: una bomba grossa grossa , così la smetto di soffrire.
Quando son nato, nessuno ha detto: è Nato, ma ha osservato che avevo indosso la camicia. Ora, la porto a brandelli e tutti mi deridono, ma se mi vuoi bene, portala bella grossa grossa. Io son stanco di misurarmi e , peggio, subire le angherie dei tiranni. Andare in Cielo è molto meglio. Se poi, pazienza, mi troverò sottoterra, non sarò solo lo stesso. Forse Dio ha scelto i SIg. Vermi, come compagnia, ai cosiddetti uomini. Non se ne puo’ piu’: ridurre tutto ad una discarica e continuare tranquillamente a chiamarla Paese.
L’altra guerra, siam saltati sul carro del vincitore; ora, con la faccia di latta dei nostri politici, chiederemo elemosina ai russi? Esporteremo i nostri clown ballerini romani per rallegrare il Natale nella Piazza Rossa? Spazziba abbraccerrano i bimbi in cambio di una Frittella? Senza commesse, senza lavoro, senza investimenti a utile di ritorno, senza mezzi, senza industrie produttive e redditizie ( evitiamo quelle foraggiate dai partiti), a costi e tasse stellari, siamo al Game Over. Priorità mangiare pasti caldi, zuppe. Fettine e caviale, le vedremo in vetrina. Forse. Nelle grandi città, come nel 1800. Ci siamo giocati il presente ed il futuro. Beato chi ha un orto, due galline, quattro cartoni ed uno schioppo. Nessuno oserà avvicinarsi. Altro che civiltà e progresso.
Vorrò vedere cosa mangeranno gli italiani per campare fino a Natale. Niente soldi, niente lavoro, niente riscaldamento. Tutti giù per terra. O sotto?
Adesso son cavoli amari, per chi non avesse ancora colto l’aria.
Un po’ invidio i russi per avere uno statista come Lavrov, a cui i nostri non sono degni nemmeno di allacciargli le scarpe
eppure i russi ci avevan dato tante possibilità, invece i nostri “statisti” ci han rivenduti al prezzo di rottame. ED ECCOCI ANCORA ZINGARI.
EH …
Morire di fame, ci andrà ancora di lusso. Oops, andrebbe…
( nonn è detto che potremmo tornar cannibali).
In realtà il cannibalismo intraeuropeo è già iniziato, come la normativa Bolkenstein (ops, altro nome kazaro…) dimostra.
La svendita del “petrolio” italiano, ovvero arte e cultura, prosegue grazie al direttorio di imbecilli chiamato impropriamente governo, tanto a vigilare all’opposizione c’è la feccia che sappiamo…
Credo proprio che questa volta alle elezioni europee non andrò a votare e cercherò di convincere più persone a schifare questa ignobile messinscena…
Marco F.
Dovresti convincere la gente a Pretendere di Votare con LEGGI ELETTORALI PROPORZIONALI, E NON CON QUELLE “TRUFFA-MAGGIORITARIE” !
Resto sempre dell’idea che anche questo fa parte nella nuova Europa che avevano progettato..
L’Europa è nella pattumiera della storia. E non è nemmeno riciclabile, va direttamente nell’indefferenziata.
Completamente d’accordo con la sua analisi conclusiva.
Per come è nata l’unione europea, c’è da dire, era ora!
Per come é nata l’unione europea, c’è da dire, era ora!