Un trascurabile trafiletto dentro quella  fabbrica di narrazioni che è il regime di Kiev o meglio chi lo dirige, apre scenari finora solo immaginati riguardo al destino di Zelensky: il servizio segreto ucraino  (Sbu) sta indagando Igor Kolomoisky, uno degli oligarchi più ricchi dell’ucraina  per frode e per la legalizzazione dei beni ottenuti con mezzi criminali. La dichiarazione ufficiale della Sbu afferma che “nel periodo 2013-2020, Kolomoisky ha legalizzato più di mezzo miliardo di grivne esportandole all’estero, utilizzando l’infrastruttura degli istituti bancari controllati”, cosa che potrebbe facilmente portare all’arresto dell’oligarxca. Secondo alcuni si tratterebbe di un tentativo di “spremere” i beni dell’oligarca  a causa della mancanza di risorse finanziarie nel Paese. Può darsi però resta il fatto che Kolomoisky è stato il benefattore di Zelensky, quello che gli ha spianato la strada di comico, quello che lo ha fatto diventare presidente prima in una soap opera e poi nella realtà.

Possibile che il servizio segreto voglia spillare soldi proprio a lui e che intenda accusarlo di frode o non è forse la prima mossa per arrivare a far fuori Zelensky che facilmente potrebbe essere preso in mezzo a questa storia?  Kolomoisky che è presidente del parlamento ebraico europeo – si esiste anche questo in mezzo alle macerie di un continente fallito – è stato un banchiere di rilievo nell’Ucraina post sovietica, possiede tre passaporti (ucraino, israeliano e cipriota) è accusato di fronde bancaria negli Usa e soprattutto  è stato governatore dell’oblast di Dnipropetrovsk che si trova nel Donbass ed stato l’epicentro del tentativo prima di discriminazione e poi di eliminazione etnica della popolazione russa. E ‘ pur vero che Zelensky l’anno scorso ha formalmente privato della cittadinanza ucraina il suo oligarca benefattore dopo l’accusa di frode negli Stati Uniti, ma tutti hanno interpretato questa mossa in senso meramente propagandistico perché uno che viene acclamato da parlamenti pieni di poveri idioti plaudenti, non poteva al contempo essere amico di uno che opera frodi bancarie.  Questa volta però non ci sono queste ragioni e si può supporre che si stia rapidamente arrivando al redde rationem man mano che l’esercito ucraino ancora e sempre vittorioso per i media si sta dissolvendo in una inutile ecatombe