Ho cercato di sottrarmi alla tentazione di scrivere qualcosa nel giorno della vittoria sul nazifascismo perché solo sfiorare l’ipocrisia dell’occidente rischia di lasciare  tracce maleodoranti. E tuttavia capitandomi  di leggere stupidaggini e banalità dovunque – alla fine non ho resistito a mettere in evidenza una cosa: se fino a una quindicina di anni fa ci poteva chiedere per quale motivo il contributo alla vittoria della Russia – anche se come Urss – sia stato essenziale e assolutamente decisivo venisse scandalosamente marginalizzato. Oggi la questione va inquadrata in tuttì altro modo: gli alleati ovvero gli Usa più la languente Gran Bretagna non combatterono davvero il nazismo che anzi fu aiutato in ogni modo possibile e immaginabile durante la sua ascesa e poi con il riarmo:  la guerra vera era contro il socialismo che rischiava di creare gravi difficoltà al capitalismo. I documenti che via via emergono e ‘insolita conduzione della  guerra ci fanno comprendere come l’impero anglosassone si volesse servire della Germania per indebolire la Russia e in seguito balzare alla gola sia di Mosca che di Berlino, ovvero di due Paesi logorati dalla reciproca guerra.  Dal momento che l’incubo delle elite anglosassoni era un’alleanza tra Germania e Russia si doveva necessariamente puntare su personaggi border line oltre che seguaci di teorie dello stato razziale.

In realtà Hitler aveva capito il gioco, ma accetto la scommessa, dopo la vittoria lampo sulla Francia pensando di potercela fare a distruggere il potere sovietico prima che gli americani intervenissimo contro una Germania che rischiava di diventare troppo forte. Non misurò troppo bene i propri passi: pensava che Gran Bretagna e Francia con dietro il dipartimento di Stato a Washington non si sarebbero mosse per la questione polacca e quando ciò avvenne rimase sei mesi fermo cercando di ristabilire i contatti, ma visto che indietro non poteva polarizzò tutte le forze contro la Russia. Per questo sconfitta di Stalingrado fu un terribile choc, perché dimostrava che la Germania non era in grado di sconfiggere il nemico bolscevico, Cosa che mise in moto che mise in moto i piani d’invasione dell’Europa occidentale, troppo tardi comunque per evitare che le truppe sovietiche ovvero quelle contro le quali si combatteva davvero , arrivassero fino a Berlino. Anche Mussolini lo aveva in quale in qualche modo compreso, ma arruffone com’era pensò che ciò significasse una sorta di via libera della Gran Bretagna e per questo nelle prime settimane di guerra non fece ciò che sarebbe stato ovvio fare e che tutti gli stati maggiori del mondo si attendevano:  per esempio lo sbarco a Malta (non difesa dalla Royal Navy) per il quale fra  erano pronte truppe specificamente addestrate- Inoltre gli alti comandi fecero sapere di non attaccare con troppa decisione qualora vi fossero le condizioni  caccia inglesi  L’illusione svani presto: era una trappola e non un semaforo verde.

Da ciò ne consegue che l’occidente complessivo considera l’eroica resistenza dei russi e successivamente la loro straordinaria avanzata come elementi fortemente negativi che certo non possono essere celebrati e tanto meno oggi visto che l’Europa ha preso  il posto del Reich In realtà in quella  primavera del ’45 in molti luoghi più che una liberazione, ci fu una sostituzione di potere   che per molti anni ha funzionato  perché il capitalismo integralista alle imposizioni dirette , alla negazione della libertà, alla sterilizzazione della democrazia preferisce una narrazione “morbida” che tende a fare piccoli passi per assuefare le persone a rinunciare ogni volta a qualcosa che non sembra essenziale per poi chiudere a chiave. . Ma adesso che la condanna del nazismo è stata violentemente ribaltata in politiche di esaltazione della croce uncinata non è certo una meraviglia che non si voglia celebrare una vittoria che l’Europa sente invece come una sconfitta