Nella foto in apertura ecco il presidente degli Stati Uniti Biden ad incontro di giovedì scorso alla Casa Bianca con i lobbisti dell’industria eolica: tra le dita tiene un foglietto, preparato dal suo staff in cui è specificato punto per punto ciò che deve fare, a chi rivolgersi, chi salutare e come, a chi stringere la mano e persino le cose più elementari tipo ” “Entra nella stanza Roosevelt e saluta i partecipanti”: Disgraziatamente invece di tenere il foglietto dal verso giusto lo ha esposto ai fotografi mostrando così l’algoritmo di funzionamento del presidente degli Stati Uniti compreso anche il fatto che le parole tu e tuo ( you e your) sono scritte in maiuscolo visto che Biden spesso si confonde non solo su dove si trova e con chi sta parlando, ma anche su chi è. Molti cominciano a pensare che si dovrebbe fare un reso come accade con Amazon la quale del resto non è del tutto estranea all’elezione (su fa per dire) di un simile presidente, ma è difficile perché il vice di Joe benché sia ancora nella pienezza delle sue facoltà non sembra averne abbastanza per vendere un hamburger e magari avrebbe anche qualche moto di resistenza ai fili che vengono tirati. Così Kamala è diventata il più grosso ostacolo per chi pensa che sia ora di liberarsi di un presidente le sui condizioni peggiorano di giorno in giorno. Non ovviamente per avere un vero presidente, ma per mettere qualcuno che possa sembrarlo,
Istruzioni per burattino Joe

Lettera aperta della madre di Julian Assange al mondo.
“Non sopporto che non si muova nulla di fronte a tanta ingiustizia.
“Cinquant’anni fa, quando ho partorito per la prima volta come giovane madre, pensavo che non ci potesse essere dolore più grande, ma l’ho dimenticato presto quando ho tenuto tra le mie braccia il mio bellissimo bambino. L’ho chiamato Julian.
Ora mi rendo conto che mi sbagliavo. C’è un dolore più grande.
Il dolore incessante di essere la madre di un giornalista premiato, che ha avuto il coraggio di pubblicare la verità sui crimini governativi di alto livello e sulla corruzione.
Il dolore di vedere mio figlio, che ha cercato di pubblicare verità importanti, macchiato a livello mondiale.
Il dolore di vedere mio figlio, che ha rischiato la vita per denunciare l’ingiustizia, incastrato e privato del diritto a un processo equo, ancora e ancora.
Il dolore di vedere un figlio sano deteriorarsi lentamente, perché gli è stata negata l’assistenza medica e sanitaria adeguata in anni e anni di carcere.
L’angoscia di vedere mio figlio sottoposto a crudeli torture psicologiche, nel tentativo di spezzare il suo immenso spirito.
L’incubo costante che venga estradato negli Stati Uniti e poi trascorrere il resto dei suoi giorni sepolto vivo in totale isolamento.
La paura costante che la CIA possa realizzare i suoi piani per ucciderlo.
L’ondata di tristezza quando ho visto il suo fragile corpo cadere esausto per un mini ictus nell’ultima udienza a causa dello stress cronico.
Molte persone sono rimaste traumatizzate nel vedere una superpotenza vendicativa che usa le sue risorse illimitate per intimidire e distruggere un individuo indifeso.
Voglio ringraziare tutti i cittadini onesti e solidali che protestano globalmente contro la brutale persecuzione politica subita da Julian.
Per favore continuate ad alzare la voce ai vostri politici fino a quando non sentirete solo questo.
La sua vita è nelle sue mani”.
INVIALO, MOLTIPLICALO IN MODO INFINITO
Christine Ann Assange
Finalmente un governo stile Alzheimer. Luyi non è un burattino fa comodo a molti averlo lì al posto magari di un Trump.
In fondo, ma proprio in fondo, questa vecchia carogna mi è quasi simpatica.
Se penso a quella perfida mummia di Mattarella…