Ogni tanto, anche se sempre più raramente,  la malafede non paga e i bugiardi sono costretti ad ammettere i loro sotterfugi.  Questa settimana per esempio il Cdc americano ha dovuto confessare di non avere alcuna documentazione in merito alla possibilità che le persone che hanno sviluppato l’immunità naturale contro il Covid possano trasmettere il virus come invece aveva sostenuto da molti a mesi a questa parte per sostenere la campagna vaccinale.  Inutile dire che la confessione non è stata spontanea: durante l’autunno, all’agenzia sanitaria federale è stato chiesto da un avvocato per conto dell’Informed Consent Action Network dei documenti “che riflettano qualsiasi caso verificato di un individuo che: (1) non ha mai ricevuto un vaccino COVID-19; (2) è stato infettato una volta da COVID-19, si è ripreso e in seguito è stato nuovamente infettato; e (3) ha trasmesso SARS-CoV-2 a un’altra persona quando è stata reinfettata”. Ma il Cdc non è stato in grado di fornire alcuna documentazione in merito, ma proprio nessuna  come ha dovuto confessare in una risposta rilasciata il 5 novembre, ma resa pubblica solo questa settimana. E questo non è nemmeno il peggio: il Cdc infatti ha avuto la faccia tosta di dire che “queste informazioni non vengono raccolte” e che dunque le sue prese di posizione che poi determinano la politica sanitaria in Usa sono state prese sulla base di mere ipotesi senza alcun fondamento fattuale che ovviamente non siano i profitti di Big Pharma.

Come si ricorderà il Cdc, e del resto le altre le burocrazie sanitarie occidentali che agiscono in perfetta e sospetta sintonia hanno preteso, contro qualsiasi evidenza scientifica, che l’immunità da vaccino fosse superiore a quella naturale al solo scopo di trascinare all’iniezione anche quelli che avevano già avuto il Covid. Così hanno escluso dall’esenzione chi aveva già avuto la malattia dicendo che i portatori di immunità naturale potevano diffondere il virus, cosa che invece accade proprio ai  vaccinati con un rocambolesco ribaltamento della realtà a scopo di lucro . “Si presume che se il CDC avesse intenzione di schiacciare i diritti civili e individuali di coloro che hanno l’immunità naturale facendoli espellere dalla scuola e licenziarli dal lavoro avendo almeno la prova di un caso di un individuo non vaccinato, naturalmente immune, che trasmette il virus COVID-19 a un altro individuo” ha detto l’avvocato che ha richiesto al Cdc di rilasciare la documentazione in suo possesso. Ma questa prova non esisteva, il Cdc che ha sua volta è produttore e distributore di vaccini, parlava a vanvera, confidando che la propria autorità sarebbe stata sufficiente a far passare una tesi favorevole allo smercio di vaccini senza alcun bisogno di prove.

Naturalmente i media padronali non parleranno mai di tutto questo perché mostra senza velami  e retoriche il punto di totale degenerazione a cui sono giunti la ricerca medica e gli organismi di controllo: l’involuzione drammatica  che si è avuta con la privatizzazione pervasiva di tutte le istanze non è più tollerabile e una vera attenzione alla salute delle persone impone un cambiamento radicale dei meccanismi che si sono imposti e  che sono divenuti talmente marci da permettere una mistificazione planetaria senza precedenti di cui solo ora si comincia ad intravvedere la totale artificialità e con essa anche le ignobili complicità che si sono sviluppate anche in ambiti insospettabili.