Anna Lombroso per il Simplicissimus
Una delle pene più avvilenti inflitte agli italiani consiste nella condanna a contribuire direttamente con il canone obbligatorio alle remunerazioni e ai cachet delle star del servizio pubblico, i trombettieri di governo, cerimonieri di regime, opinionisti che fanno più ridere di comici suonati, informatori più soggiogati di quelli dell’Agenzia Stefani.
E non serve astenersi dall’acquistare le merci che propagandano nelle vesti di testimonial imbonitori, materassi o beneficenza un tanto al chilo, se il prodotto più commerciato è quello solo apparentemente immateriale della persuasione al servizio di una ideologia imperiale e destinata a target di utenti cui resta solo il diritto a consumare derrate e bugie, articoli e illusioni.
Figuriamoci se non deve “roderci” mantenere pure una ex Miss Fragola, ora conduttrice del servizio pubblico in forza alla rete generalista con, ho appreso, ben tre rubriche della mattinata Rai nella fascia delle dileggiate casalinghe di Voghera e non, ma anche di quella geografia grigia di giovani e ragazze che non studiano e non cercano e tantomeno trovano lavoro, di cassintegrati che stentano ad arrendersi al giorno con le sue pene, di anziani soli, di part time soprattutto donne, di aspiranti manager di start up in impasse creativa.
Appagata e innamorata del leader della Lega Salvini, la spericolata ragazzona in predicato per l’interpretazione da prima signora, intervistata da uno di quei rotocalchi “per famiglie” che cercano di sostituire le dinastie reali con improbabili casate politiche e affaristiche che poi non c’è gran differenza, molto presenti da parrucchieri e estetiste, ha esternato le sue convinzioni sul ruolo appartato e dimesso che dovrebbe ricoprire una donna “di sani principi”, come la definisce il settimanale. E che più che al fianco di un uomo in vista sarebbe tenuta a muoversi, silenziosa e riservata, nella sua ombra, soddisfatta di prestarsi a riverberare la sua luce, magari inamidando felpe e lustrando ruspe nel tempo che le resta libero dalla fatiche delle conduzioni televisive e della presenza sulle riviste patinate, cui non intende rinunciare a riconferma, ve ne fosse bisogno, della sua indipendenza.
In attesa di altre libere esternazionii della Isoardi,su accoglienza, integrazione, immigrazione, ispirate dalla stessa muliebre e responsabile sensibilità e emotività, le convinzioni della fidanzatina di Salvini hanno trovato grande risonanza in rete, guardate con indulgente accondiscendenza da uomini e anche donne di quella tipologia di soggetti che esorta a separare pubblico e privato, non si sa se nella speranza di rendere invisibili e inoffensiva la politica dei poteri rispetto a quella della vita, oppure augurandosi di essere esonerati nella cura degli affari propri, dalla responsabilità di quelli collettivi e comuni. E in modo da potersi baloccare con la retorica dei sentimenti e con le specificità femminee della petite diffèrence oggi he più che mai quelle differenze di prestano servizio di oscene disuguaglianze e inique discriminazioni.
Non sono stati molti i politicamente scorretti, trattai di livorosi invidiosi, che hanno ricordato come quella sdolcinata weltanschauung sia propagata non solo nell’alcova, nel tinello e nel cucinotto, ma possa godere di una tribuna di servizio pubblico, esaltando un prototipo di donna e un modello famigliare: un nucleo fortezza, chiuso in un isolamento difensivo e aggressivo, ringhioso e risentito, nel cui interno si lavano i panni sporchi di tremende violenza, amare frustrazioni, avvelenate rinunce di talenti e aspirazioni, che devono consumarsi in quelle quattro mura e una tantum in un’urna senza affetti reali perché non si traducano mai in critica, opposizione, ribellione.
È quella la famiglia che vogliono per noi, dove chi ha la fortuna di avere un posto (abitualmente l’uomo che guadagna di più) è legittimato a vantare una superiorità riconosciuta socialmente e privatamente, dove alla donna viene raccomandata la gentile e appagante accettazione di un ruolo secondario così affine ai suoi codici genetici di gregarietà e accudimento in compiaciuta sostituzione di servizi e diritti. Una famiglia che si esorta a tornare a usi e costumi tribali più convenienti e congrui con questi tempi di crisi, la cui sobria e severa compostezza autarchica suggerisce il rispristino di antiche tradizioni patriarcali, la tutela di valori sciacquati nelle acque inquinate del Po o i quelle assassine del Mediterraneo, minacciati da invasioni criminali, secondo comandi che passano per le cucine dove gli chef propongono zuppe di amare cicorie raccolte la domenica nei campi, come espiazione di aver troppo voluto e mangiato, o in camera da letto, dove si incitano sciacquette dissipate ossessionate dalla carriera a riscoprire le gioie della maternità. Famiglie dove non vige il rispetto di antichi vincoli e patti generazionali ormai spezzati dall’astio e dal risentimento, ma l’obbligo a stare insieme perché non c’è spazio per la libera espressione di vocazioni, desideri, aspirazioni, dove si compie la riconfigurazione di nuclei arcaici forzati, autorità paterna, unica a aver diritto di parola, e figure di contorno, figli senza speranza di futuro, mogli esautorate, zie zitelle rimaste in casa, nonni come un bancomat cui si rinfaccia di essersi guadagnati la pensione.
A chi ci vuole così, espropriati, umiliati, ricattati , uomini e donne senza amore, anche quello ormai annoverato tra i privilegi, senza libertà, anche quella retrocessa a benevola elargizione, va tolto il diritto di parola. Restino loro nell’ombra, che spetta a noi riprenderci la luce e pure il sol dell’avvenire.
Separare pubblico e privato non lo trovo scandaloso.
peccato che la separazione la effettuino solo i poeri.. per noi non esiste privato da rispettare,, invaso e soggetto a condizionamenti e minacce, pregiudizi e mercificazione.. e comunque invece c’è molto di scandaloso, se chi riveste cariche pubbliche o ha una visibilità che lo rende tale ritiene di aver diritto a a non essere conseguente negli atti pubblici e politici e in quelli personali, se l’essere Cesare o sua moglie ritiene possa esimerlo da giudizi e condanna
Buongiorno a tutte le sciampiste, ai figli delle sciampiste, ai mariti delle sciampiste ed alle sciampiste già in pensione.
Quando la facciamo finita, rispettabile Dott.ssa Lombroso, con questi triti e offensivi luoghi comuni?
Guardi che il suo disprezzo di casta così si vede; non tutti hanno la fortuna di rotolarsi sul proprio persiano preferito, davanti al camino con sopra il ritratto dell’illustre antenato.
Circa le sue amate letture, dal Foglio del barbuto asset di Langley, al de Benoist più indigesto di un cartoccio freddo di fish&chips, cedo volentieri il passo.
Guardi, mi creda, le radici dei suoi pensierini da signorina snob non sono tanto più profonde di quelle dei suoi bulbi follicolari.
La prossima volta che passerà la spazzola sulla sua criniera cenerina, visibilmente bisognosa di cure e attenzioni, ci pensi.
Martina Grassi
(sciampista)
sono estasiata: dite, fate, vi insultate, concordate, ci interpretate, insomma dimostrate l’utilità del nostro modesto lavoro, E al tempo stesso anche la nostra superfluità, grazie
A Lorenzo ammesso che tale sia, di solito sono acida e invidiosa per le donne fan sfegatate delle svariate sciacquette di regime, dico che non sono acida sono semmai sdegnata per il contributo che viene dato alla supremazia di modelli esistenziali a sostegno di quello economico e di consumo di uomini e donne mercificati ad uso padronale. Immagino che la sua acredine sia originata dalla frustrazione: le piacerebbe una figura gregaria e ammirativa.. ma temo che malgrado la sua affezione a questo schema sentimentale non potrà veder esaudito il suo desiderio, a meno che non sia in corsa per la guida di una ruspa.
Per quanto riguarda il gustoso ritratto dell’intellettuale progressista, Le dirò che amo Berardinelli e non posso prescindere da Benoist per certe pennellate sociologiche, mentre non nutro nessuna stima per più pedestri imitatori. come in questo caso. Gli intellettuali non esistono più, organici e non, regrediti a prestatori di servizio alla propaganda. Il progresso come ideale ha perso il suo smalto in vista delle troppe controindicazioni. A crederci ci sono solo quelli che li temono come il pericolo comunista. Immagino lei faccia parte di questa schiera. Allora non si agiti, pare che in questo caso sia tra i vincenti e capace che le aggiudichino anche una isoardina tutta per lei
“non è successo quello che sarebbe stato naturale perché quelli come Anonimo ( sindacati di regime, mass media , teatrino della politica) hanno del tutto screditato il conflitto di classe…”
IL DISCREDITO DELLE CLASSI SUBALTERNE, È NELLA SUA NATURA SGANGHERATA, INDIVIDUALISTA E VELLEITARIA… I DISCREDITO È NELLA SUA ESSENZIALE ETEROGENEITÀ-INCOESIONE, NEL SUO ESSERE ED AGIRE DA GROTTESCA ARMATA BRANCALEONE.
nessuno ha voluto nuocere alla lotta di classe, tranne delle classi subalterne infinitamente sgangherate, che non l’hanno voluta fare.
Non sono certamente io , testimone anche disgustato del mio tempo ad aver nuociuto alla mitologica lotta di classe, anzi non avendola mai vista ( in modo determinate…) sarei desideroso di vederla, PURTROPPO mi è capitato di vedere BEN ALTRO.
La mitizazzione della lotta di classe, nuoce allo sviluppo di una ponderata ed efficace lotta di classe
nella mente di Jorge, c’è questa astrazione, invece:
“D’altra parte, l’essere in combutta risulterebbe naturale, se in Germania aumentano i salari dei metalmeccanici, in Italia gli “imprenditori non potrebbero negare di fare altrettanto, mancherebbe a loro l’argomento di una perdita di competitività delle produzioni italiane rispetto a quelle estere. ”
PROPRIO IL CONTRARIO DI QUEL CHE È SUCCESSO NEGLI ULTIMI 20 ANNI (!)…
non è successo quello che sarebbe stato naturale perché quelli come Anonimo ( sindacati di regime, mass media , teatrino della politica) hanno del tutto screditato il conflitto di classe.. Io ho detto che sarebbe stato e potrebbe essere naturale, non che sia un automatismo
Poi io non spaccio astrazioni, io ho parlato al condizionale, intendendo che o riparte il conflitto di classe o scivoleremo sempre più verso la barbarie. Semplicemente, tertium non datur
Spacciatore di astrazioni è anonimo, che astrae dal fatto che proprio l’ideologia della coesione e dell’ interesse nazionale e stata l’arma con cui la borghesia di comando ha fatto accettare tagli e sacrifici alle classi subalterne,
E anonimo ha la faccia tosta di riproporre proprio tale ideologia, per altro con la pretesa immaginaria che essa possa essere altro da ciò che i fatti dimostrano che è. Più astrazione di così ….
Anche la teoria geocentrica in astratto, nella testa degli scolastici medioevali funziona egregiamente, peccato che al confronto con i fatti decada, Ma Anonimo ha mai sentito parlare di Galilei ?
Di scientifico in quel che dice Jorgem Nin c’è un bel nulla , solo vaghe speranze, nel migliore dei casi, deliri allucinatorii nel peggiore … i primi a non credere alle speranze velleitarie di Jorge sono, ahimè i lavoratori stessi, come ho già detto qui sotto.
No Jorge, io non credo alle sue belle speranze, ma con ciò Non mi aspetto di essere in qualche modo aggredito da Lei, per il semplice fatto che descrivo quel che ho vissuto e verificato più volte, direttamente.
Quelle di Jorge sono belle speranze o teorie astratte, Nono sono la sostanziale realtà italiana degli ultimi 20 anni almeno.
io non spero niente, descrivo un campo di possibiliità, che prevede una ripresa del conflitto o il progredire verso la barbarie. E lei non deve credee a niente, se ci riesce, dovrebbe guadagnare una prospettiva complessiva e meno piangi e fotti
@ andrea circa piangi e fotti dell’imperialismo italiano cui consente la lombroso, di sotto e di sotto ancora
si tenga anche presente che in queste cose contano anche i rapporti di forza, l’italia era la quarta potenza economica al mondo negli anni 80, oggi
è la tredicesima,
non entro ne merito dei motivi, profondi ancorchè complessi, di un simile declino, mi limito ad ossevare che il potere contrattuale dell’italia sicuramente si riduce
ciononostante, alla fine la fincantieri è riuscita a prendere il controllo del gruppo cantieristico francese stx, con un accordo che vede compartecipi il gruppofrancese naval e finmeccanica (leonardo), questie ultime due produttrici di elettronica militare e sistemi d’arma
Finasce un gruppo militare industriale che nel settore navale è forse il primo al mondo, ed oggi è ad egemonia italiana, Tra 12 anni il governo francese dovrò confermare l’ 1 per cento che dà la maggioranza del 51 % alla finmeccanica, ma sarà quasi impossibile evitarlo date le sinergie che nel frattempo fincantieri, che è la realtà piu grande, avrà potuto stabilire
Finmeccanica-Leonardo, che la stampa tipo imperialismo piangi e fotti aveva dato per esclusa dal’accordo , partecipa invece il gruppo fincantieri stx tramite la società Orizzonti Navali, porta fornire quindi l’elettronica ed i sistemi d’arma a tale società in sinergia con il gruppo Naval
Non male per l ‘italietta piangi e fotti, anche se resta evidente, concordo con andrea, una complessiva perdita di importanza dell’italia
Anna,
a commento e parziale spiegazione del tuo acido pezzo su Elisa Isoardi credo sia perfettamente esaustivo l’articolo: “L’Intellettuale Progressista come fattore di regresso”, pubblicato sul Fatto Quotidiano a firma Marco Palombi.
Aggiungo una breve estrapolazione dal medesimo, sono parole sembrano scritte appositamente per te:
““…Queste frasi, così stupide, offensive e classiste, ci rimandano al problema dell’Intellettuale Progressista come fattore di impoverimento del dibattito pubblico. Laddove un tempo c’erano i grandi partiti del movimento operaio, oggi è infatti tutta “sinistra”, una cosa che pare non definirsi tanto nell’urto degli interessi, […] ma nel senso di sé che l’ appartenenza assegna ai suoi aderenti. Il paternalismo ottocentesco peraltro non riesce più a maschere il disprezzo che l’Intellettuale Progressista nutre verso “l’altro da sé” e che è l’unico collante che tiene insieme il suo clamoroso non capire un cazzo col bisogno di farlo sapere al mondo scrivendo e parlando.”
Sono d’accordo con Jorge che certe operazioni economiche vadano viste all’interno di un quadro più complessivo di scambi e di favori tra le varie elite nazionali.
Ma nel caso della Francia i rapporti mi sembrano un pò a senso unico, come dimostra il numero e l’importanza delle aziende italiane acquistate dagli imprenditori d’oltralpe rispetto a quelle prese dai nostri.
Inoltre, mi sembra che nel caso del Trattato di Caen entri in gioco la sovranità e il territorio nazionale, per quanto piccolo, ceduto quasi di nascosto con un accordo che può entrare in vigore senza neppure l’approvazione del Parlamento.
Sembra quasi che l’Italia sia stata data in gestione dai poteri forti europei alla Francia, chiaramente con l’approvazione della nostra patetica borghesia di venduti, come contentino per farle digerire la posizione sempre più dominante raggiunta dalla Germania.
L’impressione non è quella di una borghesia italiana che scambia favori e vantaggi con le controparti europee, ma di un ceto dirigente in preda al panico che svende beni pubblici e privati del Paese nella speranza che i poteri forti sovranazionali le concedano di sopravvivere gestendo quel poco che rimane.
Non c’entra niente con la Isoardi, ma con la Lombroso sì. Andrea-Z ha scritto :
” L’elite, se l’impero americano arrivasse al collasso, si trasferirebbe armi e bagagli al servizio del nuovo impero vincente russo o cinese.
Il loro unico patriottismo è verso il capitale che possiedono, non hanno patria o luogo di appartenenza, sono come quegli animaletti marini che si spostano da una conchiglia all’altra per trovare rifugio.
Quando gli USA avranno dato tutto quello che potevano, l’elite transnazionale troverà nuovi eserciti e nuove agezie di intelligence a tutelare la sua ricchezza ”
Ottima riflessione. è quello che il Simplicissimus non riesce a capire, o forse ha interesse a non capire
Non credo che necessariamente le elites americane, fossero perdenti, si trasferirebbero nel nuovo centro dell’impero, in qualche misura potrebbero anche restare a casa propria, ma comunque sarebbero alleate con i nuovi vincenti, in maniera subordinata farebbero parte del nuovo sistema di dominio mondiale (una superclasse) e per la popolazione mondiale non appartenente all’elites non cambierebbe nulla
Un pò come quando le elites tedesche ed italiane hanno accettato un ruolo subordinato dopo la 2 guerra mondiale, continuando però a beneficiare dei vantaggi del sistema di dominio statunitense
Anche il cosiddetto multilateralismo, che per alcuni scaturirebbe da un rafforzamento di Russia Cina e/o altri, significherebbe la spartizione delle risorse e dei mercati mondiali tra le maggiori potenze, che resterebbero comunque in concorrenza per il dominio mondiale, opprimendo le proprie popolazioni per cavare le risorse da profondere in questa competizione (rivalità all’esterno ed inganno all’interno, un pò come fa Trump, l’ex beniamino del Simplicissimus)
Per tanto, non bisogna affidarsi alle guida della elites nazionali, proprie o di nazioni “multilateraliste” ma pretendere il soddisfacimento dei propri bisogni indipendentemente da ogni altra considerazione, meglio se in combutta con le classi subalterne di ogni altra nazione.
D’altra parte, l’essere in combutta risulterebbe naturale, se in Germania aumentano i salari dei metalmeccanici, in Italia gli “imprenditori non potrebbero negare di fare altrettanto, mancherebbe a loro l’argomento di una perdita di competitività delle produzioni italiane rispetto a quelle estere. E vale per tutto, se in un posto si spende di più per l’istruzione, difficile che lo neghino altrove, non ci sarebbe lo spauracchio di un aumento dello spread a seguito della maggiore spesa pubblica, se tutti spendono di piu gli spread restano ovunque eguali
Un grande impedimento a cose del genere, appunto è l’idea che in odio alle proprie classi dirigenti si debbano osannare quelle di paesi terzi, come fa il Simplicissimus, l’anzidetto soddisfacimento dei propri bisogni resta in secondo piano, e ci riduciamo a consolarci delle nostre ristrettezze quotidiane immedesimandoci nel potere distruttivo delle armi russe o cinesi, non diversamente da come certi sottoproletari si immedesimano nel tifo calcistico e nelle strategie dei dirigenti sportivi quale sfogo sostitutivo rispetto all’esigenza di migliorare le proprie condizioni
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Mi sa che la visione del Simplicissimus circa il multilateralismo, rifletta una mentalità tipica della piccola borghesia bottegaia, che contesta la concentrazione dei capitali strutturale nel capitalismo, volendo tornare indietro ad un mondo antico fatto di piccoli produttori nel quale come piccola borghesia avrebbe più spazio e ritroverebbe l’antico potere. Altra cosa può essere preferire una economia non intesa sul piano del gigantismo, deleterio per l’ ecosistema ed in grado di surdeterminare le scelte anche individuali. Ma su tale livello, che guarda avanti e non all’indietro, il multilateralismo non può certo essere quello delle elites al comando, ma appunto quello dal basso, quello delle piccole regioni che non sono troppo legate a questa o quella specializzazione economica ed allora possono gestire le scelte nel modo più razionale ed a beneficio di tutti oltre che dell’ ecosistema
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La Lombroso c’entra perche, ad onor del vero, non indulge agli entusiasmi ideologici per le armi di Putin e robe del genere, essendo legata ad una dimensione che si potrebbe definire da “universalismo concreto”. Crede però che non esista un imperialismo italiano, confonde il ruolo subordinato della borghesia italiana nel contesto dell “impero” con una sorta di inettitudine di questa, tale borghesia invece si adatta e si sa salvaguardare molto bene, se mai sacrifica le classi subalterne chiedendo a queste sacrifici in nome dell’interesse nazionale.
E’ questa la teoria -prassi con cui ci impoverisce da decenni, non l’esaltazione del neoliberismo che viene presentato alle classi subalterne come una cosa da gestire nel senso di un centrosinistra moderato (ulivo mondiale- veltroni ), il neolibesismo come tale viene presentato come fosse una nuda opportunità piu che altro ai ceti affluenti
@ Lombrosa e Andrea :
Quanto al mare ( gas o petrolio) regalato alle francia, queste cose vanno guardate alla luce delle condizioni globali se no ci associamo all’imperialismo piangi e fotti della borghesia italiana, che per noi implica solo tagli ai fini delle spese militari.
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Il simplicissimus meritoriamente ha riportato un piano di confindustria per il rilancio dell’italia, spesa pubblica, cose inutli, e nessun beneficio per noi. Queste cose non avvengono solo in italia, soprattutto avvengono anche rispetto ad aree sottosviluppate, come ad esempio è l’Africa. I governi europei, Prodi ha gestito la cosa per l’italia rispetto alla commissione europea, hanno in mente di “aiutare i migranti a casa loro”
Ovvero vogliono finanziare inutili mega-opere in Africa, che saranno realazzate da ditte europee, l’omologo del piano di confindustria per l’italia. In cambio gli stati africano dovranno accettare le ricette neoliberiste , privatizzazione, e eliminazione di ogni dazio, ovvero l’anticipo di capitale dei governi europei sarà ripagato spolpando i paesi africani, Aumenteranno i “migranti economici” verso l’europa, in qualche misura esercito industriale di riserva.
Le mega opere non servono all’africa, ma saranno gli hub e le linee logistiche per questo piano di spoliazione dell’africa e delle sue risorse, per l’italia in prima linea finmeccanica , ansaldo, selex (elettronica) ma anche piccole imprese che il governa accompagna amorosamente tramite portali e tutors.
Ovviemente, per rendere possibili cose di questo tipo, bisogna stabilizzare i paesi africani con apposite missioni militari. Esiste quindi un gioco di partite e contro partite nella negoziazione degli spazi di ciascun imperialismo, il governo del niger è ostile all’italia per sollecitazione della francia, e probabile che l’italia per mantenere le sue posizioni stia pagando pegno con questa questione del mare in Sardegna
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Il gioco è complesso e mantiene la sua continuità lungo i decenni, l’imperialismo italiano piangi e fotti si e lamentato che la francia ci abbia estromessi dalla Libia. Ma non dice che quando lionel jospen e gerhard schroeder erano contrari all’intervento contro saddam hussein (a ragione visto il successivo sviluppo islamista ed iisis), l’italia ruppe il fronte europeo inviando i soldati italiani a nassyria. Oltre a dare una importante copertura agli usa, l’italia sostitui francia e germania nei contratti gia stipulati con l’iraq, ed oggi l’eni gestisce presso nassirya alcuni tra i piu importanti giacimenti petroliferi in iraq
In libia la francia ci ha restituito la bastardata, ma poi ci siamo rifatti, aiutando gli americani con un maggiore impegno in iraq tramite gli aerei italiani nel kuweit, gli usa ci sostengono circa la libia ((ininfluenzano uno dei due governi libici, l’altro è gia nostro amico),
L’italia oggi è di nuovo in testa alla francia circa lo sfruttamento del petrolio libico, l’eni costruisce enormi campi fortificati in molte zone della libia (con corruzioni negli appalti di cui si e occupata la magistratura) , ma anche le solite finmeccanica ansaldo selex solo per dirne alcune ed il codazzo di medie imprese
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Di queste cose non parlano i mass-media di regime, la borghesia italiana copre il proprio imperialismo con l’ideologia piangi e fotti, purtroppo anche Lombroso è organica alla ideologia piangi e fotti dell’imperialismo italiano
L’ideologia piangi e fotti, con cui l’imperialismo italiano copre le sue malefatte, produce una sottocultura per cui la borghesia italiana sarebbe inetta nel tutelare i propri interessi, con grande svantaggio per il ruolo dell’italia nel mondo. La borghesia italiana non è incapace, il suo imperialismo si adatta al ruolo subalterno cui essa è costretta dai rapporti di forza, ed ottiene il massimo risultato all’ombra delle potenze maggiori,
l’ ideologa piangi e fotti è l’equivalente odierno della retorica “liberatrice” nei confronti delle faccette nere abissine ” aspetta e spera che già l’ora s’avvicina”, o del ruolo civilizzatrice dell’italia nel corno d’Africa, e sbaglia la Lombroso a farsi abbagliare della retorica piangi e fotti dell’imperialismo italiano divenendo subalterna a questo
Poi quando l’imperialismo nostrano, insieme a quelli maggiori, provoca l’afflusso in europa di migranti che avrebbero preferito rimanere a casa loro, Anonimo ha buon gioco ad accusare la Lombroso di “femminismo immigrazionista”, con tutto l’oscuro ed insondabile portato inconscio che da tali elucubrazioni promana
“D’altra parte, l’essere in combutta risulterebbe naturale, se in Germania aumentano i salari dei metalmeccanici, in Italia gli “imprenditori non potrebbero negare di fare altrettanto, mancherebbe a loro l’argomento di una perdita di competitività delle produzioni italiane rispetto a quelle estere. ”
PROPRIO IL CONTRARIO DI QUEL CHE È SUCCESSO NEGLI ULTIMI 20 ANNI (!)…
la riforma Hartz ha indotto ad abbassare il costo del lavoro in Itali ed in Francia, si vedano Jobs Act e Loi du Travail.
L’internazionalismo proletario negli ultimi 30 anni almeno è stato un mito velleitario.
La coesione nazionale ( la Nazione è costituita perlopiù da classi subordinate…) invece, può, invece quella massa critica necessaria per un cambiamento.
Senza coesione nazionale, le classi subalterne sono semplicemente atomizzate o alienate.. nessun lavoratore estero ha scioperato contro il jobs act.. qualsiasi lavoratore in realtà ha scioperato (anche poco…) per la paghetta o per UN PROPRIO PERSONALE DIRITTO, particolarmente negli ultimi 25 anni.
Se nel futuro prossimo si potrà assistere ad uno sviluppo chiaro ed effettivo di un fattivo internazionalismo proletario ne sarò ben contento… MA non mi è mai capitato di assistere ad una cosa del genere negli ultimi 30 anni almeno.
correzione:
La coesione nazionale ( la Nazione è costituita perlopiù da classi subordinate…) invece, può, invece PORTARE ALLA FORMAZIONE DI quella massa critica necessaria per un cambiamento.
non un mito velleitario, l’unica opzione alternativa a quella che ci ha impoverito, ovvero accettare i sacrifici in nome dell’interesse nazionale ( e una boutade dire che la borghesia non ne faccia parte. essa ha i mass media ed il potere per imporre questo condizionamento ideologico))
E’ questa la prova di se che ha dato l’unità l’interesse nazionale, ed anonimo critica la lotta di classe, che ha fornito ad anonimo ed a tutti noi le conquiste che oggi rimpiangiamo
Anonimo parla di unità nazionale come astrazione che esistono solo nella sua mente, e come sempre scavalca i dati di realtà, come tutte le persone pavide si rifugia nei facili sogni
nella mente di Jorge, c’è questa astrazione, invece:
“D’altra parte, l’essere in combutta risulterebbe naturale, se in Germania aumentano i salari dei metalmeccanici, in Italia gli “imprenditori non potrebbero negare di fare altrettanto, mancherebbe a loro l’argomento di una perdita di competitività delle produzioni italiane rispetto a quelle estere. ”
PROPRIO IL CONTRARIO DI QUEL CHE È SUCCESSO NEGLI ULTIMI 20 ANNI (!)…
a riforma Hartz ha indotto ad abbassare il costo del lavoro in Itali ed in Francia, si vedano Jobs Act e Loi du Travail.
Nessun lavoratore italiano ha lottato per i diritti dei lavoratori tedeschi, e nessun lavoratore tedesco ha lottato per i diritti dei lavoratori italiani… l’internazionalismo proletario e la lotta di classe nei paesi UE, NON ESISTE, SEMPLICEMENTE.
Più in piccolo negli ultimi 30 anni i lavoratori più anziani e tutelati NON HANNO LOTTATO CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DEI PIÙ GIOVANO, I LAUREATI NON HANNO LOTTATO CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DEI LAVORATORI CON BASSI TITOLI DI STUDIO, GLI IMMIGRATI NON HANNO PROTESTATO CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DEGLI ITALIANI….
LA SOLIDARIETÀ DI CLASSE PROPEDEUTICA ALLA LOTTA DI CLASSE, NON ESISTE… men che meno esiste in una situazione di atomizzazione e spersonalizazione della società nazionale, alla quale ha contribuito un flusso sregolato di immigrati.
Non c’entra niente con la Isoardi, ma tra pochi giorni entrerà in vigore un trattato firmato da Gentiloni che regalerà un tratto di mare sardo alla Francia.
https://infosannio.wordpress.com/2018/03/16/perche-gentiloni-ha-regalato-i-giacimenti-di-petrolio-alla-francia/
Si può vedere:
“Una delle pene più avvilenti inflitte agli italiani consiste nella condanna a contribuire direttamente con il canone obbligatorio alle remunerazioni e ai cachet delle star del servizio pubblico, i trombettieri di governo, cerimonieri di regime, opinionisti che fanno più ridere di comici suonati, informatori più soggiogati di quelli dell’Agenzia Stefani.”
Ci si può tranquillamente privare dello scatolone televisivo, e quindi Non pagare il canone… Non esiste alcun obbligo di tenersi il televisore in casa (soldi VERAMENTE BUTTATI…).
il canone nella bolletta impine il pagamento a chiunque possieda una radio o un pc,,, Anonimo mi pare un po’ indietro nelle informazioni.. o nella lettura delle fatture
sul sito dell’agenzia delle entrate , nelle modalità di esenzione del pagamento c’è scritto che solo se si è in possesso di aparecchio televisivo o simile ( particolari schede PC per ricever segnali televisivi…), si deve pagare il canone, controlli bene ( peraltro ste cose in passato erano scritte pure sul sito della rai.
per chi è DISINFORMATO a proposito:
https://www.guidafisco.it/canone-rai-esenzione-autocertificazione-non-possesso-tv-1550
Io nella bolletta elettrica ho già verificato, e Non possedendo TV, ne simili, è tutto apposto ;
tenuto conto che però avevo trasmesso la dichiarazione di non possesso tv, o simile, in ritardo l’anno scorso, come peraltro avevo anche compreso da operatori telefonici dell’agenzia delle entrate ai quali ho spiegato la mia specifica situazione.
correzione:
tutto A Posto;
faccia attenzione, adesso Le arriva il controllo delle agenzia delle entrae….