Ci risiamo, un’altra mattanza in una scuola americana realizzata da un ventenne con le pistole di mammà. Ci sono tonnellate di cronache sulla vicenda e quintali di considerazioni su l’assurdità della libera vendita di armi e munizioni, quindi non ho bisogno di aggiungere nulla a ciò viene dettoin queste ore e che peraltro è stato detto infine volte. Qui mi interessa riflettere sulle leggi scritte male, sull’inglese e sulla forza delle lobby: un fenomeno che per altri versi ci riguarda da vicino perché anche da noi spesso gli interessi economici e non si servono di una legislazione vaga, contraddittoria e ambigua per fare la parte del leone. Vedi Ilva.
Com’è noto la libertà di possedere armi in Usa deriva dal secondo emendamento alla Costituzione, il quale lo sancirebbe per l’eternità. Tuttavia il condizionale ci vuole proprio perché in realtà un po’ per le caratteristiche intrinseche della lingua inglese (come di quelle germaniche in genere) che lascia adito a qualche ambiguità di fondo senza un preciso contesto, un po’ per il tempo che è passato e che richiede un’ accurata interpretazione di ciò che effettivamente intendevano i padri costituenti, ci sono parecchie incertezze, almeno apparenti. E dentro queste viene calata la spada di Brenno delle potenti lobby delle armi che da 150 anni combattono strenuamente perché l’interpretazione sia favorevole ai loro affari. E certo con la montagna di soldi insanguinati di cui dispongono non hanno eccessive difficoltà a sedurre chiunque.
Il testo dell’emendamento è questo: « A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed. » La traduzione è abbastanza semplice: Siccome una milizia ben regolamentata è necessaria alla sicurezza dello Stato, non può essere infranto il diritto (dei cittadini, del popolo, degli abitanti?) di detenere e portare armi. Ora che senso ha quel people che ha i più svariati significati tra i quali quelli che ho messo tra parentesi? Indica i singoli cittadini o vuol dire popolo oppure abitanti il che rimanderebbe la questione non a un diritto puramente privato, ma a qualcosa di comune e di organizzato dallo Stato? Qualcosa che riguarda la dimensione collettiva?
Nel 2008 la corte suprema ha deciso di interpretarla come libertà per chiunque nell’ambito di un uso privato, ultima di tutta una lunghissima serie di oscillazioni ermeneutiche. Ma è del tutto evidente che il riferimento stretto alla milizia per la sicurezza dello stato e il fatto che all’epoca in cui fu scritto l’emendamento le milizie erano intese come forze dove ognuno si arrangiava portando ciò che poteva, dal momento che non esisteva un organizzazione tale da poter fornire armi a tutti, anzi in un certo senso non era ancora stata concepita, non lascerebbe dubbi sul fatto che la libertà di possedere armi e di usarle sia riferito a un uso pubblico. Nel momento però in cui viene a decadere la necessità della milizia perché la difesa viene garantita ed esercitata da corpi appositamente creati, dovrebbe anche decadere la libertà assoluta di detenere armi in proprio se non per specifiche necessità. E mi pare che la corsa all’Ovest, dove potevano ancora esistere situazioni di fluidità, sia finita da un bel pezzo, hollywood a parte.
E’ quasi impossibile pensare che un’interpretazione seriamente diversa da questa non derivi da forti pressioni psicologiche e mediatiche esercitate per molti decenni dalle lobby delle armi, creando una cultura che si è via via stratificata fino a divenire così ovvia a da contraddire il quasi ovvio dell’emendamento, anche agli occhi di raffinati giuristi. Che spesso però amano le cose raffinate, a volte un po’ troppo.
Ne’ le armi, ne’ gli psicofarmaci, a mio avviso. Ma un mix micidiale di armi in libera vendita, psicofarmaci in quantità industriali, e una società da sempre individualista, egocentrica e montata sul successo personale contro tutto e tutti, tendenza che è incredibilmente peggiorata dopo il nefasto decennio reaganiano.
Non dimenticate una cosa: che per gli americani, il peggior insulto concepibile è “loser”, perdente.
Qui abbiamo avuto l’ennesimo caso di un “loser” che ha reagito nel modo inculcatogli fin dalla più tenera età da una cultura (o sedicente tale) che tritura i “perdenti” offrendogli allo stesso tempo vie di fuga facili e veloci.
Un “nessuno” che per giunta ha visto, più e più volte, psicopatici e assassini diventare delle star grazie a coperture mediatiche continue, schifose e ossessive (a quando il film per la TV? Scommetto che sia già in lavorazione da oggi) e come accade in Italia, se appari in TV sei “arrivato”, hai vinto.
Il “loser”, qui, ha reagito come l’eroe di un film d’azione usando le armi che sua madre collezionava, sparando ai “cattivi” (il personale della scuola con cui, pare, abbia avuto un diverbio) e ai bambini, chissà perchè.
Ad agosto il “loser” piombava sulla prima di un filmaccio di quart’ordine ma molto reclamizzato e dichiarando a gran voce di essere il cattivo del film ha fatto una strage.
E ci sono centinaia di altri casi di cui nessuno parla, perchè nella mirabilandia America di cui molti imbecilli sono innamorati avendola scambiata con quella di Happy Days, le sparatorie nei luoghi pubblici sono talmente all’ordine del giorno che ne danno notizia solo i giornali locali.
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Dimintichi nella tua analisi le cause e le case farmaceutiche. Tutte le stragi di cui tu parli hanno in comune le pistole e gli psicofarmaci. La causa principale di incidenti stradali non è dovuta, per esempio, a gente che gira con la pistola bensi a gente rimbambita dagli psicofarmaci. C’è poco da scrivere articoli su questo argomento, parlo delle stragi, e poco da incolpare i possessori di armi quando le cause sono nelle leggi americane, in questo caso, che fan si che si somministri anche ai bambini queste porcate. Aspetto con ansia un qualsiasi commentatore del mainstream che mette in luce tutte le ricerche fatte fin ora che evidenziano il problema sociale che è stato creato negli states dalla somministrazione di questi farmaci anche a bambini sani. Quando si scrivono articoli come il tuo tocca fare prima le ricerche e nel caso tu le farai vedrai che alla fine vien fuori che gli psicofarmaci sono la causa di tutte le stragi e non le armi che di per se sono degli oggettini di ferro e piombo che hanno bisogno di essere usate ma da gente con il cervello a posto e non offuscato da ansiolitici o antidepressivi.
Lo scopo del secondo emendamento è difendere la libertà dello stato dalle tentazioni egemoni di un potenziale governo tirannico.
Se il governo è dotato di potenti ed organizzati corpi appositamente creati per la difesa, la sicurezza e la repressione, a maggior ragione è necessario un buon deterrente dato dalla ampia e libera diffusione delle armi tra la popolazione.
Ma queste sono cose che noi sudditi di antiche aristocrazie in cui la forza è appannaggio esclusivo dell’apparato di potere non capiremo e non condivideremo mai.
Con la scusa di pochi tragici avvenimenti riguardanti un centinaio di persone in 30 anni (l’equivalente di un weekend sulle nostre strade) si vuole limitare la libertà di centinaia di milioni di cittadini.
non penso, e non sono il solo, che l’abbondanza di armi sia la causa dei massacri in casa yankee. Gli Svizzeri sono ancora più armati ma certe mattanze da loro non succedono. Credo invece che la causa vada ricercata nel sistema e nella genetica del popolo americano. Oppure è la legge dantesca del contrappasso. Quello che giornalmente fanno agli altri in tutto il mondo gli ritorna indietro. Saluti