Il mondo cambia, l’informazione subisce dei mutamenti che voglio sperare siano genetici, ma gli atteggiamenti del potere fanno fatica ad adattarsi, ricorrono sempre alle stesse frasi scontate e vuote, ai riti delle smentite, anche quando non c’è nulla da smentire e il silenzio sarebbe di gran lunga preferibile.
Debbo dire grazie a WikiLeaks se non altro per avermi regalato una giornata di buon umore con i file che riguardano il Vaticano. Non tanto per quello che dicono, ma per le reazioni che sembrano un canovaccio dei fratelli de Rege.
La Santa Sede dice che la” pubblicazione è di estrema gravità”. Ma gravità per che cosa? Non è dato di saperlo, la frase naviga in un brodetto di parole senza senso, ci manca solo il vieni avanti cretino. E questo perché di certo il Papa non può dire che la menzogna sia santa ed opportuna, nonostante l’uso intensivo che ne fa. E allora cosa è grave: che siano state scoperte cose non dette, che un diplomatico sia sia permesso di dirle, che gli Usa mandino diplomatici che parlano e giudicano?
Non si sa, non si capisce: il sepolcro imbiancato di Pietro non può teorizzare e teologizzare l’esatto contrario di ciò che predica ai fedeli. Quindi non può fare altro che esprimere la rabbia, strizzando il poco evangelico occhietto rugoso agli altri poteri.
Ma è incavolato anche l’ambasciatore Usa, il quale naturalmente non può smentire nulla e si rifiuta di commentare. Si limita a deprecare anche se in questo caso con il paravento ideologico della ragion di Stato. E poi si lascia scappare la frase da portiere della legazione: “In diverse parti del mondo, come presso la Santa Sede, stiamo lavorando con gli alleati per raggiungere importanti obiettivi”. In che senso la Santa sede sarebbe un alleato e quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere? Una pattuglia di guardie svizzere a Kabul? La Santa Sede non è forse sede di una religione? O si vuole insinuare che tramite il reticolo religioso e finanziario del cattolicesimo si mettono a punto delle operazioni?
Pegio el tacòn del buso. Una patetica dimostrazione che in fondo le università Usa non è che siano così buone come affermano.
E dire che anche i giudizi generali, sono talmente ovvi che sfiorano la pubblica evidenza: gerontocrazia dei vertici poco capaci di comunicare e di usare strumenti moderni. Ma il solo dirlo toglie questa evidenza dalla sgragiante confezione sotto la quale l’informazione ufficiale tenta di distogliere l’attenzione.
Oddio anche il Papa re è nudo. E non è un fatto di estrema gravità. Solo non è un bello spettacolo.