Non tanto a sorpresa Boris Johnson in Gran Bretagna annuncia la fine delle restrizioni sociali  inclusi i pass vaccinali gli obblighi di mascherine e i requisiti per il lavoro da casa che sarà circoscritto a pochi casi.  Anche l’obbligo per gli alunni delle scuole secondarie di indossare le mascherine durante le lezioni e nelle aree comuni sarà rimosso dalla guida nazionale del Dipartimento per l’istruzione. E anche il governo scozzese ha revocato tutte le misure più dure.  Sembra un sogno da noi dove impazzano Draghi e un sinedrio di pavidi servi e spavaldi imbecilli variamente disposti  tra governo e amministrazione, tra politica e magistratura, mentre dobbiamo subire l’onta, probabilmente inedita nell’intera storia umana di un Consiglio di Stato che blocca la possibilità di cura in nome di una emergenza sanitaria, cosa che a ben pensarci esprime tutta la volgare stupidità dei tempi e la voglia di consegnarsi all’autoritarismo che si nasconde dietro di essa. Tuttavia ciò che luccica oltremanica non è tutto oro perché il primo ministro inglese ha contemporaneamente dichiarato la fine della pandemia e l’inizio di un endemia grazie alla quale lo stato di eccezione potrà essere esteso indefinitamente e per ragioni sanitarie anche futili, non dimostrate o create da dati e pratiche fasulle o magari da altri virus appositamente costruiti.

Si tratta insomma del passaggio tra la distruzione di diritti e libertà in nome di una emergenza rivelatasi poi inesistente e la dichiarazione che tale repressione verrà mantenuta a causa di emergenze eventuali e virtuali, siano esse costituite da varianti o da asteroidi in avvicinamento o da una crisi climatica. Che insomma lo stato di diritto è morto e siamo in una sorta di totalitarismo feudale. Tutto questo sarebbe incomprensibile e di fatto lo è per la maggioranza delle persone tenuta a marcire intellettualmente e moralmente davanti alla televisione, se non collegassimo la violenza ideologica di oggi allo stato di imminente collasso socioeconomico senza precedenti che ha investito il sistema e che ha portato alla creazione di una pandemia come cortina fumogena atta a nascondere il disastro e gli autori del medesimo. I passi che hanno progressivamente portato a tutto questo li ho sintetizzati in Almanacco della catastrofe– nel quale ho ripreso le lucidissime analisi del prof Fabio Vighi. Ecco perché non è possibile tornare indietro a un sistema che era già fallito e stiamo invece assistendo alla distruzione controllata dell’economia reale e delle infrastrutture democratiche che l’avevano accompagnata: lo stesso baratro che esiste tra l’esuberanza  del settore finanziario e la caduta libera dell’economia produttiva  suggerisce che è molto più conveniente per le élite guidare il percorso verso la depressione attraverso una “crisi sanitaria” grottescamente esagerata piuttosto che dare il via  un declino economico di proporzioni bibliche. “È quindi illusorio credere – scrive sempre Vighi – che governi, autorità sanitarie e media agiscano in modo indipendente. Piuttosto, ciò che parla attraverso di loro è sempre il potere economico-finanziario il quale vuole farci credere che esiste solo per i complottisti; come se si fosse estinto improvvisamente come i dinosauri o si fosse trasformato in filantropia.”

Quello che Boris Johnson fa trapelare fra le righe del suo discorso di “liberazione” momentanea e condizionale  dal cappio  è che siamo di fronte al passaggio tra autoritarismo emergenziale e fascismo conclamato, ma che tuttavia non può amvora essere proclamato. Il riferimento all’endemia significa appunto che la repressione delle libertà sarà la regola e fa del resto eco alla profezie auto avverantesi di Bill Gates e Antony Fauci. Il fatto poi che si vada avanti e indietro, si stringa e si allenti alternativamente la corda fa parte del gioco: il sollievo per la moderazione  di misure ciniche, bugiarde e oltraggiose per l’intelligenza sarà così grande che alla fine si accetterà l’ora d’aria offerta dal potere senza organizzare una resistenza politica efficace. Questo è vitale per la cupola che ha organizzato la pandemia: le misure infatti mentre consentono di mantenere in piedi le bolle finanziarie, costituiscono un fatto di enorme impoverimento di intere classi sociali che fino ad oggi sono state ingannate, ma che alla fine potrebbero ribellarsi. Così si agisce per creare assuefazione all’asfissia temporanea e lasciare aperto lo scenario di carta pesta di un ritorno alla normalità una volta sconfitto il virus. Per questo chi in qualche modo è riuscito a sottrarsi all’incantesimo pandemico non deve assolutamente abbassare la guardia e portare invece sul piano politico quello che fino ad ora è stata la contestazione di misure discriminatorie e assurde.  E per piano politico intendo prima di tutto cominciare a individuare i responsabili e i complici che sono pronti a continuare il massacro della democrazia.