Adesso cominciano a fare marcia indietro. Parlo dei media e in particolare dei giornali, ampiamente in mano al padronato pandemico, che hanno martellato due anni per terrorizzare la popolazione e indurla a privarsi volontariamente delle proprie libertà per salvarsi da un virus che è poi di fatto un’influenza. Già sul finire dell’estate e prima della nuova ondata nazicovid in Germania, la Bild si era scusata per il modo terroristico con cui si era rivolto soprattutto ai bambini a cui aveva detto che se non si fossero vaccinati avrebbero ucciso la nonna. Scuse poi ben presto dimenticate per ributtarsi nel calderone delle menzogne con le false domande e le false cifre. Adesso anche un quotidiano danese avendo avvertito il cambiamento di atmosfera, fa le sue scuse in questi termini: “Per quasi due anni, noi – la stampa e la popolazione – siamo stati quasi ipnoticamente preoccupati dagli annunci quotidiani delle autorità. Esperti, politici e autorità, che ci hanno costantemente avvertito del mostro coronavirus dormiente sotto i nostri letti. Un mostro che aspetta solo che ci addormentiamo per poter colpire nell’oscurità e nell’oscurità della notte. Abbiamo fallito” Certo il quotidiano ammette che la stampa non è stata vigile nel chiedere e nel controllare, ma si cerca di far passare la tesi paradossale per cui l’informazione è stata ingannata al pari dei cittadini, diventa vittima e non carnefice della psicopandemia.
Come avevo pronosticato tempo fa comincia a manifestarsi l’osceno balletto per lo scarico delle responsabilità e il giornale danese ha anticipato tutti gli altri nell’addossare alla politica e agli esperti le colpe. Ma non spiega però come mai altri esperti che dicevano cose diverse sono stati silenziati, accusati e ridicolizzati senza tenere mai in qualche conto il loro parere, perché si è censurato e inveito, contro i critici, perché non si sono mai messe in rilevo contraddizioni evidenti. Perché non sono mai state fatte le domande opportune e scomode agli aedi pandemici. Prima di tutto quella fondamentale a cui peraltro il quotidiano accenna ovvero alla distinzione tra malati di covid e malati con covid. Non c’è dubbio che il mea culpa è tardivo, ipocrita e teso a nascondere la realtà, ovvero che la stampa è il cane da guardia del potere e non dei cittadini e men che meno dei lettori. Che essa non è stata vittima, ma complice. Insomma che sono lacrime di coccodrillo. Forse si comincia a fare strada nella testa dei giornalisti continentali l’idea di aver tagliato il ramo sul quale sono seduti, di essere stati dei semplici megafoni e amplificatori di un discorso folle e che questo è stato il colpo di grazia alla credibilità di giornali che da troppo tempo sono semplici estensioni dell’editore e dell sue politiche. La credibilità delle maggiori testa di informazione è caduta del 90 % nella popolazione fino 54 anni ( si tratta di dati americani) perché anche chi crede nella narrazione si accorge che le testate dell’informazione sono puti organi di propaganda.
Riporto questa vicenda del giornale danese perché anche da noi ci saranno le marce indietro e le abiure di cui ci sono le avvisaglie, anche se da noi la situazione dell’informazione è particolarmente grave e i giornalisti hanno abbandonato da tempo anche solo l’ipocrisia dell’indipendenza, ma questa non dobbiamo fargliela passare liscia anche perché finito un inganno ne comincerà subito un altro.
@raimondo
Vuol dire che lo mando anche io.
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Si può leggere (!!) :
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stavo postando proprio questo articolo dal sito di Blondet , mi viene da dire che segnali diversi di ritirata indecorosa stanno arrivando , Gates afferma che omicron deve essere equiparata ad una influenza , Bassetti dice che i numeri dei morti sono falsi , e chissa’ quanti altri , mentre in Canada gia’ si discute sulla Norimberga 2 .
Ora anche qualche organo di stampa come questo comincia a fare autocritica , tempo al tempo e il crollo definitivo arrivera’ .di sicuro la parola poi passera’ ai ….fate vobis .
siete degli ipocriti anche voi di simplicissimus vi avevo mandato il link di un video che faceva luce sulla morte di Biscardi e non l’avete pubblicato, ma de parte state? Indipendentemente da chi fossi o non fossi stato il link andava pubblicato perchè è importantissimo che la gente lo sappia e trarne le dovute conclusioni.