Anna Lombroso per il Simplicissimus
Siamo in tanti ormai a interrogarci sulla dannazione virale che ha colpito la “sinistra di classe”: gente che guarda con superciliosa sufficienza i fermenti di piazza contro il green pass come se la critica alla gestione politica e sanitaria delle pandemia fosse una scaramuccia da retroguardia da lasciare in regime di concessione alle destre; fanatici del benaltrismo impegnati a istituire gerarchie di temi e mobilitazioni più elevati e degni di vivere e morire per essi.
Ma anche superstiziosi osservanti della scienza e del progresso che hanno offerto loro l’illusione della salvezza vaccinale, persuasi della opportunità di sospendere l’esercizio della critica, dell’opposizione e pure della creatività politica visionaria, in attesa realistica che passi ‘a nuttata per poi riprendere con più lena, probabilmente favorita dal ripetersi di demiurgiche somministrazioni.
Sono questi ultimi i nemici in casa più pericolosi, premi Nobel, collaboratori e lettori del Manifesto, qualcuno di loro tentato dalla firma in calce al primo appello della storia a aver chiamato a raccolta intellettuali e pensatori, chiosatori di Carl Schmitt, in difesa di un governo che aveva introdotto uno stato di eccezione e ora del successivo che l’ha peggiorato dando luogo a una perenne condizione di emergenza apocalittica e millenaristica.
A ben vedere sono poi gli stessi che si riconoscono, ed è comprensibile, in analisi, diagnosi e conclusioni profonde a proposito del “futuro” per quel poco di domani che l’ideologia dominante concede di immaginare a noi mortali, costretti a interessarci solo del presente tutelato dal dominio della farmacopea.
In sostanza il loro credo, che sarebbe troppo spregiudicato liquidare come post-marxista o assoggettato all’ideologia neoliberista, li convince che il capitalismo sia implacabile, irresistibile e incontrastabile, dando ragione alla signora di ferro che tradusse questa condanna in uno slogan, Tina, per dire che non esiste alternativa possibile. E persuasi che il corollario inevitabile: benessere, successi del progresso, della scienza e della tecnica, la sua potenza civilizzatrice, rendano impossibile costituire i presupposti per rovesciare il tavolo, per la creazione di un blocco sociale antagonista e ancora peggio, per la produzione di un pensiero eretico e contrastante.
Tanto che l’unica prospettiva liberatoria che ci consegnano consiste nell’auspicare il suicidio del sistema, nella sua implosione causata dalle sue stesse contraddizioni, dai guasti insanabili della finanziarizzazione, che applica gli insensati modelli perdenti della illimitatezza delle risorse alla spirale apparentemente infinita della fabbricazione e circolazione di prodotti finanziari, o dell’impossibilità di controllare il determinismo tecnologico.
L’ideologia dell’accettazione di un dominio al quale si attribuisce una evidente superiorità, quello occidentale, ha talmente posseduto menti e immaginario dei nostri pensatori da convincerli che il successo dell’economia cinese, tanto per fare un esempio, dipenda unicamente dal suo carattere autocratico che elimina gli ostacoli, i lacci e laccioli propri dei sistemi democratici, fino a ritenere che si debba a questa “carenza di democrazia” la vittoria sul virus, che a noi non sarebbe permessa per via dell’osservanza di regole, prerogative, garanzie e diritti costituzionali.
È questa la religione concessa all’uomo economico, quella i cui dogmi, imposti dal capitale e dal mercato sono promossi a leggi naturali, sicchè la critica e il dubbio diventano eresie che meritano tutta l’esuberanza di aggettivi sparsi in questi mesi, irresponsabili, egoistici, insensati, farneticanti, demenziali, scriteriati.
Così non stupisce che la sinistra di classe (ma esiste ancora fuori dalle riviste, dagli atenei, dalle case editrici?) fin dall’irruzione nella nostra esistenza e nella nostra percezione della pandemia, si sia perlopiù limitata a cogliere il rapporto di dipendenza della dissipatezza suicida del capitalismo nei confronti dell’ambiente. Anche il mantra “nulla sarà come prima” ha perso ogni vigore, dando spazio al ragionevole compromesso di rinviare ogni rivendicazione anti-sistema alla conclusione dell’emergenza sanitaria, quando sarebbe tornato attuale fare i conti con l’emergenza sociale.
Una volta fermenti rivoluzionari, moti antagonistici e di riscatto avevano alla loro guida avanguardie intellettuali, figli della borghesia illuminata che si erano mischiati con èlite operaie. Non vale la pena di sprecare banalità sulla fine della borghesia sostituita da un brodo di nuovo sottoproletariato e di società signorile di massa che ha quattrini sufficienti per abbonarsi a Netflix, o sulla rarefazione del movimento operaio del quale pare non meritino di far parte precari, partite Iva, rider e part time, insieme a quella classe “creativa” imperscrutabile e non identificabile delle professioni legate alla digitalizzazione.
Certo è che se davvero si può sperare nella costituzione di un blocco sociale di opposizione, di vinti che vogliono vincere con la forza delle proprie visioni di liberazione, beh allora sarà meglio che faccia a meno della guida di intelligenze ormai dominate dall’ideologia totalitaria del neoliberismo,che non escono dalla tana calda delle università, delle edizioni per pochi, delle consulenze di filosofia aziendale, dalle cucce per cagnolini sapienti.
Descrizione perfetta della sinistra di classe.
Articolo splendido.
Gli eroi della sanità che tutto il mondo ci invidia (cit.) …
chi di noi ha la statura morale e le capacità professionali, la visione politica di karl liebknecht e rosa luxemburg e soprattutto mette in conto la possibilità di ripercorrerne l’avventura umana sino alle estreme conseguenze?
credo nessuno, nemmeno letta, il vincitore di questa tornata politica. il leader della sinistra, il campione! non ridete, perchè c’è da piangere. forse tutti i frammenti rossi da percentuali buone giusto per un seggio, giusto quanto basta per non avere l’ingrato compito di bussare ad una fabbrica e seppellirvisi sino alla morte, per sfamare una famiglia. non è la crudeltà, risaputa, dei cinici e bestiali padroni sanguinari,o l’nerte ignavia del carrozzone statale, ma il morso velenoso dei serpenti a sonagli, sedicenti paladini degli oppressi, dei precari senza tutele, delle sguattere a lavar i loro palazzi unipol a 4 euro l’ora. i compagni della vigna che produce di buon rosso di serajevo, dai vitigni made in nato. quelli che la coop sei tu, a scaricare caricare, nei magazzini. si sa che le cooperative hanno oneri fiscali facilitati. ecco, ditemi come volete andare oltre questo vomito. questi sindacati che fan la sceneggiata quando uno muore cadendo da una gru e poi passano a contare i dividendi dell’incremento di valore catastale del grattacelo riservatogli dall’immobiliarista. mattoni calcinati col,sangue. ecco perchè son partiti rossi. come i fascisti son neri, a fornirgli i mattoni bruciati nel camino, tratti dalle ossa dei morti.siamo sempre schematici e non riusciamo a staccarci dalla ricerca di un quieto vivere. poi scopriamo che la nostra disperazione nasce da questo. siamo mediocri ragionieri minimalisti: non sappiamo piu’ creare utopie.
Si può leggere (!) :
https://visionetv.it/la-riforma-del-catasto-e-la-profezia-dei-padroni-universali/
Gli eroi della sanità che tutto il mondo ci imita (cit.) :
https://visionetv.it/usa-se-non-ti-vaccini-niente-trapianto-crolla-lultima-frontiera/
non ha senso voler male alle persone se ne abbiamo in cambio vantaggi meramente economici. abbiamo comunque una coscienza che a tempo debito ci interrogherà. ci chiederà conto di quello che abbiamo fatto a ns. fratello. anche lui ha i suoi sogni, obiettivi, in fondo meno esosi dei nostri. magari si contenta di un bilcale di periferia, imbiancato la domenica, rinunciando a tante cose. una moglie che forse non è famosa come kim basinger, ma per lui sara’ certamente altrettanto bella e formosa. magari vorrà un maschio ed alla settima femmina si rassegnerà. la vita è spesso ingrata, senza ragione, quindi, non sarebbe un’esperienza umana e gratificante evitare di infierire su chi ha avuto una sorte meno benigna?la vita, non è più di una vacanza, davvero. quelli che contano, son i momenti felici. davvero, nessuno ha provato a donare? certo è piu’ piacevole, gratificante che confessare di aver bisogno d’aiuto.
ecco, il cuore lascia passare, sempre. il portafoglio, solo l’avarizia.
Si può vedere (!!!) :
E qui :
Irregimentare gli occidentali, trasformandoli in disciplinati cinesi, non è un’operazione facile.
Così le elites finanziarie hanno utilizzato uno stratagemma ingegnoso, hanno approfittato di un’epidemia influenzale piuttosto innocua per imporre una vaccinazione di massa; l’inoculazione a sua volta ha permesso di fornire ai cittadini un lasciapassare che funziona come un interruttore della nuova carta digitale unica, comprensiva di carta d’identità, tesserino sanitario, carta di credito.
Probabilmente, in futuro, ogni sei mesi le persone andranno a fare atto di sottomissione al nuovo potere sanitario-dittatoriale sottoponendosi alla magica iniezione; in questo modo il green pass verrà rinnovato, attivando i documenti della carta unica, senza i quali non sarà possibile viaggiare, accedere alle cure mediche o effettuare i pagamenti.
Resta inteso che il green pass potrà essere disattivato anche in caso di comportamenti non conformi alle direttive del governo, esercitando sulla popolazione un eterno ricatto.