Anna Lombroso per il Simplicissimus
La distanza dal Campidoglio, ombelico dell’Urbe, a Via dei Lucani è di 5,5 km. La distanza dal centro di Roma alle tane dei lupi, dimenticate anche dai Gamberi Rossi in cerca di cucine della tradizione e da una effimera movida, nelle quali è caduta una imprudente Cappuccetto Rosso, massacrata e dilaniata anche post mortem, è di circa 16 minuti in auto o con un bus, traffico permettendo.
Incommensurabile è invece la distanza della Capitale sia pure invasa dall’immondizia, bucherellata e mefitica, dalle periferie sempre più estese, via via che le disuguaglianze alzano muri sia pure virtuali tra i quartieri destinati alla residenza di un numero sempre minore di cittadini che meritano questo nome per censo, rendita, privilegio, insieme ai loro empori, agli uffici e alla banche che svettano rispecchiando nelle loro pareti di cristallo l’oscena contemporaneità, gli hotel e i B&B, unica forma di accoglienza accettata e favorita, e invece interi quartieri di falansteri trasandati, che sconfinano in agglomerati di casucce, baracche, condomini mai finiti e già dismessi.
Tanto che ben prima del cannibale all’Interno, Banca Mondiale, Fmi, Nato e centri di studi strategici dell’impero, ritengono che quello che succede a Roma e ormai in tutte le città sia il preambolo di una guerra a bassa intensità, alla quale i governi e le amministrazioni devono prepararsi impugnando le armi, e non sorprende, della repressione, in modo che bidonville e favelas (che qualcuno ha chiamato le discariche dell’eccedenza) non premano violentemente come orde barbariche e animali feroci sulle eleganti dimore, sulle prestigiose sedi di industrie e istituzioni. In fondo a questo devono servire leggi recenti, comprese quelle italiane, a identificare e punire gli elementi del disordine che turbano in decoro e costituiscono una minaccia per la civiltà, i poveri insomma, di tutti i colori, etnia, religione, con preferenza per quelli più diversi anche solo a guardarli.
Ciononostante gran parte del mondo urbano del XXI secolo è già condannata anche prima di sanzioni e tribunali a vivere nello squallore, circondato da inquinamento, escrementi e sfacelo.
Le “case” abitate dagli strati più poveri del proletariato urbano si trovano su suoli d’infimo valore e marginali, come zone golenali, acquitrinose, collinari o contaminate da scarichi industriali: siano le favelas di São Paulo e di Rio de Janeiro col rischio di frane e smottamenti, siano le callejones di Lima costruite in buona parte dalla Chiesa cattolica, colosso immobiliare, destinate a crollare al primo temporale, siano le bidonville di Nuova Delhi, che ospitano un milione di straccioni, mentre a Bombay un milione e mezzo di persone, pur avendo un lavoro, dorme sui marciapiedi. O sia la capitale della Mongolia, assediata da un insediamento di tende in cui vive mezzo milione di ex allevatori scampati a espropri e fame; o il Cairo, dove le tombe dei Mamelucchi sono abitate da un milione di persone, mentre un altro milione di cairoti dorme sui tetti. E siccome rifiuti urbani richiamano rifiuti umani, parimenti indesiderabili e che è necessario sottrarre alla vista della gente perbene, Quarantena a Beirut, Hillat Kusha a Khartoum, Santa Cruz Mehehualco a Città del Messico, la “Montagna fumante” a Manila, si chiamano così le discariche nelle quali si rintanano i più indigenti, sono i posti in cui i più miserabili trovano riparo e sostentamento nell’immondizia.
E non può essere che così, se in tutte le città, grandi e piccole, nelle megalopoli che si accingono a convertirsi in necropoli, come nelle capitali dell’arte e della cultura, la politica dell’abitare è ridotta a pratica negoziale di governi e amministrazioni che contrattano consenso, voti, prebende, “compensazioni” miserabili con costruttori e immobiliaristi, mandatari delle più nefaste bolle finanziarie, se consiste nel rendere impossibile per i cittadini mantenere la residenza dove sono nati e vissuti, costringendoli a lasciare le case “dentro le mura- perlopiù simboliche” e spostarsi “fuori”, in spazi residuali, in non-luoghi, in “zone grigie”, in junk space, in appositi dormitori, mal collegati da reti di trasporti vetuste, sprovvisti di servizi, brutti in posti brutti, che quindi si meritano oltraggi aggiuntivi dai quali è doveroso risparmiare le geografie del lusso e del privilegio. e all’espulsione dei meno abbienti segue il camouflage dei fabbricati aggiornandone non solo gli impianti igienici, l’areazione ma l’intera struttura, a scapito delle sue caratteristiche storiche, cancellando identità urbana in modo da renderla irriconoscibile e annullare la memoria e l’appartenenza.
Succede ovunque, succede a Venezia, succede a Forenza, succede a Napoli, la prima città a scegliere il recupero in periferia, quando agli inizi degli anni ottanta la giunta di sinistra guidata dal sindaco Maurizio Valenzi approvò un piano per le periferie, attuato con le risorse straordinarie della ricostruzione post-terremoto del 1980, dove malgrado gli sforzi , ci sono due entità separate la “Napoli bene” di Chiaia, Vomero, Posillipo e la “Napoli malamente” che va dalle periferie esterne di Scampia, Ponticelli, Barra alle periferie interne (il centro storico degradato di Forcella, Quartieri Spagnoli, Rione Sanità), da una parte una ricchezza ostentata e dall’altra una bomba sociale che fa paura. Succede a Torino dove il più rilevante intervento di qualificazione dell’intorno alla città, noto anche per i pogrom contro gli insediamenti rom, è consistita nella chiamata da parte dell’ex sindaco Fassino rivolta al senatore a vita Piano, quello del rammendo delle periferie, per la dissennata costruzione di un grattacielo.
Succede a Milano, vittima di quella che è stata definita una indigestione mortale di cemento, vetro, acciaio, grazie a progetti che interessano oltre 3 milioni di metri quadrati: Area Expo, scali ferroviari, Bovisa Gasometro. Zona Falk e Città della Salute, Città Studi, a Citylife, Fiera Milano City, Piazza d’Armi e Santa Giulia a Rogoredo, tutte operazioni che coinvolgono i più potenti gruppi industriali italiani e stranieri, molti presenti nelle cordate del malaffare. Nella capitale morale sono in arrivo nuove costruzioni su oltre 3 milioni di metri quadrati, di cui buona parte a destinazione terziario e residenziale, in una città che ha invenduti o sfitti 1,5 milioni di metri quadrati a uso commerciale, in cui è vuoto il 6,8 per cento degli uffici nelle aree centrali, il 16 per cento in periferia e il 13 per cento nell’hinterland e circa 30 mila appartamenti sfitti o inutilizzati. E dove è prevedibile scoppierà una nuova velenosa bolla immobiliare, mentre sempre più milanesi di antica o recente generazione vengono espulsi.
Succede nella Roma dei gatti in tangenziale, mica solo a Bastogi, mica solo a Tor Sapienza o nelle innumerevoli contrade del malessere remote e rimosse dalla vista dei Palazzi, i cui abitanti si sentono traditi tanto da consegnarsi a Forza Nuova che rivendica di avere in pugno cinque o sei quartieri, i cui abitanti si sentono invasi e assediati perché è là che si rifugiano o vengono fisiologicamente conferiti quelli che stanno perfino peggio di loro, vite nude senza documenti e fissa dimora, scarti mandati dove ci sono già altri scarti, i cui abitanti trovano ascolto e appoggio proprio come gli emigranti emarginati negli States, in Mafia Capitale, e si riconoscono negli slogan, nelle zuffe e nelle prepotenze dei club degli ultrà, in quella combinazione di tifo calcistico e nostalgia dei Robin Hood de noantri. E dove molti ragazzi, proprio come nei territori della baby gang napoletane, “sfangano” la giornata nelle truppe della manovalanza dello spaccio.
Si dice che quella è terra di nessuno, dove va a finire chi è ancora meno di nessuno, come una ragazzina che si è data in pasto a un branco di altri nessuno e che ci ricorda amaramente che una delle conquiste fatte da chi sta su a nostre spese consiste nell’obbligo alla cautela, nell’accettazione ragionevole di limitazioni della libertà di girare per la città, tutta e alla luce delle stelle, fare incontri, belli o brutti, senza paura e senza sospetto. Perché nessuno ci accusi di “essercela cercata”.
Si può leggere:
http://contropiano.org/news/cultura-news/2018/10/29/sulla-mia-pelle-un-cristo-contemporaneo-tra-kafka-e-pasolini-0108956
“ettiamola così, meno pippe mentali su migranti extracomunitari, che lavorano in settori che senza di essi sottopagati dovrebbero solo chiudere, essendo settori arretrati e non in grado di fare economie di scala”
Ringraziamo gli immigrati per consentire di continuare a sfruttare dei lavoratori stranieri sottopagati ( dumping sociale e salariale…) da parte di prenditori inefficienti o semi falliti… certo proprio un bel connubio che porta vantaggi alla causa delle classi subalterne italiane, e chissà da quanti anni va avanti così con decisivo e quasi totale appoggio dei sinistrati.
Signora Annapaola,
non ho attribuito a lei la definizione “Israele unico paese democratico”, la ho solo ripresa dall’interessante contributo che ha fatto avere. Attribuisco a lei, invece, che la “sinistra italiana è un ammasso putrescente distinguibile ormai per l’odore nauseabondo che emana, coi suoi Rolex, vestiti eleganti, erre moscia d’ordinanza”. Attribuisco a lei lo scadere in questi triti e ritriti luoghi comuni, e niente di peggio c’è per una persona intelligente. Infatti non è così, perché senz’altro dalla parte politica che fa capo a Renzi emana “odore nauseabondo” e tutto il resto. Ma esiste, mi creda, una sinistra di persone perbene che ha un altro odore. E un’altra idea.
Si può leggere:
http://www.senzasoste.it/la-grande-scommessa-del-governo-sui-bond-la-prigione-tecnologica-del-reddito-cittadinanza/
@ Annapaolai
ll fatto e che i italia e una percentuale esorbitante di donne viene uccisa da uomini che la stragrande maggioranza delle volte sono bianchi e italiani da generazioni
La confusione c’e la ha in testa chi ha scritto il commento riportato, gli abitanti di S. Lorenzo ., il quartiere popolare in cui si sono svolte le due manifestazioni, erano con i manifestanti e contro forza nuova e salvini.
Il capo della lega già non aveva potuto parlare a S Lorenzo circa una settimana fa perchè contestato
In tutta evidenza, il quartiere popolare è contro salvini e razzisti che indicano falsi nemici , questa volta ad essere radical chic, pippisti mentali e compagnia sono i commentatori come quello riportato da Annapaola
Mettiamola così, meno pippe mentali su migranti extracomunitari, che lavorano in settori che senza di essi sottopagati dovrebbero solo chiudere, essendo settori arretrati e non in grado di fare economie di scala, a beneficiare della chusura sarebbero le produzioni estere piu tecnologiche
Meno pippe mentali sul nuovo governo, io ad es, sono un lavoratore autonomo con partita iva, ma le detrazioni non mi portano benefici, riguardano i classici piccoli imprenditori ed i loro falsi ammortamenti
Io lavoro per aziende che sono davvero sui mercati internazionali, avrebbero bisogno di banda larga, sostegno alla vera rivoluzione industriale 4.0 (non ridicolmente i tapis roulant per fatmacisti che hanno il deposito nel seminterrato).
La manovra del governo favorisce i piccoli imprenditori familistici e che si reggono sullo sfruttamento degli extracomunitari, nemmeno i settori seri ed innovativi dai quali solo potrei avere un reddito maggiore, A me non ne viene niente, ma neanche alle normali partite iva, che lavorano per un solo committente e nei fatti sono salariati, pur che la propaganda leghista dice il contrario
meno pippe mentali circa il reddito di cittadinanza, che è la scusa per tagliare le prestazioni sociali , per cui poi il percettore di reddito di cittadinanza per non perdere questo stesso sarà costretto ad accettare i peggiori lavori da job act di renzi appositamente non abrogato E’ la modernizzazione sovranista antiproletaria, anche hitler parlava di miti della comunita di sangue germanica e favoriva il capitale tedesco, da noi oggi il fascismo non è all’ordine del giorno perche la lotta di classe langue ma i mazzieri li tengono in caldo per ogni evenienza futura
infine meno pippe mentali circa lo scontro con l’europa di di maio salvini, e solo una manfrina riguardando pochi decimali di punto, ed andando i benefici della maggiore spesa alla piccola borghesia rentier non certo a partite iva propletarizzate o a disoccupati ingannati col reddito di sudditanza
Pian pianino a queste cose ci è arrivata anche la Lombrosa, cui ricordo che in alcune zone tra il veneto ed il trentino, di cui sono originario, è normale declinare al femminile anche i cognomi.. Ma non era anche Ella del profondo Nord ? Evidentemente Le è rimasta la costituzione mentale della scolaretta, se come ha detto il suo cognome declinato al femminile le ricorda la scuola elementare
Fatti, e non pippe mentali !!
@jorge Ti stavo aspettando, caro amico.
Lorenzo è stato gratuitamente aggressivo e Annapaolai ha riportato un delirio.
Ancora non hanno capito la fregatura giallo verde a cui molti, anche onestamente per mancanza di sinistra, si sono aggrappati.
Ma gli occhi tocca tenerli aperti.
Il reddito di cittadinanza è una misura di destra, senza se e senza ma. E Jorge ha ben spiegato il perché.
Lo scontro con l’Europa è pura propaganda politica, da entrambe le parti.
Le migrazioni sono da sempre un modo di tutte le creature terrestri di trovare un luogo migliore per vivere.
Il cambiamento climatico aggiunge altre nuove migrazioni a quelle create dall’umano occidentale che fa guerre con qualsiasi nazione si metta di traverso alla sua eccezionalità e portanza democratica, lasciando in quelle nazioni morte, povertà e deserto, perché si va per rubare.
Il politically correct della falsa sinistra, il globalismo alla Merkel, mentre si mangia un cappuccio con brioshe o si sorbisce un aperitivo guardando un tramonto da un grattacielo, quello delle “porte aperte” ha fatto giustamente incazzare il popolo, quello occidentale meno fortunato.
Quello che poi ha votato per Salvini che è un grande comunicatore, uno che sa usare i social e il risultato lo abbiamo visto.
Credere che a Salvini interessino i problemi di questa maggioranza è naïve. Sta usando i grillini come marionette e il vincitore è lui.
Per ora. Vediamo dopo gli effetti del DEF, effetti veri.
Rispetto al vero fascismo a questo governo mancano un paio di elementi (oltre a uno scarso nazionalismo): la violenza gratuita contro chi non è d’accordo e la guerra come principio ordinatore.
Cerchiamo di vedere OLTRE il lampione.
Lo scontro con l’Europa è pura propaganda politica, da entrambe le parti
DA ENTRAMBE LE PARTI, è una considerazione sacrosanta, e per quanto concerne la manfrina da parte dell’europa, si tratta di una osservazione di raro acume che condivido ma che finora solo da te ho sentito
Tutti i governi precedenti hanno sempre sforato, anche più dei quattro decimali di punto del governo attuale , ma le istituzioni europee mai hanno fatto problema
In fondo è sempre una fazione della borghesia che guida le istituzioni europee, ed è una fazione borghese per quanto un pò diversa, quella che guida il governo italiano. Il governo italiano vuole ricontrattare qualcosa rispetto all’Europa, favorendo i piccoli imprenditori improduttivi ovvero il corpaccione dell’economia italiana (solo il 10% delle imprese italiane esporta, e non sono quelle piccole piccole). Gli strati popolari vengono mobilitati a questo scopo con la scusa della comunità nazionale ma saranno lasciati a bocca asciutta
Un altro elemento importante che, ricordo bene, tu hai messo nel passato in evidenza, è che una rottura con l’Europa implica nei fatti un rapporto più stretto con l’America ( oggi di Trump)
Non voglio metterti in bocca cose forzosamente, aggiungo io che sarebbe necessaria una analisi dello scontro inter-imperialistico a livello globale, per stabilire come il nostro paese dovrebbe posizionarsi. Il pericolo e che per fare dispetto alla germania si cada nelle braccia di Trump, che non è diverso da quell’Obama di cui il Sig Simplicissimus tanto a ragione parlava male
Dal mio punto di vista, anche qui piuttosto che con posizioni di pancia, si dovrebbe ragionare con la bussola degli interessi di classe ( un potenziale terreno comune con altri popoli europei)
Non sarebbe certo il fondo sovrano russo a sostenere l’Italia in caso di scontro vero con l’ europa, uno scontro che è da escludere fin quando dura il governo attuale
@Jorge
In Italia abbiamo 113 basi NATO/USA tra Usaf (aviazione), Navy (marina), Army (esercito) e NSA (National security agency, ovvero l’Agenzia di sicurezza nazionale interna statunitense). C’è anche la SETAF (Southern european task force, la Task force sudeuropea).
Siamo sotto controllo esterno.
Siamo, per dirla alla simpatica maniera di Obama, una nave ammiraglia che si prolunga verso il Mediterraneo, per controllare Africa e Medio Oriente.
Perché noi, USA siamo il meglio del meglio, decidiamo le sorti del mondo e portiamo la democrazia in cambio di risorse naturali quali petrolio, gas, oro e uranio e cobalto e diamanti.
Mica siamo stronzi come i francesi o inglesi o olandesi, mica facciamo i colonizzatori, noi siamo vostri amici. Vi difendiamo dai cattivoni comunistacci come russi e cinesi.
Ah, i russi non sono più comunistacci, mi si dice. Però sono russi e quindi colpevoli di tutto, capaci di modificare le nostre elezioni, di essere ubiqui e di spiarci. Non importa se il PIL russo non arriva nemmeno a quello della California, non importa se le spese militari russe sono un decimo di quelle USA. Sono russi.
Se i russi non avessero fermato i nazisti, contando un morto su due nella seconda guerra mondiale, noi americani col cazzo saremmo arrivati in Europa. Però vi saremmo stati vicini, col pensiero e con la vendita di armi che, in modo equanime, avremmo dato a Hitler e a Stalin.
Perché per gli USA o meglio i ricchi patriarchi USA, gente tipo Rockefeller o Rothschild o Bush, prima bisognava fermare i russi comunisti della Rivoluzione d’ottobre che mi stavano già contaminando i tedeschi, magari guadagnandoci sopra (fatto) e poi la crisi del 1929, la prima grande crisi capitalistica, come rialzarci se non con una seconda lucrosa guerra mondiale? Rifatto.
Washington.
Washington e i quattro seguaci anglofili. Dalla guerra di Suez la perfida Albione dall’attuale economia stracotta, non conta più, se non come zerbino. Basti vedere Skripal e May.
L’Italia, la Germania e il Giappone hanno perso la guerra. L’Italia fa la nave ammiraglia nel Mediterraneo, la Germania il kapò in Europa e il Giappone guarda i confini orientali.
Non bastava.
Dopo il crollo sovietico nel 1990, gli statunitensi (mai fidarsi, sono falsi e profittatori) promisero a Gorbaciov che MAI si sarebbero inoltrati verso i confini russi. Invece lo hanno fatto, moltiplicando le basi NATO tutt’intorno ai confini del Pivot geopolitico terrestre, per dirla alla Mackinder, come lesse nel lontano gennaio 1904 a Londra, in una sera buia e tempestosa.
Qualcuno davvero pensa che l’Italia possa avere una sua SOVRANITAHAHAHAHAH?
O una sua politica estera?
Il TAP è SOLO geopolitica, è voluto dagli USA che dal colpo di Stato in Ucraina stanno facendo di tutto per impedire ai russi di vendere il loro gas, soprattutto agli europei, vicini di casa dei russi.
I polacchi, odiatori professionisti dei russi, hanno accolto la prima visita di Trump in Europa e per primi hanno acquistato lo shale gas USA.
Anche noi italioti dobbiamo acquistare shale gas USA, basta con quello comodo e a buon mercato russo, meglio il loro costoso e complicato shale gas e servono rigassificatori, purtroppo ne abbiamo solo 4 e uno solo, forse due che funzionano.
Il TAP ci “diversificherà” l’acquisto di gas. A fine 2019 scadono i contratti con Russia e Algeria. L’Algeria ci darà meno gas, per una sua scelta politica. La Russia ci darà tutto il gas che vogliamo ma senza contratto di fornitura lo strapagheremo.
Il TAP ci porterà gas azero. L’Azerbaigian è un noto Paese democratico che ha relazioni trasparenti con l’Unione europea.
Ma soprattutto l’Azerbaigian ha le riserve di gas in esaurimento. E quindi il gasdotto ci porterà presto ancora gas russo ma venduto dagli azeri, con sovrapprezzo.
Si, dicono che il TAP potrebbe portare gas dall’Egitto (quello scoperto dall’ENI e per cui è stato orribilmente assassinato il giovane Giulio Regeni) o magari quello israeliano che derubano ai palestinesi essendo nel mare di fronte alla Striscia di Gaza. O magari quello di Cipro che i turchi hanno impedito all’ENI di estrarre.
E ho semplificato molto in questa descrizione.
Trump ha incoraggiato Conte e Putin l’ha lodato.
A chi giova una Europa debole e disunita?
A chi giova questa Europa dei ricchi filo Washington?
Proposito: due parole o tre intorno all’amara concretezza di anonimo e al “dolore immenso/che illumina buchi neri” cui fa cenno, con un perfetto, haiku, la brava Dani. Poi però… Poi però mi sono imbattuto nel sig. Lorenzo e nel suo irresistibile frasario. Ha spento la magia? Macché: mi ha piacevolmente obbligato a leggere Jorge…
Da “LA STAMPA” del 28/10/2018
I due cortei contrapposti per Desirée
Due manifestazioni, due connotazioni
politiche agli antipodi. A scatenarle un
unico motivo: la morte della 16enne Desirée Mariottini, drogata e stuprata in
uno stabile nel quartiere San Lorenzo.
Nel giorno della convalida di fermo per
i tre indagati, l’Anpi si è ritrovata ieri in
piazza dell’Immacolata. «Abbiamo preso questa piazza insieme alle associazioni femministe perché non tolleriamo
più strumentalizzazioni», ha detto il
presidente provinciale Fabrizio De Sanctis. A poca distanza, l’organizzazione di
estrema destra Forza Nuova si è ritrovata a Porta Maggiore con poche decine
di manifestanti per una “passeggiata di sicurezza”.
Copiaincollo un commento su comedonchisciotte.org a proposito della povera Desirée.
Annapaola
PietroGE • 4 ore fa
Un minestrone confuso che non fa altro che sollevare polverone per cercare di nascondere la scomoda realtà.
-La ragazza non è stata uccisa dal degrado, è stata torturata bestialmente e uccisa da rifiuti umani, animali che dovrebbero essere trattati come tali e fatti fuori con una corda al collo come si fa in Iran con gli spacciatori. Questa feccia la ritroviamo in questo Paese grazie al buonismo ebete di buona parte della classe politica e dei media.
-Questo Paese è ormai diventato una discarica per criminali del terzo mondo e sono convinto che più di un Paese ha aperto le galere ed ha messo i propri criminali sui barconi in direzione Italia.
-La risposta a questo crimine da parte della cosiddetta ‘società civile’ è stata allucinante. Il culmine si è avuto con la dimostrazione ‘contro il fascismo’ dell’ANPI. Questo ectoplasma di teatranti che si spacciano per partigiani con una differenza rispetto a quelli veri : loro combattevano (con le armi) contro l’invasione questi combattono (con le dimostrazioni) a favore dell’invasione.
-E che dire dei media : la Gruber ha preferito parlare della crisi della sinistra, altri a La7 gli hanno dedicato un decimo del tempo dedicato quando ad una nera qualcuno tirò un uovo in faccia. Bella anche la risposta della famosa lobby. Emanuele Fiano propone di demolire l’edificio e di fare lì un giardinetto, Gad Lerner non ha detto che se l’è cercata ma quasi. Dovrebbero invece spiegare come mai simili cose non avvengano mai nel loro Paese : Israele. Primo perché di immigrati non ebrei non ne prendono e secondo perché se uno si azzarda a spacciare, specie davanti ad una scuola, lo fanno fuori. Beh, è ora di seguire l’esempio dell”unico Paese democratico’ del MO.
ma che assurdo poi criticare l’Anpi perchè composta da giovani che non hanno fatto la resistenza, sarebbe come dire che i liberali non si devono chiamare liberali perchè vengono molte generazioni dopo Cavour o D’azeglio.
Ma che assurdità sono, il movimento partigiano ha dato luogo ad un movimento ed a delle categorie politiche di valore generale, non si tratta della continutà personale, il commentatore da lei citato è un mentecatto
Gruber-Fiano-Lerner (Lerner…): bastano i nomi, vale a dire solo piccoli e piccola parte della quintessenza dell’ipocrisia.
E poi, in Israele lo spaccio e il consumo di droghe sono una vera e propria piaga che nemmeno i fascisti al governo riescono a sanare.
E infine: definire Israele “unico paese democratico” è la degna ciliegina su un simile sproloquio.
E il suo pensiero, signora Annapaola?
@Luigi
No, guardi che la frase ”unico Paese democratico’ è scritta tra il virgolettato, che come sicuramente saprà ne sottolinea in senso ironico il significato.
Su Israele e sulla cricca fascista che lo governa non posso che essere d’accordo con lei. Circa l’accento sull’ipocrisia della lobby sionista, spero sia anch’esso condiviso da tutti i sinceramente democratici. Non c’è bisogno di scomodare l’orrido antisemitismo per sdoganare il discutibile sionismo, come troppi “democratici” sono abituati a fare per timore dell’innominabile quanto terribile potere che quella lobby esercita, che si abbia onestà e pudore per riconoscerlo o meno.
Proprio mentre scrivo sto sentendo Salvini parlare a Garbagnate da… uomo di sinistra, difendendo i diritti dei lavoratori contro lo sfruttamento dei falsi impieghi da “dueurolora”.
Qualcuno qui obietterà che Salvini non può parlare da “uomo di sinistra”, che il suo è al massimo “populismo”. Sono gli stessi davanti ai quali la cosiddetta sinistra italiana è diventata quell’ammasso putrescente distinguibile ormai per l’odore nauseabondo che emana, Pur in un tripudio di Rolex, vestiti eleganti ed erre moscia d’ordinanza.
Circa i “giovani partigiani”, direi loro, semmai, di cercare di capire la differenza tra chi ha lasciato casa, famiglia e spesso la vita per combattere un invasore e chi come loro, sempre crogiolandosi nella propria supponenza, ha usurpato il “brand” per sbandierarlo a piacimento sulle pubbliche piazze e sperare così di aver diritto ad attenzione e rispetto. Senza riuscire a capire cosa significhi veramente aprire indiscriminatamente all’immigrazione: magari un risparmio in famiglia sulla paga di colf e badanti, sicuramente un’altro chiodo sulla bara dei diritti dei lavoratori italiani.
Voi, cari i miei giovinastri “di sinistra” non siete partigiani, come roberto Fiore non è un fascista, Tutti quanti siete soltanto dei perfetti cialtroni in una commedia che ormai ha stancato il popolo. Quello vero, che ha iniziato a capire e vi ha voltato le spalle.
Onestamente quello che colpisce dei ragionamenti di Annapaola . e molti come lei, è che non sentono il bisogno di validare quello che dicono con riscontri oggettivi,
Salvini contro i lavori a due euro orari, e perchè non ha abolito il jobs act ? Anzi, la lega era contraria alla causale da produrre da parte dell”azienda che licenzi, ed era contrarissima alla abolizione dei vaucher, infatti rafforzati rispetto alla versione originale proprio dal nuovo governo (nonostante di maio aveva promesso di eliminarli)
Gli extracomunitari lavorano in settori improduttivi per cui se non ci fossero essi a lavorare in maniera sottopagata, tali aziende praticherebbero prezzi troppo alti ed uscirebbero fuori mercato. Non sarebbero assunti italiani a salari migliori, ma le aziende in causa sparirebbero e vedrebbero acquisire la loro quota di mercato da aziende estere capaci di economie di scala
S è mai chiesta perchè in europa si consuma ottimo pomodoro olandese e non pomodoro italiano ? La struttura della proprietà e la mancanza delle economie di scala ha creato un gap irresolviibile per le produzioni italiane, senza gli extracomunitari sarebbero morte,
Unica alternativa, una pesantissima ristrutturazione del capitalismo italiano grande e piccolo e piccolissimo ( con misure a tutela dei lavoratori), ciò che la lega e salvini aborrono e che solo una sinistra dirigista potrebbe fare ( non la sinistra degli ultimi decenni cooptata dal capitale)
Queste questioni sono terreno di scontro per interessi radicati e fortissimi, con tutto il rispetto non si possono affrontare senza essere molto smaliziati, lei ragiona senza confronto con i dato oggettivi ( in apparenza almeno, da vera populista radical -chic, abbastanza benestante da sognare e non confrontarsi con i dati reali)
C’e però un dato politico circa le manifestazioni di venerdì 26 ( contro razzismo e per Desiree, ragazza di colore uccisa da due africani), e poi di sabato 27 (sindacati di base ed Anpi)
Le due manifestazioni sono riuscite ad invertire la tendenza razzista e fascista di incolpare gli extracomunitari e migranti di ogni disagio e cosa negativa che c’e in Italia, si è affermato con la forza dei numeri (migliaia di persone in piazza) :
1) che lo stupro e la morte di Desiree dipendono dalla violenza maschile, e che la razza non c’entra nulla.
2) che i problemi dei lavoratori dipendono proprio dal nuovo governo Di Maio-Salvini, e che questo governo non riesce più a far credere che sono gli extracomunitari a peggiorare le condizioni di lavoro degli italiani (concorrenza al ribasso – esercito industriale di riserva, erano le accuse della lega ai migranti)
Ora sul razzismo e sui diritti dei lavoratori Salvini ed il governo hanno perso la iniziativa ed appaiono per la prima volta sulla difensiva, è certamente un passaggio molto importante e si può pensare che questo processo produca altri momenti di avanzamento
Questo passaggio di venerdi e sabato, era stato preceduto dalla contestazione di Salvini a S Lorenzo quartiere di Roma, circa 7 giorni fa. Al capo leghista era stato impedito di parlare, egli voleva usare la morte di Desiree per fare propaganda razzista e nazionalista (io dico per legare i lavoratori allo stato ed al capitale italiano)
Inoltre oggi 28 ottobre, giorno seguente alle manifestazioni, è l’anniversario della marcia su roma, Ieri l’Anpi e i sindacati di base hanno fermato Forza Nuova (presente Roberto Fiore) proprio al quartiere romano di S. Lorenzo, dove già gli squadristi della marcia su Roma non avevano osato entrare per paura del popolo armato
Ma… con quanta “ideologia” ti sei ubriacato per vedere nei 4 cialtroni
scalcagnati dei centri sociali, peraltro affiancati a cittadini in numero dieci volte maggiore favorevoli al ministro, una massa tale da intimidire uno come Salvini?
Salvini ha desistito unicamente per non permettere a quattro-imbecilli-quattro, ai quali tu batti le manine, di far casino e magari ferire persone per bene, molte le donne presenti, che subiscono sia la spazzatura (le aree dismesse e degradate di proprietà del fratello di Veltroni)) che gli scarafaggi che attira (i 4 di cui sopra).
L’Anpi (tutti ultracentenari o solo personaggi in cerca d’autore?) e i sindacati di base dovrebbero fare un monumento a Roberto Fiore, visto che offre loro generosamente il pretesto per dare contezza della loro altrimenti inutile esistenza.
Lascia stare le inesistenti masse popolari pronte alla lotta. Chi si ribella davvero sostiene l’attuale governo, dati alla mano è l’unico che possa offrire qualche speranza di cambiare il sistema nel quale tutti gli altri hanno in tutti i sensi inzuppato il biscotto (non vado oltre la metafora essendo nei commenti dell’articolo di una signora…).
Coraggio, in fondo puoi sempre andare a cantare bella ciao a qualche rimpatriata alcoolica tra vecchie mummie e giovani cariatidi, con lacrimuccia finale e schitarrata stonata stile latinoamericano.
P.S.
A scanso di equivoci, io non sono fascista, non lo sono mai stato e ho sempre considerato tale chi usa la violenza per prevaricare il prossimo. Proprio come fanno alcuni deficienti che abbiamo visto in azione nei fatti di cui sopra. Fascisti a loro insaputa, ma che importa… tanto non sanno un caxxo.
Sei però un luogocomunista, Salvini ha parlato a Napoli nonostante i fortissimi centri sociali locali lo contestassero, allora non valeva che come tu scrivi
“Salvini ha desistito unicamente per non permettere a quattro-imbecilli-quattro, ai quali tu batti le manine, di far casino e magari ferire persone per bene, molte le donne presenti”
Evidentemante a Napoli Savini la preoccupzione per il ferimento degli innocenti non la aveva ( richiamare tale preoccupazione di Salvini è infatti una tua pippa mentale). A Napoli un sostegno popolare Salvini lo aveva, ieri a Roma no, qualcosa sta cambiando
Poi, bella ciao, le manine, la lotta popolare, sono tue pippe mentali di cui io non ho parlato, quì sono in gioco fattori propedeutici alla lotta di classe, di cui presumo che tu conosca solo i resoconti del fu Indro Montanelli
Il tuo è un lingiuaggio di pancia, che io per una volta riprendo, tale linguaggio istintuale precede e sopravanza il tuo pensiero infatti anche tu cadi nell’assurdo già contestato ad Annapaola circa l’Anpi
“ma che assurdo poi criticare l’Anpi perchè composta da giovani che non hanno fatto la resistenza, sarebbe come dire che i liberali non si devono chiamare liberali perchè vengono molte generazioni dopo Cavour o D’azeglio.
Ma che assurdità sono, il movimento partigiano ha dato luogo ad un movimento ed a delle categorie politiche di valore generale, non si tratta della continutà personale, parlare di troppo giovani o di ottuagenari è roba da mentecatti
Buona domenica a tutti,
al degrado della politica corrisponde il degrado urbano. E umano. Ai politicanti di ieri e di oggi -che hanno bene assorbito- è sempre piaciuta e piace la periferia. L’hanno inventata loro, su richiesta dei benpensanti di ogni tempo. E poi le frequentano le periferie, in campagna elettorale. Così ha fatto per esempio il segregazionista andando allo Zen di Palermo (cito Zen perchè è andato lì e non, che so, a Sant’Elia a Cagliari). Non è ripugnante che un segregazionista vada a far visita ai segregati per chiedergli i voti promettendo in cambio altra segregazione? Eppure, quando è stato lì avrebbe dovuto capire al volo che bel altre sono le 7urgenze. Qualcuno gli avrà pur detto di una certa baracca data alle fiamme: lì era la scuola materna. Che per le medie si fa lezione in uno scantinato. Che ufficio postale e farmacia sono stati trasferiti altrove. Che l’assegnazione delle case è controllata dalla mafia. Che ogni cosa, lì, ha odore di disagio sociale ed economico e insicurezza e marginalità e dispersione scolastica e infiltrazioni mafiose. E qualcuno gli avrà anche detto che Zen è stato progettato da una archistar. Un’altra, la più fulgida (e anche la più grassa, in tutti i sensi) di tutte lo vuole invece radere al suolo… Chissà se il ministro dell’interno è a conoscenza del fatto che, come esposto nell’articolo della signora Lombroso, tutte le periferie di tutte le città sono in questo stato. E lo sa che è stata creata una commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie?
La storia di Desire’e, la sua vita e la sua morte, sono diretta conseguenza di questo scadimento politico, urbanistico, sociale. Ma altrove si punteranno gli indici. Sono già state issate le croci.
“Si dice che quella è terra di nessuno, dove va a finire chi è ancora meno di nessuno, come una ragazzina che si è data in pasto a un branco di altri nessuno e che ci ricorda amaramente che una delle conquiste fatte da chi sta su a nostre spese consiste nell’obbligo alla cautela, nell’accettazione ragionevole di limitazioni della libertà di girare per la città, tutta e alla luce delle stelle, fare incontri, belli o brutti, senza paura e senza sospetto. Perché nessuno ci accusi di “essercela cercata”.”
Continuiamo ad ammassare disperati, nella disperata già itaGlia, così facendo la situazione non potrà fare altro che progredire…
Anna Lombroso scrive con un dolore immenso e come un fiume in piena, illuminando i buchi neri dei rifiuti, umani e urbani.
GUERRA A BASSA INTENSITÀ.
E si allargherà, dalle necropoli/metropoli fino alle province.
grazie Dani, in effetti il mestiere e gli anni non mi hanno dato il distacco da “osservatore” che forse si vorrebbe, ma che in verità mi puzza sempre di malintesa superiorità e di pregiudizio di comodo, quello che affligge gli opinionisti attaccati alla poltrona di celebrate redazioni sulla quale allestiscono l’affidamento per via dinastica dei loro messaggi e incarichi a figli e figlie che per codice esistenziale non capiteranno mai in quelle tane di lupi
@ Dani
bisogna anche reagire ed affermare una pratica autonoma dal teatrino della politica,