No, caro D’Alema non è affatto immorale che Monti si presenti contro Bersani, spinto fino all’inverosimile da quelli stessi poteri che lo hanno posto a Palazzo Chigi da tecnico. Trovo invece immorale che il Pd abbia accettato supinamente un disegno – ahimè assai simile a quello greco – con l’imposizione di un governatore e che abbia tradito anche l’ultimo rimasuglio delle proprie radici permettendogli senza se e senza ma di scassare lo stato sociale. Trovo immorale che il partito abbia partecipato supinamente alla giubilazione dell’articolo 18, alle misure che stanno mandando a picco l’economia italiana, alle prese in giro del precariato, alla rapina delle pensioni portata avanti, tra l’altro, con impressionante incompetenza.
Capisco che ora temiate per i posti e per le cadreghe che sembravano ormai sicure e riconquistate. Ma trovo assolutamente immorale che l’obiezione a Monti giunga su questo e non sui massacri sociali che ha compiuto e che certamente continuerà a compiere con la vostra complicità. E’ l’ennesimo segno di un distacco dall’elettorato e dai cittadini in nome di un eltitarismo oligarchico che di certo la ritualità delle primarie non può cancellare. Tanto più che molti elettori – caso unico nelle democrazie – per poter mettere la scheda nell’urna sono stati costretti a “votare” l’agenda Monti, anche se molti non si sono accorti che questo diceva il documento da sottoscrivere.
Quindi non è affatto “illogico e in qualche modo moralmente discutibile che il Professore scenda in campo contro la principale forza politica che lo ha voluto e lo ha sostenuto nell’opera di risanamento”. Trovo invece immorale che la crescita dell’iniquità e delle distanze sociali e l’impoverimento del Paese sia chiamato risanamento. E credo che non ci vogliano Machiavelli e Bismarck per capire che dietro Monti non si nascondono i carini alla Montezemolo o la variegata fauna liberista che va dal dandy barbuto alle nullità ancor più mummie di Berlusconi. Date un’occhiata alle cronache del Ppe e potete osservare chi si nasconde dietro Monti o dietro chi Monti si nasconde.
Siete stati al gioco pretendendo che il professore fosse solo il cartaio e non avesse l’ambizione di mettersi dalla parte del giocatore, quando voi stessi ne lodavate ogni giorno come muezzin le grandi capacità, tacciando qualsiasi obiezione di populismo. Non vi siete accorti che il tavolo stesso è cambiato, è più ampio e altri caimani sono in agguato in sostituzione di quello nazionale ormai sdentato. Voi per primi non siete stati fedeli a voi stessi, vi siete “moderati” a tal punto da essere indistinguibili dai tecnici: è ovvio che i tecnici sono ora indistinguibili dai politici.
Ed entrambi mostrate i fili dei burattinai.
Ottimo articolo. Credo però che si potrebbe andare oltre in modo che la comprensione possa essere totale. Certamente la sedicente sinistra è solo l’altra faccia della medaglia, cioè del potere. Vi dice nulla l’appartenenza di D’Alema alla P2 stando alla testimonianza di Leo Zagami, nella parte di lista tenuta segreta? Non suggerisce nulla che proprio un comunista (o finto tale) si sia macchiato di crimini contro l’umanità facendo bombardare la ex-Jugoslavia? Che i danni inferti dall’esperto di sedute spiritiche Romano Prodi all’italia siano stati devastanti? Potrei continuare per ore. Quindi non serve a nulla cambiare i musicisti se la musica rimane la stessa. E’ tutto solo un colossale inganno.
La disonestà intellettuale di questa dirigenza piddina è persino più irritante di quella del caimano sdentato, il quale gioca a fare il pifferaio magico senza piffero. Il grande stratega D’Alema, che non ha mai vinto una battaglia contro suoi avversari politici, ma in compenso ha fatto sempre fuori i rivali interni, strattona il pupazzo Monti come fosse chi sa quale feticcio (oggi un Monty-party i più accreditati sondaggi lo darebbero massimo all’8%). Fanno di tutto per sbarazzarsi di Niki il piagnucoloso, il quale, invece di mandarli dove meritano, si tiene attaccato al loro strascico con le unghie, mentre i loro scherrani lo riempiono di calci nel di dietro perché proprio non lo vogliono lui e le sue narrazioni; però sono già a gambe aperte come una sposina di epoca vittoriana ‘en attendent’ il “grosso” contributo di Casini, Fini, Montezomolo, Giannino e altri topi accorrenti dal galeone affondante PdL la cui stiva è traforata dalle palle di colubrina dell’inetto Angiolino e dalle inchieste della magistratura.
Hanno già fregato quei tre milioni di anime belle che credevano di votare per qualcosa che potesse sembrare una parvenza di democrazia. Gli hanno fatto sottoscrivere un contratto capestro. Bisognerebbe fare delle vere primarie, alla rovescia però: sottoscrivere un programma in cui al punto primo sia prescritto di buttare ai pescecani l’Agenda Monti.
quoto, “Non vi siete accorti che il tavolo stesso è cambiato, è più ampio” molto più ampio….
ma che * tradotto recita
c’è un proverbio veneto (ah le nonne) di cui non ricordo il testo esatto in dialetto ma che dice tradotto recita: “ci sono quelli che la fanno nel letto, ma poi dicono che hanno sudato”.
Ma quanto ha sudato questo piddì…
Un applauso liberatorio per il contenuto e per la sua chiarezza. E questi sarebbero gli eredi di Enrico Berlinguer?