Non riuscendo a superare l’ostilità di Terzigno ad essere sempre più pattumiera, non riuscendo più a vendere  bugie, inganni, promesse fasulle, il boy scout col vizio dei massaggi e degli affari, deve aver suggerito alle forze dell’ordine di intimidire gli abitanti.

Secondo voci che circolano sempre più insistenti, in molte case si sarebbero presentati poliziotti a “consigliare” con relative perquisizioni, ma soprattutto minacce di arresto di non partecipare ai presidi e alle manifestazioni. Insomma  si prendono lezioni dalla camorra (come anche in altri campi del resto) nel tentativo di risolvere una situazione impossibile, di ripristinare le balle taumaturgiche.

L’autoritarismo e il disprezzo per le libertà si esprimono in pieno, in questo modo di agire, ma anche la paura per tutto il marcio che si è accumulato e per la realtà che comincia a riprendersi i suoi spazi, come si può, con esplosioni d’ira.

E’ la stessa paura che spinge al parossismo il tentativo di chiudere tutte le falle mediatiche, di cucire le bocche e il sipario della favola berlusconiana, un grande pericolo il trompe l’oeil che ci fa vedere prospettive dove non c’è assolutamente nulla.

Il trompe l’oeil, già. Come quello che permette a  Capezzone, mazziato probabilmente da un suo amichetto che proprio per questo è stato opportunamente lasciato fuggire, dice che “chi sta vicino al premier rischia”. Come Belpietro, immaginiamo.

Ma non è vero, questi non rischiano proprio nulla: tutto ciò che hanno è ben al sicuro da qualche parte e tutto ciò che avevano in proprio l’hanno già venduto.