Che cosa sia diventata l’Europa lo dimostra a pieno l’elezione di Ursula von der Leyen, Uschi per gli amici, a presidente della commissione, avvenuta in seguito a fortissime pressioni politiche e nonostante le dense ombre che la circondavano: il personaggio che ora è al centro dello scandalo per l’acquisto di uno stratosferico numero di dosi di vaccino Pfizer con una contrattazione personale, era in realtà già conosciuta come persona corrotta e mediocre, qualcuno insomma che sarebbe stato saggio tenere a debita distanza del potere, ma che si trova a suo perfetto agio dentro un meccanismo lobbistico qual è di fatto quello di Bruxelles. La sua elezione è stata in un certo senso la migliore delle illustrazioni dello stato di solute dell’apparente comunità.
La signora von der Leyen era ben conosciuta in Germania perché come ministro della difesa aveva trasferito illegalmente diverse centinaia di milioni di euro a società di consulenza di ogni tipo alcune delle quali avevano addirittura eletto la propria sede nel ministero stesso. Una di queste società di consulenza era la immancabile McKinsey, la quale guarda caso ha assunto il figlio della signor von der Leyen, David. Un ottimo scambio anche perché il ministero aveva a sua volta assunto un dipendente Mckinsey, tale Katrin Suder. la quale davanti alla commissione investigativa formatasi dopo lo scoppio dello scandalo ha sostenuto che non ricordava nulla e in ogni caso non aveva nulla a che fare con eventuali illegalità. Non c’è davvero da stupirsi che nemmeno uno dei progetti di queste società di consulenza sia andato in porto anche se ovviamente i soldi se li sono presi fino all’ultimo centesimo. In realtà Uschi aveva costruito un perfetto modello corruttivo all’interno del ministero della difesa e aveva anche avuto ‘acccortezza di cancellare tutti i messaggi compromettenti riuscendo così a scamparla, anche se è stata la sua elezione in Europa a fermare le indagini. E ora ha costruito un perfetto modello mafioso nel campo sanitario vaccinale, approfittando della pandemia. Non c’è solo il contratto con la Pfizer, ma anche la direzionalità di altri fondi accessori decisi nel maggio del 2020. Qui un elenco può essere d’aiuto:
- Circa 1,1 miliardi di euro attraverso la Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (CEPI) per lo sviluppo e la diffusione di vaccini.
- Circa 488 milioni di euro tramite GAVI, l’Alleanza per i vaccini. Questo importo non include gli annunci più ampi che saranno fatti al vertice globale sull’immunizzazione del 4 giugno.
- Quasi 257 milioni di euro attraverso “COVID-19-Therapeutics-Accelerator” – un’iniziativa per migliorare lo sviluppo e l’uso delle opzioni di trattamento.
- Oltre 60 milioni di euro attraverso la Fondazione per la nuova diagnostica innovativa (FIND) per lo sviluppo e la diffusione della diagnostica.
- 2,6 miliardi di euro attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità per rafforzare i sistemi sanitari.
- 15,7 milioni di euro attraverso il Fondo globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria.
- Almeno 700 milioni di euro per progetti di ricerca nazionali sul COVID-19.
Approfondire tutte queste organizzazioni in dettaglio porterebbe via troppo tempo , anche perché in seguito vi sono stati ulteriori stanziamenti a loro favore ma tutte le organizzazioni citate hanno almeno una cosa in comune: sono tutte controllate da Bill Gates che ne è il più importante finanziatore e in qualche caso, come quello di Cepi e Gavi, addirittura il fondatore. Insomma i 20 miliardi di euro che l’Ue ha speso in complesso per la lotta globale al Covid, vaccini esclusi, son o andati a finire in qualche modo nelle tasche di Bill.
La medesima cosa rischia di ripetersi, anzi si sta ripetendo con il cosiddetto Green Deal per il quale la sventata Uschi vuole spendere un trilione di euro per combattere il presunto cambiamento climatico che in definita non è nemmeno più un’ipotesi scientifica, ma un modello business. Naturalmente, questo denaro va alle aziende che lo utilizzano per realizzare progetti come turbine eoliche, sistemi solari, stazioni di ricarica per auto elettriche, isolamento degli edifici, efficienza energetica e chi più ne ha più ne metta. Lo sa anche Bill Gates, motivo per cui nel 2015 insieme ad altri miliardari (tra cui Jeff Bezos, Mike Bloomberg, Richard Branson, George Soros e Mark Zuckerberg) ha fondato il fondo di investimento Breakthrough Energy ll fondo investe in società che guadagneranno un sacco di soldi nella lotta ai cambiamenti climatici se verranno attuati gli ambiziosi programmi dell’UE e degli Stati Uniti: di certo questo insieme di super ricchi ha tutte le risorse mediatiche, politiche e corruttive non solo per incanalare i dolsi nella propria direzione, manche per sostenere la favola del riscaldamento globale catastrofico e tutte le altre stronzate sulla Co2. Del resto che Bill Gates e i suoi amici abbiano le migliori possibilità di ottenere i 1.000 miliardi dal Green Deal di Uschi von der Leyen non è nemmeno un’ipotesi ragionevole o un’affermazione temeraria: lo dicono con orgoglio la stalla e Bill Gates, annunciando una partnership tra EU e Breakthrough Energy. Qui il video promozionale in cui i due annunciano il ricco matrimonio
Non c’è alcun dubbio che il denaro europeo è nelle migliori mani con Uschi, come ha dimostrato più volte in passato. Ha anche esperienza nell’eliminazione dei messaggi di chat, come dimostra lo scandalo dei consulenti e l’accordo per acquistare i vaccini. E si può star certi che anche nella assurda vicenda del price cap c’è un tentativo di favorire qualcuno: parte del progetto dovrebbe essere che la Commissione europea acquisti il 15% del gas che finisce negli impianti di stoccaggio del gas. Se un progetto che sembra nascere da un delirio viene portato avanti con tanta ostinazione dalla von der Leyen, vuol dire che gatta ci cova.