Oggi ho ascoltato l’angosciante resoconto di un conoscente che è andato dal medico per farsi prescrivere un farmaco per gli occhi per gli occhi di cui ha bisogno per una patologia cronica e si è trovato a dover subire l’assalto del medico stesso, di suo figlio presente non si sa bene a che titolo in questo piccolo suk e di un dipendente dell’Usl che volevano a tutti i costi vaccinarla. Questa conoscente aveva già passato il Covid, naturalmente senza nemmeno il più piccolo sintomo ed era già stata in quarantena e dunque non aveva alcuna intenzione di iniettarsi l’intruglio genetico che le veniva proposto. Tra l’altro nello studio medico le dosi di vaccino  erano già esposte su vassoi come fossero pastarelle, anzi la famosa Luisona e buonanotte alla catena del freddo. Per oltre un quarto d’ora il terzetto di venditori ha tentato di convincerla in tutti i modi a farsi la puntura arrivando al punto di negarle la ricetta del farmaco di cui ha bisogno se non si fosse arresa alla puntura. Non ha ceduto, ma disgraziatamente non ha fatto ciò che avrei fatto io alle prime avances di questi violentatori vaccinali: accendere il cellulare e registrare. Se dovete andare dal medico tenetevi pronti a trovarvi di fronte a un essere umano mutato in venditore di rolex taroccati e dunque a registrare tutto ciò che avviene, compresa l’indecente ricatto medicine contro vaccino perché non si sa mai che un giorno gliela si possa far pagare a questi camici bianchi dall’animo di beccai.

D’altro canto i medici di base com’è noto tra contributi statali e regionali prendono la bellezza di 80 – 100 euro a dose di vaccino, a seconda dell’area in cui operano, oltre a un aumento sugli 800 euro al mese per far parte di questa colonna infame: quindi un medico di base può anche intascarsi fino a 150 mila euro per spergiurare su Ippocrate, uno sporco gioco che vale la candela di sego delle loro vite.  Ma scrivo questo non perché sia particolarmente stupito di tali atteggiamenti, ma perché come è noto nel recente passato alcune multinazionali del farmaco tra cui AstraZeneca e Pfizer sono state condannate a multe che a noi paiono stratosferiche, ma che per loro sono spiccioli, per forme di marketing scorretto che consistevano nel  premiare i medici che prescrivevano i loro farmaci magari oltre le dose massima oppure per disturbi per i quali non era stata provata l’efficacia o la sicurezza. Ma ora ci ritroviamo con stati che sembrano usare gli stessi metodi  e pagano i medici per proporre e imporre farmaci totalmente sperimentali: in pochi anni si è passati dalla tutela dei malati alla violenza sui malati senza tuttavia che le persone abbiano percepito questo epocale cambiamento.