Oggi ho solo una piccola notizia, così piccola da passare inosservata, ma così pesante da traforare le enormi speculazioni avviate con la scusa del Net Zero, obiettivo palesemente irraggiungibile, ma  che ci impoverirà tutti.  L’MV Hallaig, un traghetto elettrico ibrido che fa servizio in Scozia e celebrato per la riduzione delle emissioni, ora funziona solo a diesel a causa della necessità di  sostituire la batteria da 1,5 milioni di sterline che aiutava il motore termico. La MV Hallaig è stata la prima al mondo a utilizzare un sistema che riduceva le emissioni di carbonio del 20% quando è stata lanciata nel 2012, ma la batteria della nave si è rotta a settembre e la società di gestione ha ammesso che la sostituzione della batteria richiederà almeno un anno e mezzo perché la parte di ricambio non è più disponibile e solo nell’aprile del 2025 ben che vada il traghetto ritornerà integro. Immaginiamo cosa sarebbe successo se fosse stato un traghetto tutto elettrico, ammesso che una simile realizzazione avesse senso: il servizio sarebbe semplicemente stato cancellato.  

Questo è il terzo traghetto “ecologico”, ma solo per dire che incappa in nei problemi della gestione elettrica, dopo la controversia sulla MV Glen Sannox e la MV Glen Rosa, in ritardo di sei anni nella costruziope con un budget superiore a 260 milioni di sterline che cresce di mese in mese. Alfred Baird, ex professore di affari marittimi e direttore del gruppo di ricerca sui trasporti marittimi presso l’Università Napier di Edimburgo, ha affermato di essere stato consultato sui traghetti ibridi ma di averli sconsigliati. Afferma che i funzionari del governo scozzese si sono poi lamentati con i suoi capi del suo lavoro e hanno cercato di impedire la pubblicazione delle sue ricerche e dice: “La strategia era difettosa, i principale i punti deboli erano  in primo luogo, progetti di scafi inefficienti e costosi sviluppati da architetti navali non sufficientemente esperti. In secondo luogo, la scelta di una tecnologia delle batterie inefficiente/precoce che ha portato a triplicare i  costi delle infrastrutture di terra”. Il rapporto di Baird afferma che il costo di esercizio totale dei traghetti ibridi sarebbe del 259% in più rispetto a un equivalente solo diesel. Sturgeon è stata descritta come la madrina della nave e all’epoca disse che “simboleggiava tutto ciò che il governo scozzese si sta impegnando a realizzare”.

Da questa vicenda si ricavano alcune lezioni che sono importanti per giudicare Nert Zero e le sue follie: la prima rende evidente che effettivamente che la vita di queste batterie non va oltre il decennio e quindi tutte, da quelle delle auto a quelle per supportare la discontinuità delle energie rinnovabili hanno, quando va bene la durata di un decennio dopodiché occorre sostituirle con costi crescenti in maniera molto ripida perché l’elettrificazione totale rischia di esaurire le risorse planetarie dei materiali necessari. La seconda è che proprio l’energia  necessaria a realizzare questi sistemi elettrici, vanifica gran parte dei supposti vantaggi per cui – tanto per fare un esempio – un’auto elettrica finisce per causare complessivamente più emissione di Co2 ( ammesso e assolutamente non concesso che questo sia il problema  e non invece la devastazione ambientale necessaria per procurarsi i materiali e poi smaltirli). Non solo, ma questo a fronte di prestazioni molto inferiori e differenti soprattutto per quanto riguarda i costi e l’autonomia che viene calcolata in maniera assolutamente truffaldina.  Ma del resto il net Zero è una truffa nella quale si cerca di vendere un falso globale. E chissà quante migliaia di miliardi verranno buttate in realizzazioni che bisognerà poi abbandonare.