Le cose si stanno facendo difficili per Israele non solo nello scontro diretto con Hamas, ma nel contesto generale. E’ di oggi la notizia che la compagnia di navigazione israeliana Zim ha annunciato un aumento dei prezzi per le spedizioni dall’Asia al Mediterraneo a causa della “persistente minaccia alla sicurezza nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden dovuta agli attacchi di droni e missili gli attacchi yemeniti”.  La decisione riflette le crescenti tensioni nella regione e le sue implicazioni per il commercio internazionale e così in risposta alle minacce provenienti dallo Yemen, Zim ha deciso di cambiare la rotta delle sue navi. Invece di passare attraverso Bab el-Mandeb e il Canale di Suez, le navi della compagnia ora circumnavigheranno l’Africa come si faceva prima dell’apertura del canale.  Questo cambiamento nei percorsi comporterà tempi di transito significativamente più lunghi, che si prevede aggiungano fino a 18 giorni ai normali tempi di consegna. Il tempo di viaggio aggiuntivo aumenterà inevitabilmente i costi di spedizione. La società stima che questo aumento di prezzo aggiungerà tra i 20 e i 100 dollari al costo di ciascun container spedito.

Zim sottolinea che il problema delle minacce nella regione non riguarda solo la loro azienda, ma anche l’intera attività di trasporto marittimo che opera nella regione, e molte altre aziende israeliane hanno adottato misure simili. L’azienda invita la comunità internazionale e le parti responsabili della libertà di navigazione a impegnarsi più attivamente nella soluzione di questo problema. Ovviamente la decisione delle compagnie aeree israeliane è stata accolta con soddisfazione in Yemen, dove tutto questo rappresentava rappresentava un obiettivo fondamentale. Da notare che gli americani hanno tentato nelle settimane scorse di offrire un “ombrello”  contro i missili Houti, ma al di là di qualche sbandierato successo è evidente che non può essere fornita una copertura sicura, a parte i sequestri contro cui si può fare ancora meno.