In questo maledetto momento della storia con tutto ciò che sta accadendo in Palestina rischia tra le altre cose di perdersi la differenza tra ebraicità, ebraismo e sionismo ovvero la versione più rozza e violenta di una cultura facendo credere che siano i nazionalisti estremi di Israele a rappresentare l’essenza di un intero un popolo. Questo è almeno ciò che impone il fascismo occidentale che per i suoi intrecci di denaro e potere ha imposto la tesi che criticare il sionismo sia per ciò stesso un atto di antisemitismo. In realtà siccome anche il palestinesi sono semiti, il più grande stato antisemita sarebbe proprio Israele. Ma lasciamo stare queste sciocchezze ideate per gli imbecilli di ritorno e diamo uno sguardo più ampio. Vi propongo un articolo di Alexandr Prokhanov, uno scrittore noto e amato in Russia che dipinge benissimo il quadro della situazione.
“Ciò che sta accadendo a Gaza è una ribellione di un carcere e la sua sanguinosa repressione. Ci fu l’annientamento da parte dei nazisti della ribellione ebraica nel ghetto di Varsavia e oggi Israele, con altrettanta crudeltà, sta reprimendo la ribellione a Gaza. Nel 1948 lo Stato israeliano piombò sulle terre palestinesi come un meteorite, bruciando tutto intorno e lasciando un gigantesco cratere. Da allora, Israele ha portato i palestinesi dalle loro terre natali nei campi profughi, riempiendo le sue carceri di ribelli ed è fin troppo chiaro che la battaglia dei palestinesi con Israele è una battaglia degli oppressi con i loro oppressori.
I sionisti sostengono che nel 1948 Israele tornò nella sua patria storica. La Bibbia racconta come venne creata questa “patria storica”. Gli ebrei guidati da Mosè non giunsero in un luogo vuoto o in un deserto: giunsero in terre abitate da un popolo prospero, i Cananei, che avevano costruito città e piantato uliveti. E i Giudei devastarono le loro città e trucidarono i loro abitanti gettandoli nella calce viva. Hanno sterminato i Cananei con la stessa crudeltà con cui ora stanno annientando Gaza che è diventata una camera a gas e una città di fantasmi dove bambini e anziani muoiono nell’angoscia.
Ma Israele non è altro che il figlio dell’America. Miliardi di dollari fluiscono dall’America a Israele, nutrendo l’esercito e difendendo l’ordine che l’America desidera. Nella battaglia contro Israele, i palestinesi combattono contro l’America. L’esercito russo, combattendo contro gli ucraini, combatte contro l’America. L’America è nemica della Palestina e della Russia. L’attacco di Hamas contro Israele – la vista dei carri armati Merkava in fiamme e dei generali israeliani imprigionati – ha sfatato il mito dell’invincibilità israeliana (che in realtà è solo un costrutto narrativo, visto che di fatto dopo la guerra del Kippur Israele non è stata in grado di prevalere nei successivi scontri ndr).
Sono stato a Gaza e ho visto di persona come funziona questo campo di concentramento. Il confine terrestre di Gaza è circondato da un enorme muro di cemento. Il muro è sormontato da filo spinato e dotato di torri di mitragliatrici, sensori ottici e sensori per la visione notturna. Chiunque entri nel campo visivo di questo apparecchio mortale viene ucciso dal fuoco delle mitragliatrici automatiche. Giorno e notte la costa è sorvegliata da motovedette israeliane che intercettano i pescherecci palestinesi. I palestinesi combattono questo blocco come prigionieri ovunque: scavando tunnel sotto il muro di cemento. Attraverso questi tunnel Gaza riceveva cibo, vestiti, valvole idrauliche, apparecchiature per le comunicazioni e armi per la ribellione.
Mentre ero a Gaza, ho pregato in un tempio cristiano del V secolo, ho seguito lezioni all’università islamica, ho incontrato le mogli russe di ingegneri, medici e insegnanti palestinesi che avevano studiato in Unione Sovietica, e ora i loro figli, che vivono in Gaza, parlano russo. Insieme a donne palestinesi ho contribuito a piantare un uliveto vicino a Gaza City. E adesso, tra gli ulivi, c’è il mio albero, e i razzi israeliani lo sorvolano, facendogli cadere le foglie con le onde d’urto delle esplosioni. Questo è il mio albero; quest’albero sono io. E sono coperto di detriti-Sotto gli occhi del mondo intero, Gaza viene assassinata, mentre l’umanità borbotta preoccupazioni umanitarie e riunisce il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel frattempo, bombe e razzi stanno riducendo Gaza in macerie. Il sangue di Gaza ricade su tutti noi.”
Si può leggere (!) :
https://www.lanotiziagiornale.it/consumi-al-palo-ma-la-spesa-cresce-un-terzo-degli-italiani-costretto-a-tagliare-sul-cibo-si-paga-di-piu-per-mangiare-meno/
Il ministero per l’emergenza russo ha inviato 27 tonnellate di aiuti umanitari a gaza, principalente cibo emedicinali, attraverso l’egitto. L’italia invece discute di spedire ari al pagliaccio ukraino entre le nostre faiglie pagano accise, gas e corrente elettrica a prezzi mostrosi- chi ci riesce ancora. I fatti valgon piu’ di mille parole.Il vaticano o il governo, han spedito un pacco di riso a Gaza?
Integrazioni su lobby ebraica israeliana.
Terza parte.
“The World’s Only Undeclared Nuclear Weapons State: Israel”
The Stockholm International Peace Research Institute reports that developments in North Korea’s nuclear program “contributed to international political instability with potentially serious knock-on effects.”
SIPRI says that as of January 2017 the United States, Russia, Britain, France, China, India, Pakistan, Israel and North Korea together had an estimated 15,000 nuclear weapons.
Out of the above nine nuclear weapons states, only one is undeclared – that is the state of Israel, which is estimated to have built-up a secret arsenal of up to 400 warheads – all unidentified by the UN’s International Atomic Energy Agency.
Should that figure be substantiated that would place the Israeli state as either the 3rd or 4th most powerful nuclear state in the world, after the US and Russia and the highest nuclear weapons state, per capita, anywhere on the planet……
https://www.globalresearch.ca/the-worlds-only-undeclared-nuclear-weapons-state/5610150
Commento finale
Stringendo il succo, Israele è una potenza nucleare non dichiarata, a livello pro capite raggiunge il più alto livello di armi nucleari nel mondo, è comunque in Top 5 fra le potenze nucleari nel mondo, ha ricevuto e riceve copiosi aiuti finanziari dagli USA a fini militari e non ( mentre la Palestina non riceve un cent dagli USA! ), a sua volta tramite la AIPAC, la lobby ebraica condiziona pesantemente la politica estera USA, d’altronde visto e considerato che dati Ocse alla mano 6 statunitensi su 10 non possiedono niente ( vedasi: https://www.libreidee.org/2018/08/locse-sorpresa-6-americani-su-10-non-possiedono-niente/ ) , la politica estera USA sfacciatamente pro Israele non può che essere logicamente il frutto velenoso della lobby ebraica di cui l’AIPAC in USA è quella più in vista , ma non finisce mica qui, la lobby ebraica pro Israele lavora ai fianchi anche la UE e UK ( vedasi post precedenti ), insomma, uno dei vari frutti molto avvelenati ( vedasi a tale proposito, mio altro commento finale ) del regime di Lobbycrazia in cui i cittadini europei ( UE ) e statunitensi vivono ormai da tempo che TV e giornaloni occidentali spacciano ancora invece per democrazie liberali, della serie: Orwell gli spiccia casa!!
Netanyahu ai suoì: combattete come leoni.Armiamoci e partite: tanto la pelle la rischiate voi. Pensa, nel 2000 sia ancora conciati così. Poi dicono le scimmie, l’intelligenza artificiale,, Senza speranza, pensando che noi abbiao salvini, meloni, etc….
Integrazioni su lobby ebraica israeliana.
Seconda parte.
“How the Israel Lobby Works in Britain” by Brian Cloughley for Strategic Culture, 15.11.2017
https://web.archive.org/web/20171115145931/https://www.strategic-culture.org/news/2017/11/15/how-israel-lobby-works-in-britain.html
Breve commento
Ovviamemente silenzio assoluto su TV e giornaloni occidentali anche su questo, chissà come mai……!!
Integrazioni sulla lobby ebraica israeliana.
Prima parte.
“The Israel Lobby and The European Union” by David Cronin, David Miller, Sarah Marusek.
“Introduction”
According to British author George Orwell, political speech is ‘largely the defence of the
indefensible’. For example, in political speech the bombing of civilians may be called ‘pacification’,
their forcible displacement the ‘transfer of population’, and their imprisonment without trial or
execution the ‘elimination of unreliable elements’.
Orwell’s essay on ‘Politics and the English language’ was first published back in 1946; however,
during the summer of 2014, Israel and its Western allies used a similar kind of political speech
to distort reality. A United Nations (UN) inquiry found that Israel’s military assault resulted in the
death of 2,251 Palestinians in Gaza, mostly civilians, and 73 people in Israel, mostly soldiers;
nevertheless the Israelis named it ‘Operation Protective Edge’. Palestinian children living in one
of the most densely populated places on earth could be targeted, the Israeli military argued,
because they were being used as ‘human shields’. And any pause in the massacre was hailed as a
‘humanitarian ceasefire’.
Israel’s political speech was echoed at the highest levels of European governments. As Israel began
its assault on Gaza in July, French President François Hollande declared that ‘it was up to the
Israeli government to take all measures to protect its population’.
A statement from British Prime Minister David Cameron’s office ‘reiterated the UK’s staunch support for Israel’ and ‘underlined Israel’s right to defend itself’.
Michael Mann, the European Union’s (EU) then spokesperson on
foreign policy, said that Israel was resorting to ‘retaliatory fire’.
Per il report ( 100 pagine ) completo:
http://europalforum.org.uk/en/uploads/upload_center/kH1JNtI1qm1q.pdf
Breve commento.
Ovviamente silenzio assoluto anche su questo su TV e giornaloni occidentali, chissà come mai……!!
lobby?ma se sebrano barboni paranoici con treccine sulla barba e cappellacci coe su harry potter. Gente che si circoncide, mah!…
Copiango le donne che devono condividere l’esistenza con eleenti siili dalle usanze discutibili frignoni peggio di zitelle.Anche l’opinione pubblica usa li sta scaricand indifendibili.
Video alla fine del testo bloccati su Internet. Lo strangolamento di un ragazzo palestinese da parte di un ebreo davanti all’ambasciata a Tel Aviv, il bombardamento di un panificio che fornisce pane a 100mila persone e l’accusa ufficiale della Chiesa battista di bombardamento di un ospedale.
https://babylonianempire.wordpress.com/2023/10/18/official-oskarzenie-kosciola-baptystow-w-spraw-ataku-na-szpital-w-gazie/comment-page-1/?unapproved=5255&moderation-hash =5248db23a174f78f03db393a4f72e791#commento-5255
PastroKKi giurisprudenziali all’itaGliana …
La lobby ebraica in USA è talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre.
Terza ed ultima parte, continuazione.
Riferimento:
“Poi Cossiga smentì pubblicamente quella sua compromettente dichiarazione ma in privato la mantenne e aggiunse anche di più, nel prossimo post qualcosa in merito..”, mio breve commento del post precedente.
Ecco quanto promesso, arriva!
Paolo Cucchiarelli, autore del libro “Morte di un Presidente”, dedicato all’omicidio di Aldo Moro, nel capitolo ottavo (Viaggio nel caso Moro) riferisce di un incontro avuto proprio con Cossiga in cui, oltre al caso Moro, si parlò anche dell’11 settembre. Ecco cosa scrive Cucchiarelli (pp. 251-252):
“Ho portato al presidente, che dovrò intervistare per la terza volta, un regalo-provocazione: un libro sull’11 settembre di Webster Tarpley, La Fabbrica del Terrore. Spero, ingenuamente, di metterlo in difficoltà. L’opera di Tarpley, documentatissima e avvincente, spiega e difende la teoria della «utilizzazione politica» dell’attacco alle Torri Gemelle, un evento che, secondo l’autore, fu «lasciato accadere». Tuttavia, è l’introduzione che voglio sottoporre al mio ospite. Allungo il libro al presidente che ride, sprofondato nel divano. «Sì, lo conosco. Eccolo lassù», dice indicando la fila più in alto della libreria bianca. «Sono in gran parte d’accordo con lui, ma non si può dire. Roba vecchia; dal cavallo di Troia a scendere, funziona sempre…». Ride ancora”.
Riferimenti:
https://www.ibs.it/morte-di-presidente-quello-che-libro-paolo-cucchiarelli/e/9788862200127
https://www.ibs.it/fabbrica-del-terrore-made-in-libro-webster-g-tarpley/e/9788887307566
Commento finale.
“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”.
Questa frase è stata attribuita a Voltaire. Se sia stato effettivamente lui a pronunciarla o altri, poco conta. Ciò che conta è che è assolutamente condivisibile, per lo meno per quanto mi riguarda.
Ovviamente siccome anche nella UE siamo in un regime di Lobbycrazia, ma che strana coincidenza…., non è soltanto la lobby ebraica incriticabile su TV e giornaloni, ma anche ad esempio la lobby delle multinazionali farmaceutiche, alias Big Pharma, la lobby LGBT, la lobby euroatlantica ( euro + Nato a comando americano) e infatti su TV e giornaloni dibattito completamente assente se all’Italia conviene ancora stare nell’area euro e all’interno della Nato a comando americano nonostante tutti i disastri che hanno fatto a danno dell’interesse nazionale del popolo italiano, ecc…, e intanto però la mummia sicula ( alias Mattarella ) nel discorso di fine d’anno 31 dicembre 2022 parlava di “Italia democrazia matura e compiuta con una donna per la prima volta al governo”, incredibile ma vero!!
La lobby ebraica in USA è talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre.
Terza ed ultima parte.
11 Settembre 2001: Inside job o Mossad job?
di Laurent Guyénot
Il ruolo d’Israele negli eventi dell’11 settembre 2001, che hanno determinato il XXI.mo secolo, è oggetto di aspre polemiche, o piuttosto di un vero tabù, anche nel “movimento per la verità sull’11 settembre” (9/11 Truth Movement), ignorando l’autore che ne ha suscitato lo scandalo: Thierry Meyssan. La maggior parte dei gruppi militanti, mobilitatisi sotto lo slogan “l’11/9 è stato un lavoro interno” resta scettica di fronte alle prove che accusano i servizi segreti dello Stato ebraico. Laurent Guyenot fa il punto su dati incontestabili ma sconosciuti, e analizza il meccanismo della negazione.
Rete Voltaire | 10 luglio 2013
Mentre il ruolo d’Israele nella destabilizzazione mondaile dopo l’11 settembre diventa sempre più evidente, l’idea che una fazione di Likudnik, aiutata dai suoi alleati infiltrati nell’apparato statale statunitense, sia responsabile dell’operazione false flag dell’11 settembre è sempre più difficile da respingere, e alcuni personaggi hanno avuto il coraggio di dichiararlo pubblicamente. Francesco Cossiga, presidente dell’Italia tra il 1985 e il 1992, dichiarò il 30 novembre 2007 al Corriere della Sera: “Ci fanno credere che bin Ladin abbia confessato l’attacco dell’11 settembre 2001 alle due torri di New York, in realtà gli Stati Uniti e i servizi segreti europei sanno bene che questo disastroso attentato fu pianificato e realizzato dalla CIA e dal Mossad, al fine d’incolpare i Paesi arabi del terrorismo e quindi poter attaccare l’Iraq e l’Afghanistan.” Alan Sabrosky, ex professore dell’US Army War College e dell’US Military Academy, non ha esitato a proclamare la propria convinzione che l’11 settembre sia un’”operazione tipicamente orchestrata dal Mossad” eseguita con complicità nel governo degli Stati Uniti. Le sue idee vengono riprese con forza da alcuni siti dei veterani dell’US Army, disgustati dalle guerre ignobili che gli hanno fatto combattere in nome dell’11 settembre o in nome delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.
Gli argomenti a favore dell’ipotesi Mossad non si basano solo sulla reputazione del servizio segreto più potente del mondo. Un rapporto dell’US Army School for Advanced Military Studies (citato dal Washington Times, alla vigilia dell’11 settembre), lo descrive “Sornione, spietato e scaltro. In grado di effettuare un attentato contro le forze americane e di camuffarlo da attentato commesso dai palestinesi/arabi.” Il coinvolgimento del Mossad, associato ad altre unità d’elite israeliane, è reso evidente da un certo numero di fatti poco noti.
Gli israeliani danzanti
Si sa, per esempio, che le sole persone arrestate quello stesso giorno, in relazione agli attentati terroristici dell’11 settembre, sono israeliane? L’informazione fu diffusa il giorno dopo dal giornalista Paulo Lima su The Record, quotidiano della contea di Bergen del New Jersey, seguendo fonti della polizia. Subito dopo il primo impatto sulla torre Nord, tre individui furono visti da diversi testimoni sul tetto di un furgone parcheggiato al Liberty State Park di Jersey City, “esultando”, “saltando di gioia” e fotografandosi con le torri gemelle sullo sfondo. In seguito si spostarono con il loro furgone in un altro parcheggio di Jersey City, dove altri testimoni li videro dedicarsi alle medesime ostentate esultazioni. La polizia emise immediatamente un’allerta BOLO (be-on-the-look-out): “Veicolo possibilmente correlato all’attentato terroristico a New York. Un furgone Chevrolet 2000 bianco con targa del New Jersey e la scritta ‘Urban Moving Systems’ sul retro, è stato visto al Liberty State Park, Jersey City, NJ, al momento del primo impatto dell’aereo di linea sul WTC. Tre individui nel furgone sono stati visti esultare dopo il primo impatto e la conseguente esplosione“. Il furgone venne fermato dalla polizia poche ore dopo, con a bordo cinque giovani israeliani: Sivan e Paul Kurzberg, Yaron Shmuel, Oded Ellner e Omer Marmari. Costretti con la forza ad uscire dal veicolo e stesi a terra, l’autista Sivan Kurzberg disse questa strana frase: “Siamo israeliani. Non siamo noi il vostro problema. I vostri problemi sono i nostri problemi. I palestinesi sono il problema.”
Proseguimento:
https://www.voltairenet.org/article179365.html
Breve commento
Poi Cossiga smentì pubblicamente quella sua compromettente dichiarazione ma in privato la mantenne e aggiunse anche di più, nel prossimo post qualcosa in merito..
La lobby ebraica in USA è talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre.
Seconda parte, continuazione
Il libro “Final Judgement. The Missing Link in the JFK Assassination Conspiracy” di Michael Collins Piper ha avuto una serie di ristampe dopo la sua apparizione originale del 1994, e alla sesta edizione pubblicata nel 2004, è giunto a oltre 650 pagine, incluse numerose lunghe appendici e oltre 1100 note a piè di pagina, la stragrande maggioranza delle quali tratte da fonti interamente mainstream. Il testo è liberamente riproducibile, conseguenza del totale boicottaggio di tutti gli editori, mainstream o alternativi, ma io l’ho trovato notevole e, in generale, abbastanza convincente. Nonostante il blackout più estremo da parte di tutti i media, il libro ha venduto più di 40.000 copie nel corso degli anni, rendendolo una specie di bestseller sotterraneo, e sicuramente è stato letto da tutti coloro che si sono occupati dell’assassinio di JFK, anche se quasi nessuno di essi lo ha mai menzionato. Sospetto che questi scrittori abbiano compreso che anche solo il semplice riconoscimento dell’esistenza del libro, se non altro per metterlo in ridicolo o respingerlo, avrebbe potuto rivelarsi fatale per la loro carriera nei media e nell’editoria. Piper è morto nel 2015, a 54 anni, per quei problemi di salute e di alcolismo che sono spesso associati ad una triste povertà, e altri giornalisti potrebbero essere stati riluttanti a rischiare lo stesso triste destino.
Proseguimento:
https://www.ossin.org/rubriche/206-le-schede-di-ossin/2400-pravda-statunitense-l-assassinio-di-jfk-parte-ii-chi-e-stato
( si trova circa a 3/4 dell’articolo )
La lobby ebraica in USA è talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre.
Seconda parte.
Ho appena postato la seconda parte con quattro link di approfondimento ma viene inghiottita , nel link dell’articoo non mi da nemmeno il numero di post corrispondente che invece di solito lo da, comunque, riprovo ma solo con due link di approfondimento.
1. https://www.libreidee.org/2014/05/odio-nucleare-era-israele-il-peggior-nemico-di-kennedy/
1A. La versione originale in inglese del libro appena segnalato nel precedente link, da scaricare gratuitamente.
America’s # 1 Banned Book.
“Final Judgement. The Missing Link in the JFK Assassination Conspiracy” by Michael Collins Piper.
http://americanfreepress.net/PDF/Final_Judgment.pdf
Breve commento
L’ho letto tutto, ne vale assolutamente la pena al 100%, nel prossimo post un altro riassunto in italiano.
La lobby ebraica è talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre.
Seconda parte.
1. https://www.libreidee.org/2014/05/odio-nucleare-era-israele-il-peggior-nemico-di-kennedy/
1A. Il libro “Final Judgement. The Missing Link in the JFK Assassination Conspiracy” di Michael Collins Piper ha avuto una serie di ristampe dopo la sua apparizione originale del 1994, e alla sesta edizione pubblicata nel 2004, è giunto a oltre 650 pagine, incluse numerose lunghe appendici e oltre 1100 note a piè di pagina, la stragrande maggioranza delle quali tratte da fonti interamente mainstream. Il testo è liberamente riproducibile, conseguenza del totale boicottaggio di tutti gli editori, mainstream o alternativi, ma io l’ho trovato notevole e, in generale, abbastanza convincente. Nonostante il blackout più estremo da parte di tutti i media, il libro ha venduto più di 40.000 copie nel corso degli anni, rendendolo una specie di bestseller sotterraneo, e sicuramente è stato letto da tutti coloro che si sono occupati dell’assassinio di JFK, anche se quasi nessuno di essi lo ha mai menzionato. Sospetto che questi scrittori abbiano compreso che anche solo il semplice riconoscimento dell’esistenza del libro, se non altro per metterlo in ridicolo o respingerlo, avrebbe potuto rivelarsi fatale per la loro carriera nei media e nell’editoria. Piper è morto nel 2015, a 54 anni, per quei problemi di salute e di alcolismo che sono spesso associati ad una triste povertà, e altri giornalisti potrebbero essere stati riluttanti a rischiare lo stesso triste destino.
Proseguimento:
https://www.ossin.org/rubriche/206-le-schede-di-ossin/2400-pravda-statunitense-l-assassinio-di-jfk-parte-ii-chi-e-stato
( si trova circa a 3/4 dell’articolo )
2. Per scaricare gratuitamente la versione originale in inglese:
America’s # 1 Banned Book.
“Final Judgement. The Missing Link in the JFK Assassination Conspiracy” by Michael Collins Piper.
http://americanfreepress.net/PDF/Final_Judgment.pdf
La lobby ebraica in USA è talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre, nel prossimo post approfondimenti in merito.
Prima parte
“The Israeli Attack On The USS Liberty” by Paul Craig Roberts, June 8, 2018
Fifty-one years ago today Israeli fighter aircraft and torpedo boats tried to sink the USS Liberty, a surveillance ship stationed off the coast of Egypt during Israel’s attack on Egypt and Syria. Israel was unable to sink the USS Liberty, but did manage to kill or wound almost the entire crew. Thirty-four Americans were killed and 174 were wounded.
There are two explanations for the attack. As Washington has blocked every attempt at an investigation, we do not know which one is correct. Perhaps both are the reasons for the attack.
One is that Israel, which was committing a war crime by mass execution of Egyptian prisoners of war, was fearful that the USS Liberty’s surveillance had discovered the crime. The other is that Israel fearing an unfavorable outcome of the war that Israel had initiated intended to blame the attack on the USS Liberty on Egypt, thus bringing the US into the war on Israel’s side.
I have written about this attack a number of times, having interiewed sailors and officers on board during the attack, an officer, Captain Ward Boston, who was ordered to produce a cover-up, and Admiral Tom Moorer, former Chief of Naval Operations and Chairman of the US Joint Chiefs of Staff. Frustrated at Washington’s coverup, indeed, Washington’s complicity in the crime, upon retirement Admiral Moorer convened the Moorer Commission to set the record straight.
The Moorer Commission concluded:
“That there is compelling evidence that Israel’s attack was a deliberate attempt to destroy an American ship and kill her entire crew.
“That fearing conflict with Israel, the White House deliberately prevented the US Navy from coming to the defense of USS Liberty by recalling Sixth Fleet military rescue support while the ship was under attack.
“That surviving crew members were threatened with ‘court-martial, imprisonment or worse’ if they exposed the truth; and [the survivors] were abandoned by their own government.
Proseguimento:
https://www.paulcraigroberts.org/2018/06/08/israeli-attack-uss-liberty-paul-craig-roberts/
Riferimento:
“Ma Israele non è altro che il figlio dell’America. Miliardi di dollari fluiscono dall’America a Israele, nutrendo l’esercito e difendendo l’ordine che l’America desidera. “, Alexandr Prokhanov
A sentire queste sue parole sembra che la politica americana sia esente da qualsiasi influenza di qualsiasi tipo di lobby ebraica, cosa che invece è una balla gigantesca perché è tutto il contrario e infatti anche i palestinesi lo sanno:
“La Israel Lobby. Di Stephen Walt e John J. Mearsheimer”, InfoPal, 29 gennaio 2008
Un gruppo di pressione tipico del sistema americano, ma capace d’influenzare la politica statunitense in senso contrario agli interessi di Washington, favorendo un appoggio incondizionato a Tel Aviv, sulla base di considerazioni strategiche e morali ormai inesistenti. La «Israel lobby» descritta nell’omonimo libro (pubblicato in Italia da Mondadori, pp. 442, euro 18,50) di Stephen Walt e John J. Mearsheimer – rispettivamente docenti di relazioni internazionali presso l’università di Harvard e di scienza della politica a Chicago – ha suscitato un acceso dibattito negli Stati Uniti, che i due autori stanno girando in lungo e largo per presentare il loro lavoro. Abbiamo raggiunto il professor Walt nel suo studio di Harvard, da dove ha risposto alle domande del manifesto.
Professor Walt, cos’è esattamente quella che avete battezzato «Israel lobby»?
Un gruppo di pressione come molti altri nel sistema politico americano, dove i cittadini possono associarsi per far avanzare una causa politica o difendere un interesse particolare. La National rifle association s’oppone alla regolamentazione della vendita di armi, le compagnie petrolifere spingono sul Congresso per ottenere politiche energetiche a loro favorevoli. La Israel lobby è una coalizione di individui e organizzazioni che mirano a incoraggiare un sostegno incondizionato per Israele da parte degli Stati Uniti. Alcuni di questi gruppi sono costituiti prevalentemente da ebrei americani, altri no.
Descrivete una lobby capace d’influenzare la politica estera degli Stati Uniti. Da dove deriverebbe tutto questo potere?
Prendiamo ad esempio l’Aipac (American-israel public affairs committee), una delle organizzazioni più importanti all’interno della lobby. Lavora principalmente sul Congresso, cercando di convincere i parlamentari a sostenere le sue posizioni. Lo fa con successo, anche perché riesce a dirigere le campagne di raccolta fondi di diversi candidati: dispone di fondi ingenti con cui finanzia candidati che ritiene pro-israeliani. Si tratta di un tratto tipico del sistema americano: i soldi sono qualcosa di molto importante nelle elezioni. La seconda fonte d’influenza deriva dal tentativo di definire o influenzare il modo in cui Israele è descritto dai media statunitensi: ci sono scrittori, giornalisti e centri studio che lavorano costantemente per diffondere un’immagine molto favorevole d’Israele e molto negativa di qualsiasi suo oppositore. Infine alcuni di questi gruppi si dedicano ad attaccare – spesso ricorrendo all’accusa di antisemitismo – chiunque sia critico della politica israeliana o dell’appoggio statunitense a Israele.
Proseguimento:
https://www.infopal.it/la-israel-lobby-di-stephen-walt-e-john-j-mearsheimer/
Breve commento
E’ talmente potente che è implicata pesantemente nell’attentato alla portaerei USS Liberty, nell’omicidio di J.F.Kennedy e nell’11 Settembre, nel prossimo post approfondimenti in merito
Abbatterono a colpi di arma da fuoco vecchi seduti in casa loro, e bambini che correvano in cerca di un riparo. Lanciarono granate nelle abitazioni senza neanche preoccuparsi di guardare prima dentro. Un ufficiale afferrò una donna per i capelli e le sparò a bruciapelo un colpo di pistola. Un’altra donna che usciva di casa con un neonato in braccio fu abbattuta sul posto. Un altro soldato apri il fuoco con il suo fucile M-16 sul fagottino indifeso caduto a terra. In quattro ore, metodicamente, gli uomini della compagnia Charlie massacrarono più di cinquecento vittime indifese, uccidendo gli abitanti del villaggio uno o due alla volta, oppure a piccoli gruppi, e raccogliendone molti altri in un canale di scolo, che poi tramutarono in un orrendo mattatoio. Tutto questo avvenne senza incontrare alcun ostacolo, tanto che si presero una pausa di riposo per pranzare, nel bel mezzo della carneficina. Oltre a uccidere, stuprarono donne e ragazzine, mutilarono cadaveri e diedero sistematicamente fuoco alle case, e per finire inquinarono l’acqua potabile della zona”.
E’ il massacro di My Lai del 16 marzo 1968.
Fare i “macellai”, in Vietnam, era non un’espressione di semplice sadismo: era una prassi consolidata. Il nostro governo sostiene che sia morale stare dalla parte di costoro?Li ritiene persone probe ed oneste, senza macchia od ombre?
Prima che il napalm cadesse sul mio villaggio ero una bambina che non sapeva cosa fosse una guerra. Ero una bambina felice. La ferita più grave che conoscevo era un graffio al ginocchio dopo una corsa nei campi o sul sentiero sterrato per andare a scuola. Chi ha il tempo di pensare alla guerra, quando puoi giocare ad arrampicarti sugli alberi di guava? Kim Phúc significa «felicità dorata», ed io vivevo proprio quella condizione… Mi sentivo una principessa. Puoi sentirti una principessa anche quando non hai un castello, ma puoi mangiare la cháo long di mamma, una zuppa calda che a te sembra la migliore del mondo.
Qual è il primo ricordo di quella mattina?
Ci dissero di correre al tempio. C’era una pioggia battente e gli attacchi aerei sempre più vicini. A noi sembrava un gioco, un’avventura. Invece caddero quattro bombe, delle vere bombe. Di quelle che fanno davvero male e uccidono i papà e le mamme. Una coltre di fumo aveva cancellato l’orizzonte e il cielo era diventato rosso fuoco.
Kim Phúc Phan Thi aveva nove anni, l’8 giugno 1972, quando il suo dolore insopportabile, la sua corsa affannata intanto che il napalm le bruciava i vestiti e la carne, furono catturati da uno scatto che divenne immagine iconica del pacifismo americano. Dal 1997 Kim è ambasciatrice dell’Unesco, vive col marito Toan nei pressi di Toronto. Nei giorni scorsi ha presentato il suo libro, «Il fuoco addosso» (edito da Scripsi) presso il Sermig di Torino. E, subito dopo, ha concesso un’intervista speciale a «La Voce e il Tempo».
La foto di una bambina in fuga da un attacco al napalm può davvero causare la fine di una guerra?
Credo abbia colpito molto quella corsa disperata di bambini terrorizzati, che avevano perso tutto nell’incendio di un villaggio. Una bambina ripresa lungo una strada, completamente nuda, ustionata dal napalm e alle spalle dei soldati, il fumo delle bombe… Sì, una foto può causare la fine di una guerra
Salvini propone il carcere per attivisti di ultima generazione. Eco imbecilli, li chiama. Evidentemente non ci sono solo gli Sporchi Imbecilli. Certamente lui sta con Nixon il filantropo che irrorava i Vietnamiti con Napalm ed Agente Orange. Quanti deformi ancor oggi…. Il sacrificio di Kim Phuc Phan Thi ci interroga ancora oggi, tranne chi ha la coscienza di carta, certo. Dimmi chi sono i tuoi amici e ti dirò chi sei.
Il papa, dov’è il papa? COs’è il papa: un disytributore automatico di pregate per me? Non vede, non sente le grida, i singhiozzi di Morte? Non va alle nazioni Unite e a denunciare l’ipocrisia di un vecchio balordo presidente dell’Omicidio? Non teme il Giudizio di DIo? COnta qualcosa un Papa, se disconosce persino la Misericordia? Fossero colpevoli, perchè assassinare gli innocenti? Il Papa come i Magi o sta con Erode? Denuncerebbe anche Gesù, se lo sapesse Palestinese? Per DIo che cazzo di Papa abbiamo? Gesù è salito in croce, accanto a dei ladroni, mica è andato a conferenza…
Siamo di fronte ad un fascismo quando non osserviamo arte , nè parte, alcuna. E’ un momento balordo di affermazione del nulla, del caos becero ed autocelebrativo. Osservate Salvini, Meloni, mattarella: quale anelito al Cielo mostrano? Alll’oltretomba semmai, allo schiacciamento delle libertà e le stesse vite entro un estremo anelito di sopravvivenza. Nessuno pensante, onesto, puo’ disconoscere il genocidio a gaza e l’osceno compiacimento dell’occidente a dar la morte come si staccherebbero le ali ai coleotteri. Tutto questo sangue sale al cielo e ricade su di noi. Noi Italinani. siamo Assassini, complici del nazismo che era dei tempi di Hitler. é inutile chiamarsi fuori: il cielo vede, non parla, ma un giorno ce ne chiederà conto. Guai ai padri, alle mamme con figli. Sarà terribile l’Ira di Dio. Il vero SIgnore del mondo, non padrone, ma Padre, Madre, Figlio. Il resto, governi in testa, è Merda.
Si chiamano Askenazi e forse Askenazisti !
Questa e una minoranza ebrea che con la loro sete di potere portera il popolo ebreo ad una catastrofe.
peggio di quella del 40-45
Una vera e propria setta, di origine kazaro-ukraina.
Se non è una nemesi questa…
Ti sbagli! Gli ebrei più potenti al mondo sono quelli di Chabad Lubavitsch.