Già lo si sapeva, ma adesso arriva una conferma difficilmente smentibile: un nuovo  studio fatto su ben 31 Paesi mostra che quanto  maggiore è stata la copertura vaccinale nel 2021, tanto maggiore è l’aumento della mortalità mensile  per tutte le cause nei primi nove mesi del 2022; anzi gli autori, esaminando montagne di dati sono riusciti a stabilire anche una precisa relazione:  un aumento di un punto percentuale della copertura vaccinale raggiunta nel 2021 è stato associato a un aumento dello 0,105% della mortalità mensile nel 2022. In parole povere i vaccini sembrerebbero responsabili dell’ per mille della mortalità generale  che è una cifra enorme provocando di fatto le stesse le stesse patologie  respiratorie, indipendentemente dal virus. Questo senza nemmeno  altri effetti aversi come il danneggiamento del sistema cardio vascolare e il turbo cancro  i cui effetti pienamente dispiegati ci vedranno tra qualche anno. Come se questo non bastasse i vaccini si sono rivelati più efficienti del virus: mentre quest’ultimo colpisce a le persone anziane e affette da gravi patologie,  i sieri genici sono fatali anche per molti giovani  diminuendo in maniera consistente il dato sull’aspettativa di vita.

Altre ricerche hanno mostrato che gli i anticorpi IgG4 hanno cominciato a dominare il sistema immunitario a partire dalla  dalla terza iniezione. Tali anticorpi sono spesso responsabili di infiammazioni croniche, e oltretutto rallentano qualsiasi difesa contro le infezioni da corona . Le tre iniezioni di siero si chiamano “immunizzazione di base”, ma il nome corretto sarebbe “garanzia di malattia”. L’importanza della ricerca di cui parliamo sta nel fatto che è molto difficile negare la correlazione tra vaccino e aumento di mortalità con argomentazioni fumose tipo il lungo Covid, o persino i problemi del caldo problemi del caldo e via dicendo: un rosario di evidenti fesserie. Questa vergognosa raccolta di idiozie che i camici bianchi legati alla medicina del profitto  tentano di mettere in campo potevano anche passare fino a quando gli aumenti della mortalità in alcuni Paesi sparsi come Inghilterra, Germania, Scozia venivano taciuti o al massimo riferiti in maniera dubbiosa, proponendo sempre spiegazioni alternative così assolutamente fantasiose da chiedersi se siamo di fronte alla scienza oppure un  bar sport  dei peggio frequentati . Ma adesso che l’aumento della mortalità è stato misurati con precisione in 31 Paesi d”Europa bisognerebbe cominciare ad esigere risposte chiari e non fumose.

Insomma la valanga dei fatti sta cominciano a travolgere attori e complici della pandemia eppure media  e politici fanno orecchie da mercante, resistono eroicamente alla verità, spinti in questo dai loro suggeritori: ammettere anche per un momento che qualcosa è andato storto significa automaticamente mettere in pericolo tutta la narrazione e provocare e aprire il vaso di Pandora delle emergenze costruite. così si tace anche di fronte all’evidenza , anche perché, supremo paradosso . bisogna evitare che Big pharma venga messa sorro accusa e non possa beneficiare dei profitti che le vengono cercando di porre rimedio ai guasti combinati col vaccino. Per esempio siamo in presenza di  l’enorme aumento di turbo cancro ai testicoli che si notano fra gli atleti: durante gli studi clinici Pfirer e compagnia hanno evitato di studiare la concentrazione della proteine spike negli organi riproduttivi, anche se la loro presenza era stata notata  e adesso ci troviamo in questa situazione. Tra gli atleti colpi ci sono losciatore Aksel Lund Svindal, Jean-Paul Boetius (Hertha BSC) e altri tre professionisti della Bundesliga, Timo Baumgartl, Sebastien Heller, Marco Richter e il giocatore irlandese di cricket   Daniel Donnan (morto dopo pochi giorni dalla diagnosi) e Dan Barden, portiere del Norwich in Inghilterra.  Ma, niente paura, casualmente Pzifer sta producendo da poco un farmaco conto il cancro ai testicoli particolarmente aggressivo e che non risponde ai trattamento convenzionale. Il fatto è che la proteina spike raggiunge praticamente tutti gli organi, ma la maggiore attività fisica rende gli atleti più a rischio di altri ed ecco pronta una terapia che costa decina di migliaia di euro e dall’effetto sconosciuto. Il danno e la beffa, peraltro assolutamente giustificata per chi ancora crede alle panzane del covid.