Sandro-Gozi-un-candidato-ponte-tra-il-territorio-e-l-Europa_articleimageChissà quante volte lo avrete visto in tv con quella faccia da schiaffi, la gommina a piovere e quell’atteggiamento  a metà tra il venditore di auto usate e il vitellone da spiaggia: solo che invece di illustrare le magnificenze della berlina schilometrata ( si vede che gli farebbe schifo trattare un’utilitaria) o di tormentare le turiste “wollen Sie spazieren mit mir?” Sandro Gozi da Cesena era segretario per gli affari europei del governo Renzi e poi di quello Gentiloni. Insomma era un vuoto a perdere salutato da una solenne trombatura alle elezioni nel 2018 dove è riuscito ad arrivare terzo in un collegio dell’Emilia – Romagna . Ma questi odiosi stolker della politica non te li togli facilmente di dosso, così visto che alle europee avrebbe avuto delle chances uguali a zero, ha pensato bene di presentarsi in una delle liste minori  dell’ensemble macronista , Renaissance Europe, riuscendone trombato anche questa volta. Ma l’uomo dell’Eliseo non poteva lasciarsi scappare una simile vacuità così aderente al modello di uomo del neo liberismo e adesso lo ha nominato alla stessa carica che aveva in Italia ossia vice ministro responsabile  degli affari europei.

E’ del tutto evidente che si tratta di una manovra contro il governo “eretico” dell’Italia, ancorché esso abbia largamente fatto abiura, è altrettanto chiaro  che il Pd è un autorevole complice in questa storia, ma è ancor più indiscutibile che se si chiama al governo di Parigi un italiano trombato alle europee non lo si fa gratis et amore Dei, ma semplicemente perché l’uomo faccia gli interessi della Francia a detrimento di quelli italiani, sia per quanto riguarda le baruffe di bilancio europee, sia per tutto il resto, ossia gli affari che riguardano la sfera del  mediterraneo, a cominciare dalla Libia per finire all’immigrazione, mettendoci dentro anche la Tav. Non dimentichiamo inoltre che Gozi, non è proprio una specchiata nullità, ma è indagato dal tribunale della Repubblica di San Marino per “amministrazione infedele” nell’ambito di una finta consulenza  con la Banca Centrale Sammarinese sull’ adeguamento normativo al fine di armonizzare i rapporti con l’Ue. Ma non erano finti i 220 mila euro con cui la consulenza quanto meno impropria per un sottosegretario, è stata pagata. Insomma c’è un principio di rogna che va a tutto vantaggio dei nuovi padroni cui deve ancora maggiore gratitudine e fedeltà.

Qualcuno adesso sospetta che sia da attribuire proprio a Gozi  lo scippo dell’Agenzia europea del farmaco assegnata ad Amsterdam dopo una lunga battaglia, oppure tutta la vicenda paradossale dei cantieri Saint Nazaire dove gli italiani metteranno i soldi e i francesi comanderanno. altri si domandano a che titolo è stato concessa a Gozi la Legion d’onore assieme ad altri 11 esponenti del Pd (oltre ad Emma Bonino e De Benedetti) . Tuttavia anche se egli non c’entrasse nulla in tutto questo e andando contro natura si volesse nutrire  la più grande stima nei confronti di Gozi, non si può far finta che la sua presenza a titolo di nulla nel governo francese, non rappresenti un problema, tanto più che egli finisce per operare dentro una governance che non  fa mistero delle sue bramosie neo coloniali. A questo proposito si potrebbero fare mille esempi che spaziano dalla Siria, a Tripoli, al Venezuela, al franco Cfa, ma forse uno su tutti è il più illuminante e somma l’ipocrisia eurista allo sciovinismo di marca francese: il fatto che Parigi abbia delirato sull’ arresto di Carola Rachete, ma abbia incarcerato un’italiana per aver tentato di fare entrare dei clandestini in Francia. Insomma i temi di riflessione sono molti, ma che Nicolas Zingarettì nei momenti in cui emerge dalla narcosi e tutta la ciurma piddina non abbia nulla dire su tutto questo, che tra l’altro non è che la sponda del nuovo partito renziano di estrema destra, lascia francamente il sospetto che essi abbiano barattato la svendita del Paese e della sua sovranità a tutti i costi.

Alla fine però il problema è lo stesso che si ha con certi animali velenosi che riescono ad evitare di morire perle loro stesse tossine: com’è che questi non si fanno schifo da soli? Non dico molto, ma almeno un  pochino.