Hauptbahnhof-KoelnLa barbarie avanza e si serve di qualsiasi strumento o manipolazione veicolata dai media per penetrare le deboli difese delle persone. Nel nuovo anno abbiamo una apparente notizia – choc che viene dalla Germania di cui solo ieri sera i telegiornali italiani hanno cominciato ad occuparsi e una di qualche giorno fa proveniente dalla Gran Bretagna rimasta del tutto ignorata, sebbene molto più significativa e angosciosa della prima.

Dunque da Colonia arriva la cattiva nuova che nella notte di Capodanno un  numero imprecisato di donne da 70 a 100 sarebbero state derubate e pesantemente molestate davanti alla stazione centrale affollata da un migliaio di persone che secondo quanto si dice avrebbero avuto in gran parte aspetto nordafricano. In realtà i numeri e la dinamica dell’evento ( che pare abbia avuto un doppio anche ad Amburgo) sono ancora tutti da chiarire e il capo della polizia di Colonia esclude che si tratti di una sorta di azione diffusa attribuibile tout court alla piccola folla di rifugiati forniti di mortaretti e stelle filanti per celebrare il nuovo anno. Questa invece sarebbe servita come copertura a bande organizzate nel borseggio e nel furto, cosa che in Germania è tutt’altro che nuova in occasione di feste e ricorrenze. E che è degenerata a causa del diffuso etilismo della notte di Capodanno.

Ma l’occasione era troppo ghiotta per non soffiare sul fuoco e così i fatti di Colonia sono stati subito interpretati secondo i canoni classici della xenofobia arricchita in questo caso dall’ancestrale tabù del “furto” delle femmine (con velate accuse alle vittime di aver dimostrato disponibilità) . Un tipico caso in cui il riconoscimento della gravità della violenza sulle donne viene sfruttata da quella stessa fetta di opinione che poi fa di tutto per minimizzarla sul piano morale e legislativo. Tanto che una commentatrice di peso, Hilal Sezgin, scrive sul Die Zeit: “Noi donne con il nostro corpo, la nostra autodeterminazione sessuale, la nostra sicurezza, veniamo sfruttate e strumentalizzate, costrette a mettere la nostra opinione al servizio di altri soggetti”.

La notizia che invece non abbiamo avuto è che in Gran Bretagna le mense  di molte scuole sono rimaste aperte durante le vacanze di Natale per permettere a un grande numero di alunni di mangiare. L’operazione esclusivamente frutto del volontariato di insegnanti e genitori, riconosce il fatto che ormai l’alimentazione di molti “futuri cittadini” è  garantita esclusivamente dai pasti scolastici. E non solo: cominciano a nascere le banche del cibo aperte a tutti e non solo a quelli che possiedono i voucher rilasciati  dall’assistenza sociale secondo il criterio liberista per il quale l’aiuto deve essere il minimo possibile, altrimenti le persone si abituano all’assistenza. Un criterio che però favorisce anche in questo campo la privatizzazione e la speculazione oltre che il controllo delle persone in povertà. Ma evidente non fa notizia il fatto che la Gran Bretagna stia facendo un balzo all’indietro di 150 anni, ritornando ai tempi di Dickens sotto la guida di Cameron Scrooge che in effetti sta tagliando il welfare con la stessa lena con cui le classi dirigenti al tempo di Racconto di Natale, stavano soffocando i ceti popolari con la Poor Law.

Solo che fino a qualche anno fa chi era costretto a sfamarsi presso le mense pubbliche era una fetta marginale di esclusi, per i quali il ragionamento ignobile e cretino della destra anglosassone poteva anche apparire plausibile, mentre ora esse sono necessarie a un numero sempre più grande di disoccupati, sottoccupati o occupati mal pagati che non possono fare a meno delle mense scolastiche per i figli o dei pasti pubblici per sopravvivere. Ma questo può fare notizia per i nostri illustri commentatori e informatori? No di certo, come del resto non ha fatto notizia che la recente inondazione di Hebden Bridge (e della vicina York) è stata essenzialmente dovuta alle manomissioni sul drenaggio delle acque dovute al tycoon della vendita al dettaglio Richard Bannister che nel 2002 ha acquistato un enorme tenuta di 3000 ettari per l’allevamento dei galli cedroni da far fucilare a caro prezzo dagli appassionati cacciatori. Certo è molto singolare questo dei fatto galli cedroni accanto al paese considerato la capitale lesbica della Gran Bretagna, ma persino la governativa Natural England ha contato nella tenuta 45 reati di cui 30 riferiti al drenaggio delle acque. Per farla breve la legislazione inglese fabbricata da Blair e oggi da Cameron permette ai grandi proprietari terrieri di governare le acque per non subire inondazioni sui propri possedimenti e fare in modo che esse invadano le città.

Anche questo non fa notizia nella barbarie che avanza.