Mentre i cialtroni leghisti continuano con le loro nenie valligiane, con i loro soli di origine zingara, che credono locali, con la loro xenofobia alimentata da interessi bottegai, la realtà irrompe dentro questo triste rosario di meschinità e idiozia. Così, grazie ai numeri accurati della Fondazione Migrantes si è scoperto che dal 2006 gli italiani che hanno lasciato il Paese, sono un numero enorme, un milione. Quasi quanto gli stranieri entrati, (1.400.000), anzi forse di più pensando che molti extracomunitari sono semplicemente usciti dalla clandestinità.
Chissà se quelle belle teste si domandano come mai accada una cosa simile in un Paese che loro governano praticamente da dieci anni. Naturalmente l’osservazione è retorica, loro vivono confinati nei loro piccoli mondi che presto verranno triturati.
No, la domanda se la devono fare gli italiani in grado di pensare e di vedere che un Paese come questo dove fanno la valigia anche moltissimi laureati, non può reggere a lungo. La domanda se la devono fare gli italiani in grado di agire e di spazzare via i parassiti che governano e che agli italiani andati via lesinano persino i soldi per le scuole all’estero: 600 mila euro all’anno in tutto.
Certamente meno di una tangente per il gas
Riguardo alle scuole italiane all’estero, sono stati ridotti a 600.000 euro annui i finanziamenti alla Dante Alighieri, non in tutto. Le scuole italiane all’estero sono molte e non c’è solo la Dante Alighieri.. La scuola italiana all’estero più grande è quella di Asmara. In molti casi, in molti Paesi la scuola italiana è una forma di neocolonialismo. Altra cosa è se le scuole italiane si trovano in Francia o in Germania, per esempio. Non si capisce, comunque, che merito speciale ci sia a insegnare o a dirigere una scuola italiana a Parigi o a Madrid tanto da percepire super stipendio più quello in Italia più doppio punteggio, ecc. Forse che insegnare o dirigere le “banali”scuole italiane, nelle periferie “difficili” da sud a nord è più facile e meno meritevole o qualificante? La riflessione sarebbe molto ampia e articolata.
È dal 1999 che l’Italia si è avviata a diventare un paese deindustrializzato. Gli industriali non hanno investito in ricerca e quindi non potevamo finire che così. inoltre sono state svendute aziende in attivo. Che cosa compriamo? La Fiat elettrica che non esiste? Qui al motor show di Bologna ci sono tutte le auto tranne che quelle italiane. Il paradosso è che la Ducati ingaggia Valentino Rossi e poi de localizza anche in Tailandia.
Articolo sugli emigrati italiani. Solo 600.000 euro all’anno alla Dante Alighieri, non in tutto.
http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2010/12/02/news/immigrazione_polchi-9746027/?ref=HREC1-1